TeleRadiofax n. 16/2023 – 1 settembre 2023

 

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Sommario

Il Ministro Urso in Commissione di Vigilanza Rai: la Concessionaria pubblica deve avviare il Dvb-T2 su una rete entro il 10 gennaio 2024. Le altre reti Rai devono passare al Dvb-T2 secondo una roadmap che verrà varata dal MIMIT. Aeranti-Corallo, nell’esprimere soddisfazione, chiede che il processo di transizione venga completato in tempi molto brevi
Informativa Economica di Sistema (IES): invio dal 15 settembre al 31 ottobre
Pubblicati dal MIMIT i bandi per le manifestazioni di interesse per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze dab+ in Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria, Campania e Sicilia. Domande entro il 30 ottobre 2023
Il MIMIT ha sospeso il pagamento del contributo annuale per l’utilizzo delle frequenze tv nel 2022-2023 in quanto è in corso la revisione del DM 17 aprile 2023
L’Agcom ha inviato una segnalazione al Governo sulla par condicio
Sbloccato dalla UE il Fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria per investimenti in tecnologie innovative

 

Il Ministro Urso in Commissione di Vigilanza Rai: la Concessionaria pubblica deve avviare il Dvb-T2 su una rete entro il 10 gennaio 2024. Le altre reti Rai devono passare al Dvb-T2 secondo una roadmap che verrà varata dal MIMIT.
Aeranti-Corallo, nell’esprimere soddisfazione, chiede che il processo di transizione venga completato in tempi molto brevi

Nella seduta della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi del 3 agosto u.s., si è svolta l’audizione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, in ordine al rinnovo del Contratto di servizio tra il MIMIT e la Concessionaria pubblica Rai.
In tale sede, il Ministro ha evidenziato tra l’altro, che la Rai dovrà impegnarsi a diffondere un proprio mux nazionale in standard Dvb-T2 entro il 10 gennaio 2024 e a predisporre il passaggio dei restanti mux in standard Dvb-T2  secondo la roadmap predisposta dal Ministero, in coerenza con la normativa di settore.
Il Ministro ha poi aggiunto che la Rai, in questo caso, svolgerà il ruolo di acceleratore di innovazione, con indubbi effetti benefici su tutto il settore, a cominciare da quello delle tv locali, anch’esso patrimonio storico e culturale del nostro territorio.
Al riguardo, il coordinatore Aeranti-Corallo, avv. Marco Rossignoli, ha espresso la soddisfazione del comparto televisivo locale per l’imminente avvio del processo di transizione al digitale televisivo terrestre di seconda generazione Dvb-T2.
Da tempo, Aeranti-Corallo sollecita tale avvio in quanto con l’attuale, obsoleta tecnologia Dvb-T, l’emittenza televisiva locale ha spazi radioelettrici particolarmente limitati per poter trasmettere i programmi con adeguata qualità tecnica.
Solo con il passaggio al Dvb-T2/HEVC – ha proseguito Rossignoli – le tv locali potranno avere spazi di capacità trasmissiva per trasmettere con buona qualità e anche in HD.
Rossignoli ha, quindi, evidenziato che l’avvio al 10 gennaio 2024 del passaggio al Dvb-T2 dovrebbe produrre un’accelerazione della vendita dei televisori e dei decoder idonei alla ricezione della nuova tecnologia.
Per questo  Aeranti-Corallo auspica che il processo di transizione venga completato in tempi molto brevi, e quindi non oltre il primo semestre 2024, perché solo con tale completamento le tv locali potranno accedere concretamente al Dvb-T2.

 

INFORMATIVA ECONOMICA DI SISTEMA (IES): INVIO DAL 15 SETTEMBRE AL 31 OTTOBRE

Ricordiamo che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la propria delibera n. 114/23/CONS del 18 maggio u.s., ha modificato i termini per l’invio della IES – Informativa Economica di Sistema, stabilendo che il nuovo termine per tale invio sia dal 15 settembre e fino al 31 ottobre.
Sono soggetti all’obbligo di invio della IES – Informativa Economica di Sistema, gli operatori di rete, i fornitori di un bouquet di programmi pay tv, i fornitori di servizi di media audiovisivi o radiofonici, i fornitori di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato, i soggetti esercenti l’attività di radiodiffusione, le imprese concessionarie di pubblicità, le agenzie di stampa a carattere nazionale, gli editori, anche in formato elettronico, di giornali quotidiani, periodici o riviste, altre pubblicazioni periodiche ed annuaristiche e altri prodotti editoriali, i fornitori di servizi di intermediazione online e i fornitori di motori di ricerca online.
Sono altresì tenute all’invio della IES le società che, a prescindere dal proprio luogo di stabilimento o di residenza (in Italia o all’estero), redigono il bilancio consolidato dei soggetti che svolgono le predette
attività.

