TeleradioFax n.22/2003 – 20 Dicembre 2003

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Sommario:


 

IL CAPO DELLO STATO RINVIA ALLE CAMERE LA LEGGE GASPARRI CHIEDENDO UNA NUOVA DELIBERAZIONE. AERANTI-CORALLO AUSPICA L’INTRODUZIONE DEL DIVIETO DEL TRAINO PUBBLICITARIO NELLE NUOVE DISPOSIZIONI ANTITRUST CHE DOVRANNO ESSERE PREVISTE

■ Lo scorso 15 dicembre il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rinviato alle Camere il testo della Legge Gasparri con un messaggio motivato, secondo la procedura prevista dall’art. 74 della Costituzione. Nel messaggio si evidenzia che la legge di riforma del sistema radiotelevisivo non rispetta i tempi previsti dalla Corte Costituzionale per la fine del regime transitorio, nel quale è possibile essere titolari di oltre due reti televisive nazionali, e configura il rischio di posizioni dominanti e di un indebolimento della stampa in termini di raccolta pubblicitaria a vantaggio della tv, con grave pregiudizio per la libertà di informazione. Punto di partenza è la sentenza 466/2002 della Corte Costituzionale, in base alla quale il regime transitorio dell’assetto radiotelevisivo “non può eccedere il termine del 31 dicembre 2003”, data entro la quale va dunque risolta la questione di Retequattro. Una prima osservazione del Capo dello Stato riguarda l’articolo 25 della legge di riforma del sistema radio-tv (dedicato ad accelerazione e agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale), che al terzo comma stabilisce che l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha dodici mesi di tempo per verificare: la quota di popolazione raggiunta dal digitale terrestre, la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili, l’offerta al pubblico sulle reti digitali di programmi diversi dalle reti analogiche. Il Presidente Ciampi evidenzia che “questo lasso di tempo, molto ampio rispetto alle presumibili occorrenze della verifica, si traduce, di fatto, in una proroga del termine finale indicato dalla Corte Costituzionale”. Il secondo punto riguarda lo stesso comma dell’art. 25, dove è previsto che l’Authority – entro trenta giorni dall’accertamento – invii una relazione al governo e alle commissioni competenti in cui verifica se il digitale abbia effettivamente prodotto un ampliamento dell’offerta e del pluralismo ed eventualmente formuli proposte di intervento. Ma, rileva il Presidente, “se l’Autorità dovesse accertare, entro il termine assegnatole che le suesposte condizioni non si sono verificate, non si avrebbe alcuna conseguenza certa. La legge, infatti, non fornisce indicazioni in ordine al tipo e agli effetti dei provvedimenti che dovrebbero seguire all’eventuale esito negativo dell’accertamento”. Le considerazioni in diritto della stessa sentenza 466, inoltre, sottolineano che la data del 31 dicembre 2003 dà il tempo al legislatore per determinare le modalità della fine del regime transitorio. “Ne consegue – scrive il Presidente – che il primo gennaio 2004 può essere considerato come il dies a quo non di un nuovo regime transitorio, ma dell’attuazione delle predette modalità di cessazione del regime medesimo, che devono essere determinate dal Parlamento entro il 31 dicembre 2003”. Inoltre, evidenzia Ciampi nel proprio messaggio, “si rende necessario indicare il dies ad quem, cioè, il termine di tale fase di attuazione”. Il messaggio del Presidente Ciampi fa anche riferimento ad altre sentenze della Corte Costituzionale, con le quali – dice testualmente – “altre parti” della legge “appaiono non in linea”: si tratta della sentenza n. 826 del 1988, che poneva come imperativo la necessità di garantire “il massimo di pluralismo esterno, onde soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all’informazione”;

