TeleRadiofax n. 20/2017 – 20 ottobre 2017

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Sommario

In Gazzetta ufficiale il nuovo regolamento per i contributi pubblici a tv e radio locali
Avviate le trasmissioni radiofoniche digitali Dab+ in Piemonte occidentale delle radio locali Aeranti-Corallo riunite nella società consortile “Radiofonia Locale Digitale Torino-Cuneo”
Liberazione della banda 700, le ipotesi di calendario
Credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali (anche) su radio e tv locali
Approvato dall’Agcom il regolamento, previsto dal D.Lg n. 35/2017, in materia di diritto d’autore e diritti connessi
Avviata consultazione pubblica Agcom per l’individuazione del mercato rilevante della radiofonia
Decreto fiscale: superato il monopolio della Siae

IN GAZZETTA UFFICIALE IL NUOVO REGOLAMENTO PER I CONTRIBUTI PUBBLICI A TV E RADIO LOCALI

■ E’ stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 239 del 12 ottobre 2017 il DPR 23 agosto 2017 n. 146 recante il nuovo regolamento concernente i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali.
Tale DPR disciplina il riconoscimento dei contributi a decorrere dal 2016.
Le modalità di presentazione con procedura telematica delle domande e la documentazione da presentare verranno stabilite con decreto del Ministro dello Sviluppo economico di prossima emanazione, ai sensi dell’art. 5.2 del DPR. Con il medesimo decreto devono, inoltre, essere fissati i termini di presentazione delle domande per i contributi relativi agli anni 2016 e 2017 (Le domande delle radio locali relative all’anno 2016, presentate entro il 30 ottobre 2016, sono divenute prive di efficacia e potranno essere ripresentate dalle radio locali in possesso dei requisiti previsti dalla nuova regolamentazione. Le domande 2017 delle radio locali, non dovranno esser presentate entro il 30 ottobre 2017, bensì nel termine che verrà fissato con il suddetto emanando decreto del Ministro dello Sviluppo economico).
A regime, a partire dal 2018, il termine per la presentazione delle domande è previsto per il 28 febbraio di ciascun anno.
Tale Regolamento è stato adottato ai sensi della legge di stabilità 2016 che ha destinato parte delle risorse derivanti dal recupero dell’evasione del Canone Rai, – fino a 100 milioni di euro – per il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione (tale stanziamento è stato elevato a 125 milioni per gli anni 2017 e 2018 dalla legge n. 96/2017).
Da tale ammontare, fino a euro 50 milioni saranno destinati alle emittenti radiotelevisive locali e si andranno a sommare alle risorse già previste per il sostegno alle emittenti locali (l’85% sarà destinato alle tv locali e il 15% alle radio locali). La quota di spettanza delle tv locali verrà destinata al 95% alle tv locali commerciali e il 5% alle tv locali comunitarie; la quota di spettanza delle radio locali verrà ripartita al 75% a favore delle radio locali commerciali e al 25% alle radio locali comunitarie.
Tra i requisiti di ammissibilità per l’accesso ai contributi, quello più importante si riferisce ai dipendenti e precisamente: per le emittenti televisive locali commerciali, almeno 14 dipendenti (di cui almeno 4 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda abbia più di 5 milioni di abitanti; almeno 11 dipendenti (di cui almeno 3 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda abbia tra 1,5 e 5 milioni di abitanti;  almeno 8 dipendenti (di cui almeno 2 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda abbia fino a 1,5 milioni di abitanti (ai fini della determinazione del territorio servito e della relativa popolazione, occorre fare riferimento alle province per le quali l’emittente è titolare di autorizzazione per fornitore di servizi di media audiovisivi ubicate nella regione per la  quale viene presentata la domanda per i contributi, nonché alla relativa popolazione, come risultante dall’ultimo censimento Istat).
Per le domande relative agli anni dal 2016 al 2018, viene preso in considerazione il numero di dipendenti all’atto di presentazione della domanda, per le domande inerenti l’anno 2019 viene preso in considerazione il numero medio di dipendenti occupati nell’esercizio precedente (il requisito dovrà essere posseduto anche all’atto di presentazione della domanda) e per le domande a partire dal 2020, viene preso in considerazione il numero medio di dipendenti occupati nel biennio precedente (il requisito dovrà essere posseduto anche all’atto di presentazione della domanda). Per quanto riguarda, le emittenti radiofoniche locali commerciali, il requisito di ammissibilità relativo ai dipendenti è pari ad almeno 2 dipendenti a tempo pieno (di cui almeno 1 giornalista) in regola con il pagamento dei contributi previdenziali. Con riferimento alle domande relative agli anni dal 2016 al 2018, viene preso in considerazione il numero dei dipendenti all’atto di presentazione della domanda, mentre per le domande a decorrere dall’anno 2019 viene preso in considerazione il numero dei dipendenti occupati nel biennio precedente (tale requisito dovrà essere posseduto anche all’atto di presentazione della domanda). Per le emittenti comunitarie non sono previsti requisiti di ammissibilità relativi al personale dipendente. I criteri in base ai quali verranno ripartiti i contributi per le tv locali commerciali sono i dipendenti, tra cui i giornalisti (tale criterio determinerà l’80% del contributo previsto per gli anni 2016 e 2017 e scenderà al 67% a partire dall’anno 2018), gli indici di ascolto Auditel (per gli anni 2016 e 2017, tale criterio determinerà il 17% del contributo, che salirà al 30% a partire dall’anno 2018) e gli investimenti in tecnologie innovative (tale criterio determinerà il 3% del contributo).
I criteri (e i relativi pesi) per le radio locali commerciali  saranno gli stessi, ma, in luogo degli indici di ascolto, si terrà conto dei ricavi per la vendita di spazi pubblicitari.
Il testo del nuovo Regolamento è pubblicato nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, nelle sottosezioni “Misure di sostegno per le tv locali” e “Misure di sostegno per le radio locali”
 