 

PUBBLICATI DAL MIMIT I BANDI PER LE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER L’ASSEGNAZIONE DEI DIRITTI D’USO DELLE FREQUENZE DAB+ IN PIEMONTE, VALLE D’AOSTA, LOMBARDIA, LIGURIA, TOSCANA, UMBRIA, CAMPANIA E SICILIA. DOMANDE ENTRO IL 30 OTTOBRE 2023

La Dgscerp del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato, lo scorso 31 agosto, i bandi di cui all’avviso (pubblicato nella G.U. n. 202 del 30 agosto 2023) per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per il servizio di radiodiffusione sonora terrestre in tecnica digitale di cui al PNAF-DAB relativamente ai bacini d’utenza n. 1 (Piemonte); n. 2 (Valle d’Aosta); n. 3 (Lombardia); n. 7 (Liguria); n. 9 (Toscana); n. 10 (Umbria); n. 15 (Campania); n. 19 (Sicilia).
La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è lunedì 30 ottobre 2023.
Le richieste di chiarimento inerenti tali procedure di gara potranno essere formulate entro e non oltre mercoledì 6 settembre 2023 ed inoltrate all’indirizzo mail: rup_bando_operatori@mise.gov.it.
Le domande dovranno essere formulate esclusivamente attraverso la procedura informatizzata a cui si accede attraverso la piattaforma dedicata disponibile all’indirizzo: https://proceduredab.mimit.gov.it, che fornirà le necessarie istruzioni per la relativa compilazione.
Ricordiamo, inoltre, che è in corso l’istruttoria per le manifestazioni di interesse presentate dalle società consortili interessate entro lo scorso 4 agosto per i bacini d’utenza n. 8 (Emilia Romagna); n. 11 (Marche); n. 12 (Lazio); n. 20 (Sardegna), di cui ai bandi ministeriali in data 6 giugno u.s.
Qui di seguito i documenti pubblicati dal MIMIT:
Bando Piemonte – Bacino d’utenza n. 1
Bando Valle D’Aosta – Bacino d’utenza n. 2
Bando Lombardia – Bacino d’utenza n. 3
Bando Liguria – Bacino d’utenza n. 7
Bando Toscana – Bacino d’utenza n. 9
Bando Umbria – Bacino d’utenza n. 10
Bando Campania – Bacino d’utenza n. 15
Bando Sicilia – Bacino d’utenza n. 19
Facsimile Dichiarazione per l’offerta al pubblico di reti e servizi di comunicazione elettronica

 

IL MIMIT HA SOSPESO IL PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO ANNUALE PER L’UTILIZZO DELLE FREQUENZE TV NEL 2022-2023 IN QUANTO E’ IN CORSO LA REVISIONE DEL DM 17 APRILE 2023

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con avviso pubblicato lo scorso 3 agosto nel sito web dello stesso Ministero, ha reso noto che è in corso la revisione del d.m. 17 aprile 2023 recante “Determina-zione dei contributi per i diritti d’uso delle frequenze digitali per gli anni 2022 e 2023 ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1, commi da 172 a 176, della legge 28 dicembre 2015, n. 208”.
In ragione di tale avviso, gli operatori di rete locali e nazionali non sono tenuti al rispetto delle scadenze relative alle annualità 2022 e 2023 contenute nel medesimo decreto.
Aeranti-Corallo valuta positivamente tale sospensione, in quanto il citato decreto ministeriale 17 aprile 2023 prevede tariffe non proporzionate a quelle degli anni precedenti.

 