(…) la sentenza n. 420 del 1994, in cui la Consulta sottolineava la necessità di “un’idonea disciplina che prevenga la formazione di posizioni dominanti”. Il Capo dello Stato evidenzia che il Sic (ovvero il sistema integrato delle comunicazioni definito nella legge Gasparri e sul quale viene calcolato il tetto antitrust del 20 percento) “potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20 percento, di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti”. Infine, il Presidente della Repubblica solleva anche la questione della raccolta pubblicitaria, che potrebbe avvantaggiare la tv ai danni della stampa, riferendosi a un’altra sentenza della Corte Costituzionale, la n. 231 del 1985, che richiede che sia evitato il pericolo che “la radiotelevisione, inaridendo una tradizionale fonte di finanziamento della libera stampa, rechi grave pregiudizio ad una libertà che la Costituzione fa oggetto di energica tutela”. Da ultimo, nel messaggio inviato alle Camere il Capo dello Stato ritiene necessario espungere dalla legge Gasparri i riferimenti al decreto legislativo 198/2002, relativo alla realizzazione delle infrastrutture per le telecomunicazioni, in quanto dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale.
A questo punto, l’iter della legge riprende con un nuovo esame in entrambi i rami del Parlamento. Inizierà la Camera (dove giovedì 18 dicembre si è già riunita la Commissione trasporti e telecomunicazioni, che ha fissato il calendario per l’esame del provvedimento al 7 gennaio, con rinvio all’Aula per il 26 gennaio con tempi non contingentati). Una volta licenziata dal Parlamento, la legge dovrà essere necessariamente firmata dal Capo dello Stato, che non si potrà più avvalere delle prerogative concessegli dall’art. 74 della Costituzione. Per quanto riguarda, invece, il termine del 31 dicembre 2003 fissato dalla Corte costituzionale con la sentenza 466/2002 per la cessazione del “regime transitorio”, è in corso di valutazione da parte del Governo la linea di intervento per evitare la cessazione delle trasmissioni terrestri di Retequattro e la contestuale cessazione della trasmissioni pubblicitarie su Raitre. Sul punto è probabile l’emanazione di un decreto legge di proroga di tale termine del 31 dicembre. Il decreto legge potrebbe anche contenere tutte o parte delle norme della legge con le modifiche richieste dal Presidente della Repubblica. La questione, che è attualmente oggetto di confronto tra le forze politiche, dovrebbe essere esaminata dal Consiglio dei Ministri di mercoledì 23 dicembre.
AERANTI-CORALLO auspica che con il riesame del testo di legge vengano mantenute tutte le norme positive per l’emittenza locale contenute nella formulazione originaria del provvedimento. Ritiene inoltre importante che, nell’ambito della ridefinizione della normativa antitrust richiesta dal Presidente della Repubblica, vengano introdotte precise norme (come sollecitato da tempo da AERANTI-CORALLO) che vietino alle concessionarie pubblicitarie controllate dalle grandi reti televisive nazionali (quindi Sipra e Publitalia) di raccogliere pubblicità per le emittenti locali (cosiddetto “traino pubblicitario”). Infatti, tale possibilità (vietata invece dall’attuale normativa di cui alle legge 249/97) porterebbe la sottoposizione dell’emittenza locale alla logica duopolistica del nostro sistema radiotelevisivo, generando evidenti ricadute sull’autonomia dell’emittenza locale nonché sul pluralismo e la concorrenzialità nel settore. AERANTI-CORALLO ritiene inoltre importante che le norme previste dalla legge relativamente all’obbligo dei Comuni di rilasciare le concessioni edilizie per gli impianti e le infrastrutture delle imprese radiotelevisive vengano confermate nella loro integralità, nonostante l’esigenza richiamata dal Presidente della Repubblica di espungere dal testo della legge i riferimenti al decreto legislativo 198/2002 (che prevedeva le procedure per richiedere tali concessioni edilizie), dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Dette norme, infatti, sono decisive per risolvere i contrasti in essere tra le amministrazioni comunali e le imprese radiotelevisive in materia edilizia e urbanistica.

 

Il testo del messaggio con cui il Presidente Ciampi ha rinviato alle Camere la legge di riassetto del sistema radiotelevisivo è pubblicato nel sito www.aeranticorallo.it, nella sezione “In primo piano”.

