TeleRadiofax n. 18/2011 – 24 settembre 2011

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Sommario

 
Sono scaduti i termini per la presentazione delle domande per i bandi delle frequenzee e per i bandi relativi alle numerazioni lcn per le regioni Liguria, Toscana e Umbria. Ma non ci sono i tempi tecnici per operare lo switch off secondo il calendario previsto dal Ministero.
Il Consiglio di Stato ha fissata al 6 dicembre p.v. l’udienza di merito relativa ai giudizi di appello avverso le sentenze di annullamento della delibera n. 366/10/CONS dell’Agcom in materia di lcn.
Prosegue la nostra inchiesta sulla radiofonia locale: altri editori a confronto su raccolta pubblicitaria in periodo di crisi, innovazione tecnologica, indici di ascolto.
Misure di sostegno tv per l’anno 2011: pubblicato il bando in Gazzetta Ufficiale. Il termine per l’inoltro delle domande scade giovedì 13 ottobre p.v.
Asta delle frequenze LTE: è necessario che almeno il 10% dell’intero ricavato dalla vendita delle frequenze agli operatori di larga banda mobile sia destinato agli indennizzi per le tv locali.
E’ Alessandro Luciano il nuovo presidente della Fub.
Pubblicato il bando per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze tv per la Provincia di Viterbo.
Beaty contest: nominata la commissione di gara

 


 

SONO SCADUTI I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE PER I BANDI DELLE FREQUENZE E PER I BANDI RELATIVI ALLE NUMERAZIONI LCN PER LE REGIONI LIGURIA, TOSCANA E UMBRIA. MA NON CI SONO I TEMPI TECNICI PER OPERARE LO SWITCH OFF SECONDO IL CALENDARIO PREVISTO DAL MINISTERO

 

■ Sono scaduti i termini per la presentazione delle domande per i bandi delle frequenze e per i bandi relativi alle numerazioni lcn per le regioni Liguria, Toscana e Umbria. Ora il Ministero dovrà predisporre le relative graduatorie per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze e assegnare le numerazioni lcn ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale che ne hanno fatto richiesta. Si pone ora, in maniera sempre più evidente, la problematica della assoluta mancanza dei tempi tecnici per la transizione al digitale da parte delle tv locali, secondo il calendario ministeriale (che è stato, peraltro, definito senza il rispetto dei tre mesi di preavviso previsti dal Decreto del Ministro delle Sviluppo economico 10 settembre 2008, come modificato dal decreto dello stesso Ministro del 19 novembre 2010). Infatti, stanti i tempi che saranno necessari per la redazione e la pubblicazione delle citate graduatorie, le imprese televisive locali non avranno la possibilità di attivare gli impianti digitali secondo il calendario. In particolare, è del tutto evidente che gli acquisti degli impianti necessari per la transizione potranno essere effettuati solo dopo aver avuto la certezza dell’assegnazione frequenziale e la conoscenza della frequenza assegnata. Neppure è ipotizzabile che lo switch off venga operato nei tempi previsti dalle sole tv nazionali e che le tv locali transitino al digitale qualche mese dopo, quando avranno ricevuto le forniture degli impianti, in quanto le tv locali, sia le assegnatarie delle frequenze, sia le tv i cui contenuti verranno trasportati in modalità must carrier, verrebbero sostanzialmente escluse dal mercato televisivo, con ogni evidente conseguenza sul piano della raccolta pubblicitaria e della possibilità di continuità aziendale. Inoltre, la procedura di cui all’art. 27 della delibera n. 353/11/CONS della Agcom (relativa alla definizione dei rapporti tra i soggetti che diverranno operatori di rete locali ricevendo l’assegnazione della frequenza e i soggetti che saranno esclusi da tale assegnazione e che potranno svolgere solo l’attività di fornitori di servizi di media audiovisivi in modalità must carrier sulle reti degli assegnatari della frequenza) prevede un tempo minimo di cinquanta giorni (necessariamente antecedente lo switch off), sicché risulta di tutta evidenza  che realizzare la digitalizzazione (prevista in Liguria a partire dal 10 ottobre e in Toscana e Umbria a partire dal 2 novembre) è matematicamente impossibile senza violare tale art. 27. Infine, ai sensi della delibera 366/10/CONS, le numerazioni Lcn devono essere attribuite almeno 15 giorni prima dello switch off.