 

AVVIATE LE TRASMISSIONI RADIOFONICHE DIGITALI DAB+ IN PIEMONTE OCCIDENTALE DELLE RADIO LOCALI AERANTI-CORALLO RIUNITE NELLA SOCIETA’ CONSORTILE “RADIOFONIA LOCALE DIGITALE TORINO-CUNEO”

■ Lunedì 16 ottobre u.s. hanno ufficialmente preso il via le trasmissioni radiofoniche digitali DAB+ della Radiofonia Locale Digitale Torino-Cuneo, società consortile partecipata da dodici imprese radiofoniche locali associate AERANTI-CORALLO (concessionarie per le trasmissioni radiofoniche analogiche autorizzate quali fornitori di contenuti per la radiofonia digitale terrestre in ambito locale), per l’esercizio dell’attività di operatore di rete per la radiofonia digitale terrestre (in tecnica dab+) nel territorio corrispondente al bacino delle province di Torino e Cuneo. Le emissioni avvengono sul blocco 12D.
La società consortile, di cui è amministratore unico Elena Porta, è partecipata dalle seguenti emittenti radiofoniche locali AERANTI-CORALLO (in ordine alfabetico): Amica Radio; Radio 5 Solo Musica Italiana; Radio Alba Viva; Radio Beckwith Evangelica; Radio Canelli Monferrato; Radio City; Radio Frejus; Radio Mater Nord; Radio Piemonte Sound; Radio Savona Sound; Radio Vallebelbo National Sanremo; Tele Radio Savigliano.

LIBERAZIONE DELLA BANDA 700, LE IPOTESI DI CALENDARIO

■ Lo scorso 16 ottobre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge di bilancio (che verrà discusso nelle prossime settimane in sede parlamentare), nel quale sono state inserite alcune norme relative al passaggio delle frequenze della banda 700 Mhz (canali televisivi da 49 a 60 Uhf) dagli operatori tv agli operatori di larga banda in mobilità.
Come noto, infatti, entro il 31 dicembre del corrente anno dovranno essere conclusi gli accordi di coordinamento transfrontaliero delle frequenze all’interno dell’Unione europea. Nella scorsa edizione del TeleRadioFax (cfr edizione n. 19/2017 del 6 ottobre u.s.) abbiamo, a tale riguardo, riportato lo stato delle attività di coordinamento internazionale intraprese dall’Italia nei confronti degli Stati esteri radioelettricamente confinanti. Inoltre, entro il 30 giugno 2018, gli Stati membri dell’UE dovranno adottare e rendere pubblici i relativi piani nazionali per la liberazione della banda 700 Mhz. Tale liberazione, secondo i piani UE, dovrà avvenire al più tardi entro il 2022.
La legge di bilancio dovrebbe contenere un calendario delle attività previste in relazione alla suddetta dismissione della banda 700 Mhz. In particolare – come riportato da alcuni organi di stampa, tra i quali il Corriere delle Comunicazioni e Il Sole 24 Ore –  sarebbe prevista una intensa attività in capo al Ministero dello Sviluppo economico e alla Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, finalizzata a una completa riorganizzazione in ambito televisivo delle spettro radioelettrico e delle numerazioni Lcn.
Nella legge di bilancio, dovrebbero essere inserite anche misure economiche relative alla liberazione della banda 700 Mhz.
L’asta per la cessione delle frequenze (60 Mhz) della banda 700 potrebbe, infatti, fruttare alle casse dello Stato 2,5 miliardi di euro. Di questi, verrebbero previsti 276 milioni di euro a titolo di misure compensative a favore di operatori di rete nazionali per costi di adeguamento degli impianti di trasmissione sostenuti dagli operatori a seguito della liberazione delle frequenze, considerata la necessità di un aggiornamento tecnologico delle reti alle nuove modalità trasmissive per tutti gli apparati in esercizio prima del 2012. Inoltre, 291 milioni di euro sarebbero destinati a indennizzi a favore degli operatori di rete in ambito locale che rilasceranno le frequenze (dovrebbe essere previsto il rilascio di tutte le frequenze degli operatori di rete locali e la riassegnazione, mediante gara, a operatori di rete per diffondere i contenuti dell’emittenza locale, di un terzo delle 14 frequenze coordinate che saranno disponibili). Infine, 100 milioni di euro verrebbero previsti a titolo di contributo per l’acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva per l’utenza finale (tale contributo sarebbe, però, limitato ai soli soggetti esonerati dall’obbligo di pagamento del canone radio-tv, con un valore unitario massimo per utente limitato a 50 euro).
AERANTI-CORALLO ritiene non accettabile l’introduzione delle suddette misure senza un preventivo confronto con il settore televisivo locale.