 

 

QUARANTASETTE SENATORI A SOSTEGNO DEL PROGETTO UNICEF “UN VACCINO PER OGNI BAMBINO”

 

■ Quarantasette Senatori della Repubblica (tra i quali i ministri Castelli, La Loggia e i sottosegretari Baldini e Siliquini) hanno partecipato all’iniziativa promossa dall’Unicef “Un vaccino per ogni bambino”. Tale iniziativa, presentata lo scorso 17 dicembre al Senato, si è concretizzata nella collaborazione che i Senatori hanno dato alla realizzazione di un cd musicale e di un video assieme al cantante Gigi D’Alessio. L’iniziativa verrà sostenuta dalle imprese radiotelevisive locali di AERANTI-CORALLO.

 

 

ANNUARIO ISTAT: GLI ITALIANI AMANO TELEVISIONE E RADIO

 

■ Nell’annuario Istat, presentato lo scorso 16 dicembre a Roma, vengono fotografati i gusti e le attitudini degli Italiani. Nel tempo libero la scelta dei nostri concittadini ricade primariamente sulla televisione (94% è la percentuale di coloro che quotidianamente guardano la tv). Bene anche la radio, ascoltata dal 62,8% della popolazione.

 

 

FINANZIARIA 2004: LE PRINCIPALI NOVITA’ PER IL SETTORE RADIOTELEVISIVO

 

■ La legge Finanziaria per l’anno 2004, sulla quale il Governo ha posto la fiducia attraverso tre maxiemendamenti, è stata approvata dalla Camera il 16 dicembre e dal prossimo lunedì 22 dicembre sarà esaminata dal Senato per l’approvazione definitiva. Tra le norme contenute nel testo relative all’emittenza locale, evidenziamo l’aumento a regime di 27 milioni di euro annui del fondo per le misure di sostegno alle imprese radiofoniche e televisive locali. Solamente per l’anno 2004, tale fondo è incrementato di ulteriori 10 milioni di euro. Lo stanziamento globale per l’anno 2004 sale dunque a circa 102 milioni di euro, di cui il 10 percento destinato alle emittenti radiofoniche locali. Di tale 10 percento, inoltre, verrà destinato il 10 percento alle radio nazionali comunitarie. In sintesi, per il 2004 le televisioni locali riceveranno circa 99,8 milioni di euro, le radio locali commerciali e comunitarie circa 9,2 milioni di euro e le radio nazionali comunitarie circa 1 milione di euro, Per gli anni successivi il fondo sarà di circa 92 milioni di euro (82,8 milioni alle tv locali, 8,3 milioni alle radio locali, commerciali e comunitarie, 0,9 milioni alle radio nazionali comunitarie).
Nella Finanziaria viene anche previsto un fondo di 3 milioni di euro l’anno per il triennio 2004-2006 per il rimborso dei messaggi politici autogestiti previsti dall’art. 4 della legge 28/2000 sulla par condicio. Ricordiamo che la legge 313/2003 di modifica delle norme sulla par condicio per l’emittenza locale ha mantenuto la possibilità di trasmettere tale tipologia di messaggi insieme ai messaggi politici a pagamento .

 

 

NOTIZIE DALL’EUROPA

 

Direttiva 39/552/CE “Tv senza frontiere”. Il Parlamento europeo ha ribadito la necessità di rivedere la direttiva “Tv senza frontiere” per tener conto delle evoluzioni tecnologiche del mercato audiovisivo. Ha auspicato inoltre che i principi fondamentali dell’attuale direttiva siano ripresi sottoforma di “pacchetto quadro” comprendente, oltre alla succitata direttiva, quella sul commercio elettronico e quella relativa al coordinamento delle regole sul diritto d’autore da applicare alla radiodiffusione. E’ stato infine chiesto alla Commissione europea di controllare il grado di concentrazione dei media in Europa e di redigere entro l’inizio del 2004 un libro verde su questo tema.

