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Sommario
BANDI PER LA RIASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE ALLE TV LOCALI: INACCETTABILE CAMBIAMENTO DELLE REGOLE
■ Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale V Serie speciale n. 103, in data 5 settembre u.s., i bandi di gara per la (ri)assegnazione delle frequenze in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) e Campania. Gli otto bandi contengono inaspettatamente rilevanti modifiche rispetto a quelli sino a oggi emanati. In particolare, i nuovi bandi prevedono che tutte le domande vengano presentate in forma singola e che la valutazione del patrimonio netto e dei dipendenti avvenga con riferimento alla sola attività di operatore di rete (che deve essere contabilmente separata rispetto a quella di fornitore di servizi di media audiovisivi). Vengono, inoltre, abolite le intese volontarie e vengono previste intese obbligatorie d’ufficio; vengono abolite le società consortili; i soggetti che eserciscono reti k-sfn o mfn, pur partecipando alla procedura con un’unica domanda, vengono valutati separatamente per ognuna delle parti isofrequenziali delle reti esercite; la copertura degli impianti viene valutata senza tener conto delle interferenze eventualmente subite; le manifestazioni di interesse vengono presentate esclusivamente da parte dei soggetti che eserciscono frequenze diverse da quelle pianificate con delibera 265/12/CONS dell’Agcom. Il bando relativo alla Lombardia, inoltre, sottrae all’emittenza locale il canale 35 che in base alla pianificazione Agcom è riservato alle tv locali.
AERANTI-CORALLO esprime un giudizio assolutamente critico in ordine al contenuto di tali bandi. E’ infatti inaccettabile il continuo cambiamento delle regole che genera una situazione di incertezza permanente, impedendo programmazioni aziendali a medio e lungo termine. In particolare, la previsione delle intese a carattere obbligatorio rende assolutamente casuale la possibilità per le emittenti di collocarsi in posizione utile nelle graduatorie e penalizza enormemente tutte le emittenti che operano su frequenze che sono state assegnate solo su una parte limitata del territorio regionale (trattasi, per lo più, delle frequenze dell’ex beauty contest, di alcune frequenze di banda III, di residui dei canali 61-69 di cui non è stata possibile la dismissione). In relazione a ciò, è probabile che si sviluppi un notevole contenzioso giudiziale.
Occorre, tra l’altro, considerare che, a parere di AERANTI-CORALLO, nelle regioni dove sono state dismesse tutte le reti che dovevano essere liberate in relazione alla problematica dei canali 61-69 (Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto e Lazio) la procedura avrebbe dovuto limitarsi alla riassegnazione di frequenze pianificate a favore delle emittenti operanti sui canali 61-69 che intendano proseguire l’attività televisiva. In tal modo, non sarebbero stati messi in discussione tutti gli investimenti operati dalle imprese per il passaggio al digitale.
Occorre purtroppo constatare una gestione della transizione al digitale nel corso dell’anno 2012 che non ha tenuto conto in alcun modo delle problematiche del settore televisivo locale e degli impatti conseguenti alle scelte operate.
Ogni decisione in materia di transizione è stata assunta senza consultare il Comitato nazionale Italia Digitale, come invece è avvenuto con i precedenti Ministri e, al di là di incontri puramente formali, non vi è stato mai, diversamente da quanto accaduto negli anni con tutti gli altri Ministri e Governi, un reale confronto sulle problematiche della transizione con le associazioni nazionali di categoria del settore.
In questo contesto, non è stato, incomprensibilmente, possibile avere riscontro neppure su problematiche minimali, prive di ogni controindicazione, come quella relativa all’esigenza di un breve scaglionamento nell’emanazione dei bandi di gara, al fine di evitare inaccettabili disagi in sede di presentazione delle domande.
