IN QUATTORDICI REGIONI LE TV LOCALI RAPPRESENTANO LA PRIMA O LA SECONDA FONTE DI INFORMAZIONE DEI CITTADINI: IL FORTE RUOLO DELL’EMITTENZA LOCALE EMERGE DA UN RECENTE RAPPORTO AGCOM
■ L’Agcom ha pubblicato nel proprio sito, lo scorso 27 luglio, un rapporto sull’informazione locale e il ruolo del servizio pubblico.
Da tale studio emergono, tra l’altro, alcuni interessanti dati relativi al ruolo dell’emittenza locale sul territorio e al “peso” che la stessa ha – e continua ad avere – nella fruizione da parte del pubblico.
Come emerge dal rapporto, l’ambito locale rappresenta, dal lato della domanda, un punto di riferimento sempre più importante per l’individuo che, attraverso il senso di appartenenza alla comunità locale, conserva la propria identità in un ambiente che diventa sempre più globalizzato.
Lo studio Agcom evidenzia che i cittadini italiani cercano spesso informazioni mirate, circoscritte al territorio e alle specifiche realtà locali in cui vivono. Più dell’80% degli italiani, infatti, dichiara di servirsi di canali televisivi, emittenti radio, quotidiani o Internet (ad esempio, social network, siti, app, motori di ricerca) per avere informazioni locali, ossia notizie riguardanti avvenimenti e news – siano esse di cronaca, politica, economia, sport, tempo libero ecc. – della regione, provincia o comune in cui risiede.
Tale attenzione verso l’informazione locale emerge chiaramente da un’apposita analisi condotta da Agcom su un campione di oltre 14mila individui rappresentativo della popolazione italiana (con almeno 14 anni di età), intesa ad approfondire le caratteristiche e le dinamiche della domanda di contenuti e servizi di informazione locale in Italia, attraverso la misurazione della fruizione dei vari mezzi di comunicazione utilizzati per informarsi.
Dall’analisi per regione emerge che più di tre quarti dei cittadini è alla ricerca di informazioni a carattere locale, indipendentemente dal mezzo utilizzato per informarsi, con valori che raggiungono in alcuni casi la quasi totalità della popolazione e, comunque, risultano pari ad almeno il 90% nella metà delle regioni italiane.
La televisione (sia attraverso le emittenti locali, sia attraverso il canale di servizio pubblico regionale), risulta la fonte informativa prevalente nella maggior parte delle regioni italiane.
In particolare, dallo studio Agcom emerge che le tv locali nel loro complesso rappresentano la prima fonte informativa in Toscana (59%), Molise (76%), Puglia (60%), Calabria (44%), Liguria (55%), Sicilia (46%) e Sardegna (68%).
Le tv locali rappresentano, inoltre, la seconda fonte informativa in Lombardia (35%), Veneto (46%), Abruzzo (50%), Campania (39%), Basilicata (49%), Friuli Venezia Giulia (53%), Emilia Romagna (35%).
Si tratta di dati molto importanti, che confermano il ruolo delle tv locali sul territorio, pur nell’attuale contesto di forte crisi del settore.
PROSEGUE L’ITER DEL NUOVO REGOLAMENTO PER I CONTRIBUTI STATALI ALLE RADIO E TV LOCALI. DOPO IL PARERE DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI E’ ATTESA L’APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL DPR
■ Lo schema di decreto recante il regolamento concernente i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione è stato assegnato, per l’espressione del relativo parere, alle Commissioni VII (Cultura, scienza e istruzione – relatore on. Rampi) e IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni – relatore on. Anzaldi) della Camera e alla Commissione VIII (Lavori pubblici, comunicazioni – relatore sen. Ranucci) del Senato, che ne hanno iniziato l’esame per esprimere i rispettivi pareri entro il 10 agosto. Stante il calendario dei lavori parlamentari, è possibile che tali pareri possano essere trasmessi al Governo già la prossima settimana, cosicché il Consiglio dei Ministri possa procedere all’approvazione definitiva del provvedimento. AERANTI-CORALLO auspica una rapida emanazione del regolamento, stante la necessità di attivare al più presto le procedure per il riconoscimento dei contributi relativi agli anni 2016 e 2017.
PUBBLICATE DUE SENTENZE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUL PASSAGGIO AL DIGITALE TELEVISIVO TERRESTRE IN ITALIA
■ La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha pubblicato, in data 26 luglio u.s., due sentenze riguardanti, in particolare, la gestione del passaggio dall’analogico al digitale televisivo terrestre in Italia.
La prima delle due sentenze trae origine dal ricorso con il quale le società Europa Way e Persidera hanno chiesto l’annullamento della gara onerosa per l’assegnazione delle frequenze (derivanti dal dividendo digitale) con cui il Governo Monti aveva sostituito il beauty contest. La seconda sentenza trae, invece, origine dal ricorso con cui Persidera ha contestato la decisione con cui le è stata assegnata una sola frequenza digitale, lamentando una disparità di trattamento rispetto a Rai e Mediaset. Entrambi i ricorsi erano stati respinti dal Tar del Lazio e, successivamente, appellati al Consiglio di Stato. Quest’ultimo ha, quindi, rinviato la questione alla Corte di Giustizia UE, che è stata chiamata ad esprimersi in via pregiudiziale per sapere se le norme nazionali che hanno governato il passaggio dal sistema analogico a quello digitale siano compatibili con il diritto dell’Unione europea. In particolare, è stato chiesto alla Corte UE di indicare se le norme sull’assegnazione onerosa delle nuove frequenze digitali e per la conversione in digitale di quelle analogiche siano in linea con le disposizioni UE in materia di autorizzazioni, libera concorrenza e con i principi di non discriminazione, trasparenza, proporzionalità e pluralismo dell’informazione.