 

Comitato delle Regioni presso l’Unione europea. Il Comitato delle Regioni (organo consultivo comunitario costituito dai rappresentanti degli enti locali e regionali degli stati membri dell’Unione europea) ha espresso recentemente un parere in merito alla Quarta relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e allo stesso Comitato delle Regioni in merito all’applicazione della direttiva 89/552/CEE “Televisione senza frontiere”. Il Comitato delle Regioni ritiene positiva la decisione della Commissione di rivedere la direttiva in esame, anche alla luce dei profondi mutamenti in atto sia dal profilo tecnologico che di mercato.
In particolare, esprimendosi sulla radiodiffusione a carattere locale e regionale, il Comitato delle regioni ha evidenziato come le emittenti locali svolgano un ruolo preminentemente sociale, culturale e di servizio al cittadino e ha rilevato che tali emittenti svolgano intensa attività di autoproduzione, contribuendo allo sviluppo dell’industria audiovisiva europea. Inoltre, il Comitato auspica che nella prossima direttiva “Tv senza frontiere” venga favorita la diffusione dei servizi televisivi regionali e locali, che contribuiscono a promuovere l’industria audiovisiva europea nella sua globalità.

 

 

INDAGINE UNICOM-CONFCOMMERCIO SULLA COMUNICAZIONE DELLA P.A.

 

■ Lo scorso 16 dicembre la Unicom (associazione delle imprese di comunicazione aderente, come AERANTI-CORALLO, a Confcommercio) ha presentato una propria ricerca sulla comunicazione degli enti locali in Italia. Dall’indagine emerge che le pubbliche amministrazioni locali comunicano ancora troppo poco con il cittadino, soprattutto a causa della scarsità di risorse economiche e professionali. Tra i mezzi di comunicazione maggiormente utilizzati dalle p.a. locali spicca il sito Internet (92,9%), la stampa quotidiana locale (87,5%). Abbastanza bene le radio e le tv locali, utilizzate, secondo l’indagine, al 71,1% (radio locali) e al 57,2% (tv locali). L’indagine è stata presentata dal Presidente Unicom Lorenzo Strona e dal presidente Confcommercio Sergio Billé.

 

 

PER NIELSEN MEDIA RESEARCH A OTTOBRE BALZO DELLA PUBBLICITA’ (+9,9%)

 

■ L’indagine Nielsen Media Research sugli investimenti pubblicitari registra, per il mese di ottobre 2003, una crescita del 9,9% rispetto allo stesso mese del 2002. Viene confermato dunque il trend di ripresa iniziato a luglio di quest’anno. Tra i mezzi più performanti va segnalata la radio (+20,3%), seguita dalla televisione (+13,7%). Il comparto merceologico che registra la maggior crescita di investimenti pubblicitari è quello alimentare (+20%).

 

 

SONDAGGI: UNA NUOVA DELIBERAZIONE DELL’AUTHORITY MODIFICA IL REGOLAMENTO

 

■ Con la deliberazione 237/03/CSP dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, pubblicata in G.U. n. 285 del 9 dicembre 2003, è stato modificato il regolamento in materia di sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa previsto dalla delibera 153/02/CSP. Nello specifico, vengono introdotti alcuni articoli aggiuntivi che disciplinano l’attività di verifica dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, i termini del procedimento, l’adeguamento spontaneo (relativamente alla pubblicazione della nota informativa del sondaggio), la conclusione dell’istruttoria e la comunicazione dei provvedimenti adottati dall’Autorità. Pertanto dal 24 dicembre 2003 le imprese radiofoniche e televisive locali che trasmetteranno sondaggi nel corso della propria programmazione dovranno attenersi anche alle nuove disposizioni della suddetta deliberazione. Il testo sia della delibera originaria 153/02/CSP sia della nuova delibera 237/03/CSP dell’Autorità sono pubblicati nel sito Internet www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Norme attuative in materia di disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato”.

 

 

LUIGI FERRARI RICONFERMATO PRESIDENTE ASSIRM

 

■ Nel corso dell’assemblea di ASSIRM (l’Associazione fra gli istituti di ricerche di mercato che, come AERANTI-CORALLO, aderisce a Confcommercio), è stato riconfermato presidente Luigi Ferrari. A lui e a tutto il nuovo Consiglio direttivo vanno gli auguri di buon lavoro da AERANTI-CORALLO.