CREDITO DI IMPOSTA SU INVESTIMENTI PUBBLICITARI INCREMENTALI (ANCHE) SU RADIO E TV LOCALI

■ Come noto, la legge n. 96/2017 (c.d. “manovrina”) ha definito, fra le altre misure, il sistema di incentivi fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali realizzati, tra l’altro, sulle emittenti radiofoniche e televisive locali. La norma prevede che, a decorrere dall’anno 2018, alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie – tra l’altro – sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi nell’anno precedente, venga attribuito un contributo, sotto forma di credito di imposta, pari al 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e startup innovative.
La citata norma ha, inoltre, previsto un incremento, per gli anni 2017 e 2018, di 25 milioni di euro del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione di cui all’art. 1 della legge n. 198/2016 (di cui 12,5 milioni sono di spettanza delle emittenti televisive e radiofoniche locali). Il recente “Decreto fiscale” (DL 148/2017, pubblicato in G.U. n. 242 del 16 ottobre u.s.) nel confermare che il beneficio relativo agli sgravi fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali sulle radio e tv locali parte dal 2018 (a differenza della carta stampata, che parte dal 24 giugno 2017), consente che l’intero stanziamento della quota del fondo di competenza dell’emittenza locale  per l’anno 2017 (comprensivo dell’incremento supplementare di 12,5 milioni di euro) venga destinato alle misure di sostegno statali per il comparto.
Le modalità e i criteri di attuazione delle disposizioni relative ai suddetti sgravi fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali (con particolare riguardo agli investimenti che danno accesso al beneficio, ai casi di esclusione, alle procedure di concessione e di utilizzo del beneficio stesso, alla documentazione richiesta, all’effettuazione dei controlli e alle modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa) sono demandate a un DPCM che deve essere ancora emanato dalla Presidenza del Consiglio (di concerto con il Mef e con il MiSe).
Il testo del DL 148 è disponibile nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosez. “Normativa in materia di pubblicità”