AERANTI-CORALLO ribadisce, dunque, che non sussistendo i tempi tecnici per effettuare la transizione al digitale secondo l’attuale calendario di switch off, occorre che lo stesso venga rivisto tenendo in considerazione tutte le problematiche illustrate.

IL CONSIGLIO DI STATO HA FISSATA AL 6 DICEMBRE P.V. L’UDIENZA DI MERITO RELATIVA AI GIUDIZI DI APPELLO AVVERSO LE SENTENZE DI ANNULLAMENTO DELLA DELIBERA N. 366/10/CONS DELL’AGCOM IN MATERIA DI LCN

■ Il Consiglio di Stato ha fissato per il 6 dicembre p.v. l’udienza di merito relativa ai giudizi di appello avverso le sentenze del Tar del Lazio del 29 luglio u.s. con le quali è stata annullata la delibera n. 366/10/CONS (recante il piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre e le relative modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi).

AERANTI-CORALLO, che è intervenuta ad adiuvandum nell’ambito di tali giudizi, per sostenere la legittimità della delibera 366/10/CONS,  auspica ora che il Consiglio di Stato accolga gli appelli nel merito, annullando le decisioni del Tar Lazio.

La preoccupazione degli editori televisivi locali è, infatti, quella di evitare l’apertura di una fase molto lunga di mancanza di regolamentazione in materia, con la conseguente riproposizione del caos nella individuazione dei programmi che ha caratterizzato le trasmissioni digitali in Lazio, Campania e Piemonte Occidentale nel periodo compreso tra gli ultimi mesi del 2009 e la fine del 2010.

PROSEGUE LA NOSTRA INCHIESTA SULLA RADIOFONIA LOCALE: ALTRI EDITORI A CONFRONTO SU RACCOLTA PUBBLICITARIA IN PERIODO DI CRISI, INNOVAZIONE TECNOLOGICA, INDICI DI ASCOLTO

 

■ Proseguiamo il dibattito tra gli editori radiofonici locali sui temi di più stretta attualità del settore: anche in questo numero abbiamo interpellato emittenti caratterizzate per diversa tipologia (commerciale e comunitaria), bacino territoriale e collocazione geografica.

Le domande rivolte agli editori riguardano il modo in cui ciascuno affronta l’attuale periodo di crisi; cosa viene fatto in  termini di innovazione e come viene vissuta la mancanza dei dati di ascolto nel settore.

A seguire, le risposte alle nostre domande, fornite (in ordine alfabetico) da Attilio CIbolini (RCN di Cremona); Walter Miscioscia (Radio Babboleo di Genova); Claudio Rampazzo (Radio Company di Postioma, Padova);  Paolo Serretiello (Radio Marte di Napoli).

D. – Come state affrontando l’attuale periodo di crisi?

Cibolini, RCN: Una radio di territorio quale è la nostra è caratterizzata dall’avere clienti locali; viviamo soprattutto grazie alla fedeltà di sponsor consolidati negli anni, che oggi mantengono la loro presenza, pur, magari, diminuendo un po’ gli investimenti.

Riusciamo, insomma, a mantenere la nostra posizione.

Miscioscia, RADIO BABBOLEO: La nostra politica attuale è quella di proporre nuove opportunità agli investitori, spiegando loro le motivazioni per cui vale la pena di investire sulla radio più che su altri mezzi. Non si tratta di essere solo “aggressivi”, abbassando i prezzi, ma di offrire motivazioni “forti” ai clienti che investono.