Con la sentenza sulla prima causa intentata da Persidera, la Corte di Giustizia UE ha stabilito che “la normativa italiana sull’attribuzione delle nuove frequenze è contraria al diritto UE” ed ha invitato i giudici nazionali a verificare se agli operatori preesistenti (Rai e Mediaset) sia stato attribuito un numero di radiofrequenze superiore a quello strettamente necessario alla continuità dei loro programmi. Nella seconda decisione, la Corte ha osservato che il criterio di conversione da analogico a digitale “ha in concreto svantaggiato Persidera” ed è quindi “oggettivamente discriminatorio” e ha, inoltre, rilevato che “una simile discriminazione può essere giustificata se costituisce l’unico modo possibile per perseguire obiettivi legittimi di interesse generale”, una condizione che spetta ai giudici italiani verificare.
LE SCADENZE DEL 31 LUGLIO
■ Ricordiamo che il 31 luglio scade il termine per l’invio delle comunicazioni annuali della informativa Economica di Sistema (IES) all’Agcom da parte dei soggetti obbligati (operatori di rete; i fornitori di un bouquet di programmi pay tv, i fornitori di servizi di media audiovisivi o radiofonici; i fornitori di servizi interattivi associati e/o di servizi di accesso condizionato; i soggetti esercenti l’attività di radiodiffusione; le imprese concessionarie di pubblicità; le agenzie di stampa a carattere nazionale; gli editori, anche in formato elettronico, di giornali quotidiani, periodici o riviste, altre pubblicazioni periodiche ed annuaristiche e altri prodotti editoriali). Sono esentati dall’obbligo dell’invio della suddetta comunicazione annuale solo i soggetti aventi, nell’anno di riferimento, ricavi totali pari a zero euro negli ambiti di attività rilevati dalla IES. Le comunicazioni annuali devono essere effettuate esclusivamente in conformità al modello telematico (base o ridotto) disponibile sul sito dell’Agcom, nella sezione “Informativa Economica di Sistema” e il relativo invio deve essere effettuato a mezzo PEC all’indirizzo mail ies@cert.agcom.it
Ricordiamo, inoltre, che i soggetti iscritti al ROC – Registro degli Operatori di Comunicazione – presso l’Agcom, diversi dalle società di capitali e dalle cooperative, devono trasmettere la comunicazione annuale allo stesso ROC entro il 31 luglio, aggiornata a tale data. Tale comunicazione deve essere effettuata esclusivamente attraverso l’impiego dei servizi telematici del sito internet www.impresainungiorno.gov.it, mediante l’uso della CNS – Carta Nazionale Servizi.
Il 31 luglio scade, infine, il termine per il pagamento dei contributi relativi ai diritti d’uso delle frequenze televisive digitali per l’anno 2017, il cui ammontare è stato determinato dal DM 13 aprile 2017 del Ministro dello Sviluppo economico.
RADIO DIGITALE DAB+: L’INVIO DELLE DOMANDE DA PARTE DEGLI OPERATORI DI RETE, PER LE PROVINCE DI NAPOLI-CASERTA E POTENZA-MATERA, DEVE ESSERE EFFETTUATO ENTRO L’11 SETTEMBRE 2017
■ Rammentiamo che il termine per la presentazione delle domande per l’attribuzione temporanea dei diritti di uso agli operatori di rete, costituiti da società consortili, per il servizio radiofonico digitale nelle province di Napoli-Caserta (bacino n. 29) e Potenza-Matera (bacino n. 33) scade il prossimo 11 settembre, come da avviso pubblico della Dgscerp del Ministero, pubblicato in data 19 giugno u.s. Rammentiamo, inoltre, che per quanto riguarda gli ulteriori sei bacini già pianificati dall’Agcom, il Ministero ritiene che le relative frequenze non siano assegnabili prima del refarming della banda 700 Mhz, stante il disposto della delibera Agcom n. 40/17/CONS.
L’avviso pubblico della Dgscerp del MiSe è pubblicato nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Normativa in materia di trasmissioni radiofoniche digitali Dab-t”
AVVIO DEL SUPERPANEL AUDITEL, PER TRE SETTIMANE CAMBIANO GLI ORARI DI PUBBLICAZIONE DEI DATI
■ Come noto, il prossimo 31 luglio prende il via la pubblicazione dei dati delle audience televisive, da parte di Auditel, con il nuovo SuperPanel (che prevede la triplicazione dell’attuale panel utilizzato per la rilevazione degli ascolti tv, che passa dalle 5.760 famiglie odierne a 16.200 famiglie). Auditel ha reso noto che nelle prime tre settimane verrà modificato l’orario di rilascio dei dati, secondo il seguente schema: nella prima settimana (dal 31 luglio al 6 agosto) i dati saranno distribuiti alle ore 14.00; nella seconda e terza settimana (dal 7 agosto al 20 agosto) i dati saranno distribuiti alle ore 12.00. Successivamente (ossia dal 21 agosto in poi), riprenderà la consueta distribuzione dei dati alle ore 10.00 di ogni giorno.