RADIOFONIA DIGITALE: INIZIATO IL RILASCIO DEI DIRITTI DI USO PER LE TRASMISSIONI DAB/DMB IN AMBITO LOCALE NELLA PROVINCIA DI TRENTO
■ E’ iniziato nei giorni scorsi il rilascio dei diritti di uso per la radiodiffusione sonora digitale terrestre in ambito locale per la provincia di Trento. Il diritto d’uso del blocco 12D è stato assegnato alla Digiloc società consortile a responsabilità limitata, costituita da 12 emittenti radiofoniche locali, tutte associate AERANTI-CORALLO, autorizzate quali fornitori di contenuti per la radiofonia digitale terrestre in ambito locale in provincia di Trento. E’ inoltre in corso di istruttoria, presso la Dgscer del Ministero, la domanda per il rilascio dei diritti di uso ad altra società consortile costituita da emittenti locali, molte delle quali associate AERANTI-CORALLO.
MISURE DI SOSTEGNO ALLA RADIOFONIA: IL 30 OTTOBRE SCADE IL TERMINE PER L’INOLTRO DELLE DOMANDE
■ Ricordiamo che il 30 ottobre p.v. scade il termine per l’inoltro alla Dgscer, Divisione IV del Ministero dello Sviluppo economico delle domande per le misure di sostegno alla radiofonia per l’anno 2012.
Per quanto concerne, invece, le misure di sostegno per l’anno 2010, di cui graduatoria ed elenchi sono stati pubblicati lo scorso 9 agosto, entro l’8 ottobre p.v. il Ministero dovrà confermare (o, eventualmente, rettificare) tale graduatoria e tali elenchi, liquidando gli importi spettanti alle emittenti entro il corrente anno.
TV GENERALISTE A UN BIVIO: OCCORRE INDIVIDUARE MODELLI DI BUSINESS SOSTENIBILI NEI NUOVI CONTESTI TECNOLOGICI
■ Le imprese televisive locali stanno affrontando un momento particolarmente delicato e decisivo per il futuro del settore. Infatti, tutto il comparto sta attraversando un periodo di forte crisi derivante dalle crescenti difficoltà del mercato pubblicitario, nonché dalla concorrenza operata dalle nuove piattaforme, le quali stanno anche modificando le abitudini e le preferenze degli utenti nella scelta e nella fruizione dei contenuti. Sono numerosi i fattori che rischiano di causare un drastico ridimensionamento dell’emittenza televisiva locale; ci riferiamo, in particolare, alla mancanza di iniziative a livello governativo per la ripresa del mercato pubblicitario; alle difficoltà per le emittenti di reperire i mezzi finanziari per realizzare gli investimenti in tecnologia e in contenuti, necessari per affrontare adeguatamente i futuri scenari. Ci riferiamo, inoltre, al continuo cambiamento delle regole, che genera una situazione di incertezza permanente, impedendo programmazioni e scelte aziendali a medio e lungo termine. Ci riferiamo, infine, all’eccessiva e ingiustificata burocrazia cui è sottoposta l’emittenza locale, mentre sarebbero, invece, opportuni forti interventi di semplificazione e di liberalizzazione. In questo contesto, è assolutamente necessaria una maggiore attenzione alle problematiche del settore locale da parte del Ministero dello Sviluppo economico e della Agcom, al fine di individuare percorsi capaci di affrontare e risolvere le criticità in atto. Dall’altra parte è, però, anche necessario che le imprese individuino modelli di business sostenibili nei nuovi contesti tecnologici e di mercato. La forza dell’emittenza locale è sempre stata – e sempre sarà – quella del radicamento sul territorio: fornire servizi informativi legati alle realtà locali diviene, oggi più che mai, una priorità. Occorre inoltre considerare il profondo mutamento che ha subito, negli ultimi anni, l’informazione: oggi, a essere messo in discussione, è il mezzo televisivo, concepito come strumento per la fruizione lineare di palinsesti creati dagli editori. Nel mercato dell’informazione si affacciano soggetti frutto della convergenza – soprattutto con internet. Le tv locali, se vogliono continuare a garantire il pluralismo informativo e la molteplicità di voci che hanno reso il nostro sistema televisivo unico, devono adeguare il proprio modello aziendale ai nuovi contesti tecnologici e di mercato accettando la sfida di un mondo sempre più globale e interconnesso.
