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Sommario
FORTE PREOCCUPAZIONE NEL SETTORE TELEVISIVO LOCALE PER IL RITARDO NELL’ASSEGNAZIONE DEI NUOVI DIRITTI D’USO DELLE FREQUENZE E DELLE NUOVE AUTORIZZAZIONI FSMA.
PER EVITARE IL RISCHIO DI COMPROMISSIONE DELLA CONTINUITA’ AZIENDALE DELLE TV LOCALI OCCORRE COMPLETARE LE PROCEDURE PER IL NORD ITALIA NON OLTRE IL 30 GIUGNO 2021
■ Il ritardo nell’assegnazione dei nuovi diritti di uso delle frequenze e delle nuove autorizzazioni FSMA, nonché il ritardo nell’emanazione del c.d. “decreto indennizzi” stanno generando una forte preoccupazione nel settore televisivo locale.
Se, infatti, non si porrà immediato rimedio a tale situazione di ritardo, potrebbe essere compromessa la continuità aziendale delle imprese televisive locali nel processo di transizione al digitale terrestre di seconda generazione (Dvbt-2).
Infatti, a oggi, la Dgscerp del Ministero dello Sviluppo economico ha emanato i bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per il servizio digitale terrestre in ambito locale solo con riferimento alle aree tecniche n. 1 (Piemonte); n. 2 – Valle d’Aosta; n. 3 – Lombardia e Piemonte orientale; n. 4 – Trentino-Alto Adige; Sub-area Tecnica n. 4-a – Provincia autonoma di Trento; Sub-area Tecnica n. 4-b – Provincia autonoma di Bolzano; n. 5 – Veneto; n. 6 – Friuli Venezia Giulia; n. 8 – Emilia Romagna.
Devono ancora essere emanati 48 bandi per le restanti 11 aree tecniche (si tratta dei bandi per n. 11 frequenze di 1° livello e n. 37 frequenze di 2° livello). Peraltro, le procedure dei primi bandi emanati non sono ancora state concluse (e non sono stati, pertanto, ancora aggiudicati i diritti di uso nelle corrispondenti aree tecniche) nonostante che siano già trascorsi oltre tre mesi dalla presentazione delle relative domande.
Devono, inoltre, essere ancora emanati tutti i bandi per la selezione dei FSMA locali che potranno accedere alla capacità trasmissiva dei sopracitati operatori di rete. Occorre altresì considerare che non è stato ancora emanato il c.d. “decreto indennizzi” finalizzato a definire i criteri e le modalità per il riconoscimento degli indennizzi dovuti alle tv locali per la dismissione delle frequenze.
In considerazione che nel Nord Italia la transizione è prevista tra il 1° settembre 2021 e il 31 dicembre 2021 (le date esatte, per ogni regione, devono, peraltro, essere ancora fissate), sarebbe assolutamente necessario che il completamento delle assegnazioni dei diritti di uso e delle autorizzazioni FSMA, quantomeno nelle regioni del Nord Italia, avvenisse non oltre marzo 2021, affinché possano essere emanati i bandi per l’attribuzione delle nuove numerazioni Lcn (sulla base della nuova regolamentazione che deve essere, frattanto, emanata al riguardo dall’Agcom) in tempo utile per completare i relativi procedimenti entro giugno 2021. Occorre, infatti, considerare che le tv locali necessitano di tempi tecnici adeguati per poter comunicare preventivamente all’utenza le proprie nuove numerazioni Lcn, al fine di evitare il rischio di dispersione degli ascolti a seguito del passaggio alle trasmissioni sulle nuove reti. AERANTI-CORALLO auspica, pertanto, che la riunione del Tavolo Tv 4.0, prevista nei prossimi giorni, rappresenti l’occasione per definire con chiarezza il calendario delle azioni che dovrà svolgere il Ministero, recuperando i ritardi sin qui accumulati e definendo un percorso che dia certezze alle imprese.