APPROVATO DALL’AGCOM IL REGOLAMENTO, PREVISTO DAL D.LGS N. 35/2017, IN MATERIA DI DIRITTO D’AUTORE E DIRITTI CONNESSI

■ Nella seduta del 19 ottobre u.s., il Consiglio dell’Agcom ha approvato, all’unanimità, il regolamento (relatore il Commissario Francesco Posteraro) sull’esercizio delle competenze di cui al decreto legislativo 15 marzo 2017, n. 35 in materia di gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso on line nel mercato interno, il cui schema era stato posto in consultazione pubblica con la delibera n. 203/17/CONS (a tale consultazione AERANTI-CORALLO era intervenuta con proprie osservazioni ed era stata ascoltata in audizione).
In particolare, con tale regolamento l’Agcom deve, tra l’altro, verificare i requisiti degli organismi di gestione collettiva e delle entità di gestione indipendente che svolgono attività di amministrazione e di intermediazione dei diritti connessi al diritto d’autore e degli utilizzatori; vigilare  sul rispetto delle disposizioni del Decreto, anche con riferimento ai poteri di ispezione, di accesso e di acquisizione della documentazione necessaria; applicare le sanzioni amministrative previste all’articolo 41 del Decreto; verificare, ai sensi dell’articolo 49 del Decreto, circa l’effettivo adeguamento organizzativo e gestionale alle disposizioni dello stesso da parte degli organismi di gestione collettiva e delle entità di gestione indipendente, che operano nel settore dell’intermediazione dei diritti d’autore e dei diritti connessi alla data di entrata in vigore del Decreto.
Nella delibera, che verrà pubblicata nei prossimi giorni, è prevista, tra l’altro, l’istituzione di un tavolo tecnico con gli operatori che costituirà una sede permanente di confronto tra tutti i soggetti coinvolti sulle principali questioni relative alla gestione e alla remunerazione dei diritti connessi al diritto d’autore.
Al riguardo, AERANTI-CORALLO ritiene che le principali questioni che necessitano di definizione sono la previsione dei formati della reportistica e la previsione di una banca dati unica che permetta agli utilizzatori di conoscere quale collecting tutela i diritti d’autore di una determinata opera o i relativi diritti connessi dei produttori fonografici e/o degli artisti interpreti esecutori.

AVVIATA CONSULTAZIONE PUBBLICA AGCOM PER L’INDIVIDUAZIONE DEL MERCATO RILEVANTE DELLA RADIOFONIA

■ Con la delibera n. 385/17/CONS del 5 ottobre 2017 (pubblicata nel proprio sito internet in data 13 ottobre u.s., l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha avviato la c.d. “Fase 1” per l’individuazione del mercato rilevante della radiofonia, ponendo a consultazione un articolato documento di 69 pagine (allegato A al provvedimento).
Il procedimento ha preso il via con la delibera n. 687/15/CONS, e con l’invio, da parte di una serie di soggetti operanti nel settore radiofonico, di informazioni richieste dalla stessa Autorità. A tale fase del procedimento, AERANTI-CORALLO ha partecipato inviando due distinti documenti.
Nel documento posto a consultazione, l’Agcom inquadra dapprima il settore radiofonico nella sua interezza, per poi approfondire le caratteristiche della filiera produttiva del mezzo.
A seguire, il documento di consultazione si sofferma sulle diverse piattaforme diffusive (a partire dalla radio terrestre in tecnica analogica Fm, per proseguire con la diffusione in tecnica digitale Dab, con quella effettuata sulla piattaforma diffusiva televisiva Dvb-T, quella satellitare e quella via internet).
Segue, quindi, una descrizione dell’offerta di servizi radiofonici (in ambito nazionale, in ambito locale, su internet) e, nell’ultima parte del documento, viene svolta una identificazione dei mercati rilevanti nel settore della radiofonia (che, secondo la teoria economica si configura come un mercato a due versanti, nell’ambito del quale l’emittente radiofonica funge da piattaforma di incontro fra due gruppi di consumatori per soddisfare le rispettive domande: quella di contenuti derivante dagli ascoltatori – primo versante – e quella di acquisto di spazi pubblicitari da parte degli inserzionisti – secondo versante).
AERANTI-CORALLO interverrà alla consultazione con un proprio documento di osservazioni e chiederà di essere ascoltata in audizione nell’ambito del procedimento.

DECRETO FISCALE: SUPERATO IL MONOPOLIO DELLA SIAE

■ Nella Gazzetta ufficiale n. 148 del 16 ottobre u.s. è stato pubblicato il decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148 (c.d. “Decreto fiscale”), collegato alla legge di bilancio che dovrà essere convertito in legge, entro 60 giorni, dal Parlamento.
Lo stesso contiene, tra l’altro, una disposizione che modifica la legge sul diritto d’autore (legge n. 633/41), e il D.Lgs n. 35/2017 (si tratta del Decreto legislativo che recepisce in Italia la Direttiva Barnier). In particolare, con tale disposizione viene superato il monopolio della Siae in materia di raccolta dei diritti d’autore, estendendo a tutti gli organismi di gestione collettiva – ossia gli enti senza fine di lucro e a base associativa – operanti sul territorio dell’UE la possibilità di operare direttamente sul mercato italiano, senza alcuna intermediazione da parte della Siae.
Tale normativa potrebbe avere rilevanti ripercussioni per gli utilizzatori delle opere musicali (come le imprese radiofoniche e televisive) in quanto la Siae potrebbe non essere più l’unico interlocutore in materia.
Il testo di tale norma è disponibile nel sito internet www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Normativa sul diritto d’autore e diritti connessi”
 

Ricordiamo che il 31 ottobre p.v. scade il termine per il pagamento del canone di concessione 2017 per la radiodiffusione sonora via etere terrestre in tecnica analogica