Rampazzo, RADIO COMPANY: Il nostro gruppo si è organizzato per attuare una campagna di sviluppo più capillare nel territorio.

Oggi è tutto molto più difficoltoso, tuttavia ci stiamo impegnando con soluzioni di marketing profonde. Ciò ci premia in quanto stiamo riuscendo a mantenere gli stessi ritmi degli anni precedenti.

Serretiello, RADIO MARTE: A una politica di contenimento delle spese, uniamo una presenza ben radicata sul territorio, che ci consente di mantenere un buon livello di raccolta, sia in ambito locale, sia nazionale.

Il difficile momento per tutta l’economia, tuttavia, ci fa rilevare che si sono dilatati i tempi di pagamento da parte degli inserzionisti.

 

D. – Cosa sta facendo la vostra emittente in termini di innovazione? State pensando anche ai nuovi media come canale ulteriore di diffusione?

Cibolini, RCN: La nostra emittente è presente da lungo tempo su internet; la nostra scelta è quella di sviluppare sempre più e sempre meglio questa presenza, anche se occorre capire a fondo la validità e il ritorno di tale investimento. Ci rendiamo conto che non possiamo mancare, in quanto internet ci consente di raggiungere ascoltatori in luoghi non coperti dal nostro segnale.

Siamo anche in attesa di conoscere di più sul cammino della radio digitale; al momento opportuno investiremo certamente anche su quella strada.

Miscioscia, RADIO BABBOLEO: Per quanto riguarda la nostra presenza in rete, abbiamo recentemente realizzato il nuovo sito e speriamo di averne un buon ritorno.

Avendo a disposizione tre differenti radio tematiche, possiamo proporre al nostro pubblico i diversi contenuti. Inoltre abbiamo sviluppato le app per ricevere in streaming la nostra offerta su piattaforma Android e iPhone.

Rampazzo, RADIO COMPANY: La nostra politica è quella di cercare di orientarci sempre più come mezzo multipiattaforma. Tale evoluzione è continua, e, step by step, cerchiamo di andare sempre più in tale direzione.

Già oggi i nostri ascoltatori, attraverso internet, possono interagire inviando gli sms direttamente in regia; abbiamo inoltre una classifica interattiva, dove gli utenti possono propone i propri  pezzi; infine, offriamo una serie di giochi tramite il nostro sito.

Serretiello, RADIO MARTE: Disponiamo di un’offerta su internet che comprende anche lo streaming dei contenuti. La distribuzione attraverso la rete ci sta dando molte soddisfazioni e siamo anche riusciti a raggiungere importanti traguardi in termini di utenti unici. Siamo poi in attesa di capire l’evoluzione della radio digitale.

 

D. – Cosa pensate della mancanza dei dati di ascolto del settore?

Cibolini, RCN: Credo che quando si fa radio si parli sempre a qualcuno che supponiamo ci ascolti; dunque sapere quanti ci ascoltano è fondamentale. La ricerca di Audiradio non era idonea a realtà territoriali come la nostra, in quanto le “maglie” di Audiradio erano troppo larghe per una radio provinciale. E’ dunque necessario un nuovo sistema che rilevi nel dettaglio i dati anche delle radio locali.

Miscioscia, RADIO BABBOLEO: Anche se oggi esistono già alcune indagini che offrono, a grandi linee, un’idea sulla consistenza del mercato radiofonico, ritengo che sia auspicabile da tutti che venga realizzata un’indagine in grado di contemperare le specificità di tutti gli editori, locali e nazionali, dando tuttavia il giusto valore all’emittenza radiofonica locale.

Rampazzo, RADIO COMPANY: Quello che possiamo auspicare è che la fase attuale, di mancanza di un’indagine globale sulla radiofonia, non si protragga nel tempo. Tale situazione, infatti, può creare un danno a tutto il sistema della radio.