NELLA SEZIONE “TRASPARENZA” DEL SITO MISE PUBBLICATI ELENCHI PERCETTORI DEI CONTRIBUTI 2019 A RADIO E TV LOCALI COMMERCIALI E COMUNITARIE
■ Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato nei giorni scorsi, nella sezione “trasparenza” del proprio sito istituzionale, gli elenchi relativi a tv locali commerciali, tv locali comunitarie, radio locali commerciali e radio locali comunitarie dei soggetti che hanno già percepito i contributi di cui al Dpr n. 146/17 riferiti all’anno 2019. In particolare, risultano liquidate:
alla data del 10 ottobre 2020, n. 79 tv locali commerciali su 137 in graduatoria 2019 (a questo link il relativo elenco);
alla data del 10 ottobre 2020, n. 80 tv locali comunitarie su 274 in graduatoria 2019 (a questo link il relativo elenco);
alla data del 7 ottobre 2020, n. 169 radio locali commerciali su 171 presenti in graduatoria 2019 (a questo link il relativo elenco);
alla data del 13 ottobre 2020, n. 124 radio locali comunitarie su 320 in graduatoria 2019 (a questo link il relativo elenco).
CORECOM LOMBARDIA, PRESENTATA RICERCA SULLE RICADUTE DEL 5G SULL’EMITTENZA LOCALE
■ Si è svolto nella mattinata del 16 ottobre, presso l’aula del Consiglio Regionale a Palazzo Pirelli, a Milano, il seminario, organizzato dal Corecom Lombardia, presieduto da Marianna Sala, sul futuro dell’emittenza locale di fronte all’introduzione del 5G.
Nel corso della mattinata è stata presentata la ricerca commissionata dal Corecom a Polis Lombardia e a CeRTA (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano) e che affronta i temi del cambiamento in atto.
La presidente Sala ha affermato, tra l’altro, che “l’avvento del 5G rappresenta una vera e propria rivoluzione tecnologica, che da un lato offre nuove opportunità per la nostra realtà sociale ed economica, ma dall’altro segna una ulteriore riconfigurazione del mercato dei media e degli audiovisivi, con interrogativi non certo secondari per il comparto che più ci sta a cuore, quello dell’emittenza televisiva locale“.
Tra i numerosi interventi, quello di Alessandro Morelli, già presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, il quale ha illustrato le risultanze dell’indagine conoscitiva svolta dalla sua Commissione su 5G e big data, che ha approfondito i temi dello sviluppo tecnologico legati alla tecnologia 5G, alle ricadute economiche, sociali nonché di sicurezza e privacy.
Eva Spina, direttore generale della DGTCSI del Ministero dello Sviluppo economico, intervenuta in videoconferenza, ha ripercorso i vari passaggi che sono indicati dalla roadmap di cui al DM 19 giugno 2019. Fabrizio Berrini, intervenuto per AERANTI-CORALLO, ha posto l’accento sulle criticità per l’emittenza televisiva locale.
In particolare, Berrini ha evidenziato che non sono ancora stati emanati tutti i bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso ai nuovi operatori di rete e non è stato ancora emanato alcun bando per la selezione dei FSMA locali.
Berrini ha, quindi, concluso evidenziando che l’emittenza televisiva locale è fortemente preoccupata e ha, pertanto, chiesto una forte accelerazione del rilascio dei nuovi diritti d’uso e delle nuove autorizzazioni FSMA, per evitare che il settore, già fortemente colpito dalla crisi legata alla pandemia, si ritrovi nell’impossibilità di operare, al momento della dismissione delle frequenze nel Nord Italia, (programmata a partire da settembre 2021) togliendo una indispensabile voce al territorio. L’importanza del ruolo svolto delle emittenti locali è emerso anche nel periodo di lockdown, quando le tv locali hanno fatto registrare un fortissimo incremento dei relativi ascolti
PRESENTATO A ROMA IL TERZO RAPPORTO AUDITEL-CENSIS
■ Presentato lo scorso 19 ottobre alla Sala Zuccari del Senato il terzo rapporto Auditel-Censis “L’Italia post-lockdown: la nuova normalità digitale delle famiglie italiane” che rappresenta come sono cambiate le dotazioni tecnologiche, le abitudini di fruizione e le relazioni familiari dopo il lockdown analizzando la diffusione dei device nel 2019.