L’AGCOM EMANA UN PROVVEDIMENTO DI PROROGA DELL’ATTUALE PIANO DELLA NUMERAZIONE AUTOMATICA DEI CANALI (LCN) FINO ALL’ADOZIONE DELLA NUOVA REGOLAMENTAZIONE IN MATERIA
■ Con la delibera n. 391/12/CONS, del 4 settembre u.s., il Consiglio dell’Agcom ha assunto in via d’urgenza un provvedimento che, a seguito delle sentenze del Consiglio di Stato depositate il 31 agosto u.s., proroga l’attuale piano di numerazione automatica della tv digitale terrestre di cui alla delibera 366/10/CONS fino all’adozione del nuovo piano Lcn. Di conseguenza, allo stato, la delibera 366/10/CONS continua ad essere efficace.
Il nuovo emanando Piano LCN, in considerazione della complessità degli adempimenti, sarà emanato entro 180 giorni a decorrere dall’avvio della consultazione pubblica tra i soggetti interessati. Tale consultazione pubblica sarà avviata entro il prossimo 4 ottobre, avrà la durata di almeno trenta giorni e sarà affiancata da una nuova indagine conoscitiva sulle abitudini e le propensioni degli utenti.
Nelle premesse della delibera, si legge che la proroga, come indicato dal Consiglio di Stato, è volta ad evitare un vuoto regolamentare che potrebbe generare confusione tra gli utenti nell’utilizzo dei numeri del telecomando.
In attesa di conoscere il contenuto del provvedimento che verrà emanato dall’Agcom per avviare la consultazione pubblica di cui sopra, rammentiamo che, in base alle quattro sentenze sopracitate, il Consiglio di Stato:
– ha confermato l’annullamento operato dal Tar Lazio dell’intera delibera n.366/10/CONS per mancato rispetto del termine di trenta giorni di cui all’art. 11, comma 1 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche ai fini della consultazione pubblica che ha preceduto l’emanazione di tale delibera;
– ha ritenuto la legittimità dell’utilizzazione del range di numerazione 10-19 da parte delle tv locali;
– ha ritenuto la illegittimità dell’assegnazione dei numeri 7, 8 e 9 ad emittenti nazionali generaliste ex analogiche;
– ha confermato l’orientamento del Tar Lazio circa la illegittimità dell’attribuzione delle numerazioni delle tv locali in base alle graduatorie redatte dai Corecom ai sensi della legge 448/98 ai fini delle misure di sostegno annuali.
Qualora l’Agcom si orientasse per i nuovi criteri relativi alle tv locali sulla misurazione degli ascolti, tale misurazione sarebbe, a parere di AERANTI-CORALLO, molto difficoltosa; In particolare appare molto complessa la misurazione degli ascolti che sussistevano nel contesto analogico a distanza anche (per alcune regioni) di anni dallo switch-off. Di contro, la misurazione degli ascolti nell’attuale contesto digitale non pare rispondere al dettato legislativo.
AERANTI-CORALLO ritiene inoltre che la fase di transizione alle nuove numerazioni debba essere organizzata in modo tale da evitare vuoti regolamentari che potrebbero generare confusione nella ricezione televisiva.
In tal senso riteniamo molto importante che quando verrà emanato il nuovo Piano di numerazione LCN, venga garantita la vigenza transitoria dell’attuale Piano (delibera n.366/10/CONS) fino al momento della successiva attribuzione delle nuove numerazioni da parte del Ministero dello Sviluppo Economico sulla base dei nuovi criteri stabiliti dal-l’Agcom.
Riteniamo inoltre molto importante che l’attivazione di tutte le nuove numerazioni avvenga simultaneamente attraverso la promozione di una specifica giornata dedicata alla risintonizzazione sull’intero territorio nazionale.
Il testo della delibera 391/12/CONS dell’Agcom è pubblicato nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”; sottosezione “Norme attuative”
LA DGSCER DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO HA INIZIATO L’INVIO DEI DIRITTI D’USO VENTENNALI ALLE TV LOCALI
■ La Dgscer del Ministero dello Sviluppo economico ha iniziato, nelle scorse settimane, a inviare alle imprese televisive locali che hanno ottenuto i diritti di uso provvisori a partire dal 2011, le determine direttoriali con cui viene assegnato il diritto di uso definitivo delle frequenze per la radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale. Si tratta delle emittenti aventi impianti nelle seguenti regioni: Liguria, Toscana, Umbria, prov. di Viterbo, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia. Successivamente, a questi dovranno essere inviati i diritti di uso definitivi alle emittenti operanti in Valle d’Aosta e in Sardegna nonché, una volta terminate le procedure di gara per la riassegnazione delle frequenze, alle emittenti aventi impianti in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio (escl. prov. di Viterbo) e Campania.