Serretiello, RADIO MARTE: La mancanza di dati è una tragedia, in quanto non si riesce a capire, il gradimento della radio e dei suoi contenuti.  La nostra emittente realizza statistiche interne, ma la mancanza di indicazioni ufficiali crea un danno a tutti. Auspichiamo, dunque, che la situazione attuale trovi al più presto soluzione.

MISURE DI SOSTEGNO TV PER L’ANNO 2011:
PUBBLICATO IL BANDO IN GAZZETTA UFFICIALE. IL TERMINE PER L’INOLTRO DELLE DOMANDE SCADE GIOVEDI’ 13 OTTOBRE P.V.

■ E’ stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 213 del 13 settembre 2011 il decreto del Ministro dello Sviluppo economico 17 giugno 2011 contenente il bando per l’attribuzione delle misure di sostegno alle tv locali relative all’anno 2011. L’inoltro della relativa domanda deve avvenire entro giovedì 13 ottobre p.v.. Ricordiamo che possono beneficiare delle misure di sostegno le tv titolari di concessione e/o di autorizzazione per la radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica analogica nonché gli operatori di rete per la radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale in ambito locale delle regioni Sardegna, Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Lazio (esclusa la provincia di Viterbo), Campania, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto che siano anche titolari di autorizzazione per fornitore di servizi di media audiovisivi in ambito locale per un marchio già precedentemente diffuso in tecnica analogica in virtù di concessione e/o autorizzazione. Sulla problematica, le imprese associate hanno ricevuto nei giorni scorsi dettagliata circolare.

Vi informiamo, inoltre, che la Dgscer del Ministero dello Sviluppo economico sta trasmettendo alla Ragioneria i mandati di pagamento per le misure di sostegno alle tv locali per l’anno 2010. A tale riguardo, la stessa Dgscer ci ha informati del fatto che è stato sospeso il pagamento delle misure di sostegno alle tv locali della Regione Campania, in quanto vi sarebbero, allo stato, alcune emittenti, collocate in graduatoria, in posizione di irregolarità contributiva. Il presidente del Corecom Campania, da noi interpellato, ci ha informati che l’organismo sta procedendo alla rettifica della graduatoria, che verrà inoltrata nei prossimi giorni al Ministero.

ASTA DELLE FREQUENZE LTE: E’ NECESSARIO CHE ALMENO IL 10% DELL’INTERO RICAVATO DALLA VENDITA DELLE FREQUENZE AGLI OPERATORI DI LARGA BANDA MOBILE SIA DESTINATO AGLI INDENNIZZI PER LE TV LOCALI

■ E’ tuttora in corso di svolgimento l’asta per l’assegnazione delle frequenze in banda 800, 1800, 2000 e 2600 MHz agli operatori di larga banda in mobilità (cd. “asta LTE”). Aggiudicati i lotti in banda 800 MHz, per un totale di quasi 3 miliardi di euro, prosegue  l’asta per le altre bande di frequenza (al momento l’importo totale di incasso è di circa 3,8 miliardi di euro).

Con riferimento a tale gara, la legge 220/10, così come modificata dal decreto legge 6 luglio 2011, convertito con modificazioni dalla legge 111/11, prevede all’art. 1, comma 9, che siano definite “misure economiche di natura compensativa, a valere sugli introiti della gara di cui al comma 8, per una percentuale pari al 10 percento degli introiti della gara stessa e comunque per un importo non eccedente 240 milioni di euro (…)”.

Lo stesso articolo, al comma 13, dispone altresì: “Una quota, non superiore al 50 per cento, delle eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima di cui al presente comma sono riassegnate nello stesso anno al Ministero dello sviluppo economico per misure di sostegno al settore, da definire con apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze; una quota del 10 per cento delle predette maggiori entrate può essere anche utilizzata per le finalità di cui al comma 9. In tal caso non si applica il limite di 240 milioni di euro ivi previsto.”