In apertura è intervenuto il presidente Auditel, Andrea Imperiali, che ha evidenziato, tra l’altro, come il recente lockdown abbia fatto aumentare in maniera straordinaria la conoscenza dei mezzi digitali per oltre 15 milioni di famiglie.
Giuseppe De Rita, del Censis, ha sottolineato come gli Italiani, di fronte alle nuove restrizioni che li aspettano, siano assai cambiati e siano, dunque, più pronti a utilizzare la comunicazione digitale per vivere la propria vita normale.
Tra gli altri intervenuti, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Andrea Martella, il Presidente della Commissione di vigilanza Rai Alberto Barachini, il presidente Agcom Giacomo Lasorella e il presidente Istat Giancarlo Blangiardo.
La ricerca, tra le molte cose, ha evidenziato l’incremento della fruizione di contenuti audiovisivi in streaming, con le anticipazioni sul 2020 che confermano che 17,4 milioni di Italiani al luglio 2020 utilizzano tale modalità di fruizione, in crescita del 7,4% sul 2019, e 11,3 milioni di persone lo fanno più volte a settimana. Con specifico riferimento alla fruizione di programmi televisivi, dai dati dell’indagine di base Auditel 2019 emerge che gli italiani, già prima dell’epidemia sanitaria, praticavano un ascolto sempre più dinamico: quasi 6 milioni di Italiani (il 10% del totale) si connettevano almeno ogni tanto ad internet per seguire su altri schermi contenuti televisivi in modalità lineare che andavano in onda in contemporanea sulla tv tradizionale, in crescita del 2,9% nell’ultimo anno. Il lockdown – emerge dalla ricerca – ha rappresentato un formidabile acceleratore di innovazione per le famiglie italiane, spingendo anche quelle che erano rimaste più indietro a dotarsi di una connessione internet quanto più veloce ed efficiente, che le rendesse in grado di svolgere quante più possibile attività a distanza. I dati parziali a luglio 2020 della rilevazione di base Auditel confermano che molte delle nuove abitudini sono entrate ormai a far parte della vita normale degli italiani, con un impatto determinante anche sui consumi audio e video.
Sul fronte delle dotazioni tecnologiche, l’indagine evidenzia che nel 2019 erano presenti nelle case degli Italiani 112 milioni e 400.000 schermi da cui è possibile seguire programmi/contenuti televisivi tradizionali o in streaming, 600.000 in più rispetto all’anno precedente.
Gli smartphone si confermano al primo posto, con 44 milioni e 700.000 apparecchi, in crescita del 2,4% rispetto al 2018. Seguono le tv, 42 milioni e 700.000, in lieve ripresa rispetto all’anno precedente (+ 1,1%), come effetto del boom delle smart tv, che ormai sono 10 milioni, di cui 7 milioni e 700.000 sono effettivamente collegate ad internet (+61,8% rispetto al 2018). Se alle smart tv si aggiungono i dispositivi esterni che permettono di collegarsi ad internet, si arriva ad un totale di 10 milioni e 400.000 apparecchi collegati al web (+61,0% rispetto al 2018), per un totale di oltre 8 milioni e 300.000 famiglie effettivamente collegate.
RADIOPLAYER ITALIA, L’APP E’ ARRIVATA AL SESTO MESE DI OPERATIVITA’
■ Radioplayer italia, l’app per ascoltare le radio locali e nazionali, ha raggiunto i primi sei mesi di vita.
L’app, il cui esordio è avvenuto lo scorso 29 aprile, è scaricabile dagli store di Apple IoS (App Store) e di Google Android (Playstore).