I provvedimenti in oggetto attribuiscono, per la durata di 20 anni, il diritto di uso definitivo di una o più frequenze per la radiodiffusione in tecnica digitale DVB-T, come indicato negli allegati ai diritti di uso temporanei già rilasciati ed eventualmente successivamente rettificati dalla Dgscer su parere della Dgpgsr. Nei provvedimenti si prevede, tra l’altro, che entro il 25 maggio 2016 possano essere presentate richieste di riesame delle limitazioni al diritto d’uso. Inoltre si prevede che le aree non coperte o parzialmente coperte potranno essere servite dagli operatori di rete che ne faranno richiesta al Ministero previa presentazione di uno specifico progetto radioelettrico sulla frequenza assegnata, compatibilmente con la pianificazione delle aree adiacenti e con le legittime utilizzazioni dei paesi radioelettricamente confinanti, in linea con i vincoli radioelettrici posti dall’Agcom in sede di pianificazione. I provvedimenti dispongono l’obbligo di presentare, entro sei mesi dal ricevimento degli stessi, il progetto complessivo della rete di impianti di diffusione operanti sulla frequenza/e assegnata/e, nel rispetto dei vincoli radioelettrici imposti dall’Agcom in sede di pianificazione e tale progetto sarà oggetto di autorizzazione da parte del Ministero sulla base della conformità degli impianti di diffusione alla delibera Agcom di riferimento. Viene, infine, disposto l’obbligo di presentare, sempre entro sei mesi dal ricevimento del provvedimento, il progetto complessivo della rete di collegamento, che sarà oggetto di successiva autorizzazione da parte dell’Amministrazione.
BEAUTY CONTEST: SLITTA IL TERMINE PER IL NUOVO REGOLAMENTO
■ La legge n. 44/12 del 26 aprile u.s., pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 28 aprile, ha previsto una gara pubblica, a titolo oneroso, per l’assegnazione delle frequenze dell’ex “beauty contest” (che originariamente prevedeva il rilascio delle frequenze in modo gratuito sulla base di una gara per titoli). La stessa legge ha previsto che l’Agcom emani un regolamento per fissare i criteri dell’asta al rialzo della suddetta gara pubblica. Tale regolamento doveva essere emanato entro il 26 agosto (120 giorni dalla pubblicazione della legge in Gazzetta ufficiale). In considerazione che il nuovo Consiglio dell’Agcom si è insediato il 25 luglio u.s., con una sorta di “gentleman agreement”, come riferito nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, si è convenuto di far decorrere i sopracitati 120 giorni dalla data di insediamento del nuovo Consiglio Agcom. Conseguentemente il nuovo termine scadrà il 22 novembre p.v.
RINNOVATI I VERTICI DI SIPRA E RAI WAY
■ Nei giorni scorsi il Cda della Rai ha deliberato all’unanimità i nuovi criteri di designazione dei Consiglieri di Amministrazione delle Società del Gruppo stabilendo che tali organi siano interamente composti da dirigenti Rai in servizio, fatti salvi casi straordinari ed adeguatamente motivati. In particolare, per quanto riguarda la Sipra (la concessionaria pubblicitaria del servizio pubblico) il nuovo Cda sarà composto da Luigi Gubitosi (designato Presidente), Lorenza Lei (designata Amministratore Delegato), Mauro Mazza, Pasquale D’Alessandro e Antonio Di Bella (consiglieri). Rinnovato anche il Consiglio di amministrazione di Rai Way, scaduto e attualmente in regime di prorogatio. Il nuovo Consiglio di Rai Way sarà composto da Roberto Sergio (designato Presidente), Stefano Ciccotti (designato Amministratore Delegato), Luca Balestrieri, Luigi Gubitosi e Luigi Rocchi (consiglieri).
A tutti gli auguri di buon lavoro di AERANTI-CORALLO