L’importo previsto dalla legge 220/10 a incremento dei 240 milioni, per gli indennizzi a favore delle tv locali che dismetteranno l’attività di operatore di rete, pur se ancora non soddisfacente, migliora leggermente il quadro complessivo, incrementando il relativo fondo. Lo stesso rimane, comunque, a parere di AERANTI-CORALLO, assolutamente inadeguato e non sufficiente a risarcire, in moltissimi casi, neppure gli investimenti, da ultimo, effettuati, nella aree già digitalizzate, per realizzare lo switch off.

AERANTI-CORALLO ritiene che una cifra adeguata sarebbe stata quella di 720 milioni di euro (come richiesto, nel corso del dibattito parlamentare di conversione del decreto legge, dall’opposizione, che aveva presentato alcuni emendamenti al riguardo).

In tale contesto, non è quindi condivisibile la posizione assunta dall’Agcom sulla problematica dei sopracitati indennizzi, nell’ambito della recente segnalazione che l’Agcom stessa ha inviato al Governo e al Parlamento circa la “non estensibilità della cd. Robin tax alle società operanti nel settore delle telecomunicazioni e le misure per la crescita che possono scaturire nel settore.”

Infatti, in tale atto, l’Autorità, con riferimento agli incassi della gara per l’asta LTE, afferma di ritenere “… che sarebbe opportuna una più precisa e mirata finalizzazione di parte dei proventi di tale procedura a evidenza pubblica destinando una quota significativa degli introiti eccedenti i 2.4 miliardi di euro a misure di sostegno per la larga banda e le reti di nuova generazione”.

A parere di AERANTI-CORALLO, è, invece, necessario che venga riconosciuto a favore delle tv locali il 10 percento dell’intero importo ricavato dalla gara.

E’ ALESSANDRO LUCIANO IL NUOVO PRESIDENTE DELLA FUB

■ Alessandro Luciano è stato eletto all’unanimità, nell’ultima riunione del Consiglio di amministrazione, presidente della Fondazione Ugo Bordoni. Luciano torna al settore delle telecomunicazioni (è stato, infatti, Commissario dell’Agcom nella prima consigliatura, dove era componente della Commissione infrastrutture e reti).

Il neopresidente della Fub, ha ribadito di voler lavorare in continuità con la precedente presidenza Manca, lungo le direttrici sin qui percorse di crescita e affermazione della Fondazione nel panorama Ict italiano e internazionale.

Al presidente Luciano vanno le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro di AERANTI-CORALLO.

PUBBLICATO IL BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DEI DIRITTI DI USO DELLE FREQUENZE TV PER LA PROVINCIA DI VITERBO

■ E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale Va serie speciale – Contratti pubblici, n. 112 del 23 settembre, il bando di gara per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze televisive per la provincia di Viterbo. Il termine per la partecipazione al suddetto bando scade il giorno venerdì 28 ottobre alle ore 12.30.

Il testo del provvedimento è pubblicato nel sito internet www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Normativa in materia di trasmissioni televisive digitali Dvb-t e Dvb-h”.

BEAUTY CONTEST: NOMINATA LA COMMISSIONE DI GARA

■ La Dgscer del Ministero dello Sviluppo economico ha nominato  i componenti della commissione prevista dal bando di gara per l’assegnazione (gratuita) delle 5+1 frequenze televisive di cui alla delibera n. 497/10/CONS dell’Agcom.

I componenti della Commissione sono l’avv. Giorgio D’Amato (Avvocato generale dello Stato onorario); il prof. Vincenzo Franceschelli (ordinario alla Facoltà di Economia dell’Università di Milano Bicocca), che è stato nominato presidente della commissione; l’ing. Francesco Troisi (Direttore generale della Dgpgsr del Ministero dello Sviluppo economico).

Nei prossimi giorni si svolgerà la seduta pubblica nel corso della quale verranno aperti i plichi dei soggetti che hanno presentato la domanda di partecipazione alla gara.