L’AGCOM HA INVIATO UNA SEGNALAZIONE AL GOVERNO SULLA PAR CONDICIO

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deliberato nelle scorse settimane di inviare al Governo una segnalazione in merito alla legge 22 febbraio 2000 n. 28 (c.d. “legge sulla Par condicio”). L’atto è motivato dall’esigenza di una revisione della normativa sull’accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali alla luce dei nuovi scenari tecnologici e comunicativi. Analizzando le asimmetrie e le criticità rilevate nel corso dell’applicazione ultraventennale della legge n. 28/2000, concepita, tra l’altro, in un contesto analogico, l’Agcom ha deciso di inviare al Governo, informando anche il Parlamento, osservazioni sulla materia. Nel merito, la segnalazione (che è stata pubblicata nel sito Agcom il 29 luglio u.s.), si basa anzitutto sull’analisi del contesto nazionale, tenendo conto delle iniziative dell’Unione europea e comparando anche le esperienze nazionali degli Stati membri.
La segnalazione tiene, inoltre, conto delle recenti sentenze della Giustizia Amministrativa e dà notizia della delibera n.165/23/CONS, recentemente adottata dall’Agcom, che ha equiparato i canali televisivi su web delle testate giornalistiche a quelli diffusi via etere per quanto attiene all’applicazione della par condicio.
Si legge tra l’altro, nelle considerazioni conclusive dell’Autorità, che “l’opportunità di un aggiornamento del quadro normativo in materia di par condicio elettorale scaturisce sia dalle criticità emerse a livello applicativo sia dall’evoluzione del contesto tecnologico e dalle mutate modalità di fruizione di contenuti informativi. Invero, la legge sulla cd. par condicio n. 28 del 2000 disciplina principalmente l’accesso alla comunicazione e all’informazione politica sui mezzi di comunicazione di massa “analogici”, senza consentire l’estensione ai nuovi media.
Inoltre, l’evoluzione del panorama dei media e il ruolo assunto da internet da un lato concorrono ad assicurare una più effettiva partecipazione di tutti i soggetti politici al dibattito mettendo a disposizione più canali informativi; dall’altro lato, l’esigenza di tutela del pluralismo non è più soddisfatta dal controllo, in termini regolamentari e di vigilanza, sui soggetti contemplati dalla legge n. 28, laddove, il panorama informativo online vede la presenza non solo degli editori tradizionali ma anche di altri numerosi soggetti tra i quali spiccano le piattaforme online. Occorre, pertanto, – afferma l’Agcom – superare le asimmetrie normative/regolamentari tra operatori televisivi e radiofonici, sottoposti alle prescrizioni della stessa legge, e gli altri soggetti che veicolano i propri contenuti anche via internet, in linea con l’evoluzione del quadro normativo europeo che tende a ridurre le asimmetrie attribuendo progressive responsabilità anche alle piattaforme online”.
A questo link è pubblicata la segnalazione dell’Agcom al Governo.

 

 

SBLOCCATO DALLA UE IL FONDO STRAORDINARIO PER GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’EDITORIA PER INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE INNOVATIVE

Come noto, la legge di bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234), ha previsto, all’art. 1, comma 375 e seguenti, l’istituzione del c.d. “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria”. Tale fondo prevede una dotazione di 90 milioni di euro per l’anno 2022 e 140 milioni di euro per l’anno 2023.
Il Fondo è destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Il DPCM 28 settembre 2022, recante “Ripartizione del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria.” (pubblicato in G.U. n. 268 del 16 novembre 2022), definisce gli interventi per l’anno 2022 per il citato importo di 90 milioni di euro.
La parte relativa agli investimenti a fondo perduto in tecnologie innovative, effettuati – tra l’altro – da emittenti televisive e radiofoniche, era soggetta all’acquisizione da parte della Commissione europea della prescritta autorizzazione.
Tale autorizzazione è stata rilasciata nei giorni scorsi e, pertanto, si attende ora l’emanazione, da parte del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di uno specifico provvedimento che definisca le modalità di erogazione nonché i termini per la presentazione delle domande.
In particolare, per quanto riguarda il comparto dell’emittenza televisiva locale, il citato DPCM destina, con riferimento agli investimenti effettuati nell’anno 2022, una quota di dieci milioni di euro  ai fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) operanti in ambito locale che, all’esito delle procedure adottate in attuazione dell’art. 1 comma 1034 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, abbiano avuto accesso alla capacità trasmissiva nelle aree tecniche di cui alla delibera AGCOM n. 39/19/CONS.
Inoltre, per quanto riguarda la radiofonia locale e nazionale, lo stesso DPCM destina, con riferimento agli investimenti effettuati nell’anno 2022,  una quota di 7,5 milioni di euro ai titolari di concessioni radiofoniche, ai fornitori di contenuti radiofonici digitali e ai consorzi di imprese editoriali operanti in tecnica DAB, previsti dalla delibera AGCOM n. 664/09/CONS.
La norma specifica che i contributi soprariportati non sono cumulabili con altri benefici economici concessi per le medesime iniziative da leggi statali e regionali. Inoltre, gli investimenti realizzati con il contributo del Fondo non verranno valutati ai fini dell’applicazione del DPR  n. 146/2017.
In caso di insufficienza delle risorse disponibili per ciascuna delle misure previste dal DPCM, in relazione alle istanze ammesse, si procede alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale al contributo spettante.
Evidenziamo, infine, che per l’anno 2023, dovrà essere emanato un analogo provvedimento, sempre finalizzato agli investimenti in tecnologie innovative.
Al riguardo, Aeranti-Corallo ha richiesto che l’importo dei contributi a favore dell’emittenza televisiva e dell’emittenza radiofonica locale (comprese le società consortili che effettuano investimenti per l’avvio delle trasmissioni digitali Dab+) venga aumentato, in considerazione del maggior stanziamento complessivo del Fondo straordinario in oggetto previsto per l’anno 2023.