Frattanto continua la crescita del numero di utenti che, sulle due piattaforme, hanno scaricato e utilizzano l’app. Radioplayer Italia è l’app, totalmente gratuita, nata dall’accordo tra PER Player Editori Radio srl (società di cui
AERANTI-CORALLO è tra i soci fondatori) e Radioplayer Worldwide, con la quale è possibile ascoltare emittenti radiofoniche locali e nazionali italiane, senza alcuna registrazione preventiva. Alla piattaforma hanno già aderito oltre 140 emittenti.
Soci di PER srl sono, oltre alla stessa AERANTI-CORALLO e a Frt, che rappresentano l’emittenza radiofonica locale, per il comparto radiofonico nazionale, Rai, Radio Mediaset, Gedi, Sole 24 Ore, Rtl 102.5, RDS 100% grandi successi, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, A.c.r.c.-Radiofreccia. Radioplayer Italia consente, per mezzo di menù intuitivi, di “navigare” tra tutte le radio disponibili, salvando anche quelle preferite per averne l’accesso immediato subito dopo l’apertura dell’app. L’attuale versione, (5.1.1 per iOS e 5.1.420.0 per Android), contiene, nella schermata “Live” la sottosezione “Intorno a te” (che offre la possibilità di vedere, qualora sia stata attivata la geolocalizzazione sul proprio dispositivo, le emittenti presenti in zona).
Inoltre, nella stessa schermata “Live” sono presenti le radio “suggerite”. Tali radio vengono, per l’appunto, consigliate da Radioplayer Italia sulla base delle elaborazioni di un algoritmo che prende in considerazione una serie di parametri (la localizzazione, la “tendenza”, cioè la percentuale di crescita degli ascolti, momento per momento, di ciascuna radio, nonché l’affinità con le radio abitualmente ascoltate dall’utente). Con Radioplayer Italia è possibile ascoltare i flussi in diretta delle radio nonché i relativi podcast (accessibili tramite l’apposita sezione). Recentemente, alla disponibilità “di base” sulle piattaforme Apple e Android (quindi su tutti i dispositivi che utilizzano tali sistemi operativi) è stata introdotta la possibilità di utilizzo su diversi altoparlanti e smart speaker (Bose e Sonos).
Inoltre, è possibile scaricare Radioplayer Italia per mezzo della Huawei Appgallery (utilizzabile dagli utenti che dispongono di smartphone Huawei). E’ stata, inoltre, attivata la skill per Alexa sui dispositivi Amazon (è sufficiente, per chi utilizza dispositivi Amazon, iniziare con la frase “Alexa, apri Radioplayer Italia”).
Sempre nel “mondo Amazon”, Radioplayer Italia è disponibile anche per la Fire Tv Stick: coloro che possiedono la chiavetta Amazon, possono scaricare l’app dal relativo store e attivare l’ascolto delle oltre 140 radio locali e nazionali che già oggi fanno parte di Radioplayer Italia.
BANDI OPERATORI DI RETE TV LOCALI: NUOVE FAQ
■ Lo scorso 16 ottobre, la Dgscerp del Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato, nel sito istituzionale del MiSe, una serie di risposte a richieste di chiarimento (FAQ) relative alle procedure di gara di cui ai bandi per l’assegnazione ad operatori di rete dei diritti d’uso di frequenze, per l’esercizio del servizio televisivo digitale terrestre in ambito locale.
Allo stato, sono 96 i quesiti cui è stata data risposta dal Ministero.
Il relativo documento aggiornato è disponibile a questo link.
Rammentiamo che attualmente sono aperti i bandi per l’assegnazione di frequenze di primo e di secondo livello nelle aree tecniche: n. 5 – Veneto; n. 6 – Friuli Venezia Giulia; n. 8 – Emilia Romagna.
Le domande relative a tali bandi dovranno essere presentate entro il 7 novembre p.v.