(26 marzo 2021) Non è ancora stata trovata una soluzione alla problematica della tecnologia trasmissiva che le tv locali dovranno adottare nel periodo da settembre 2021 a giugno 2022. L’unico dato certo è che, in ogni caso, a settembre 2021, nessuno potrà trasmettere in Dvbt-2 HEVC in quanto la quasi totalità dei televisori e dei decoder presenti nelle famiglie italiane non sarebbe in grado di consentire la ricezione dei programmi con tali tecnologie.
Occorre, infatti, considerare che, al momento, la diffusione di televisori e decoder adatti alla ricezione di tali standard è ancora molto scarsa, e di certo la situazione non migliorerà in maniera sostanziale nell’arco di soli sei mesi.
E’, inoltre, altrettanto evidente che l’eventuale avvio delle trasmissioni nel Nord Italia in Dvbt Mpeg4, a partire da settembre 2021, comporterebbe enormi difficoltà nella realizzazione delle selezioni dei Fsma, posto che un mux in Dvbt Mpeg4 sarebbe in grado di veicolare un numero molto inferiore di Fsma rispetto a quelli che possono essere veicolati con un mux in Dvbt-2 HEVC.
In tale contesto, la soluzione che appare più ragionevole e meno penalizzante per il comparto locale è sicuramente quella di prevedere il passaggio al Dvbt-2 HEVC da parte delle tv locali, sull’intero territorio nazionale, a giugno 2022, contestualmente alle tv nazionali.
Va, peraltro, considerato che anche le tv nazionali verrebbero certamente penalizzate da un doppio passaggio tecnologico da svolgersi nell’arco di poco meno di un anno.
A parere di Aeranti-Corallo, dunque, la soluzione più corretta dovrebbe essere quella di un passaggio diretto (per tutte le tv, locali e nazionali) al Dvbt-2 HEVC, sull’intero territorio nazionale, a giugno 2022.
Ciò eviterebbe, inoltre, il disorientamento dell’utenza che, diversamente facendo, si troverebbe a modificare per due volte la modalità di ricezione televisiva. (LB)
Vedi anche