TeleRadiofax n. 15/2023 – 28 luglio 2023

 

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Sommario

La Relazione Agcom 2023 al Parlamento
Ulteriori chiarimenti della Dgscerp del MIMIT in relazione ai bandi in corso per l’assegnazione dei diritti d’uso dab+
Il Tar Lazio annulla i provvedimenti di assegnazione di due delle tre reti dab+ degli operatori nazionali. In materia di reti nazionali dab+ avviata anche consultazione pubblica Agcom sull’obbligo di must carry sul mux Rai
Agcom: numerosi i provvedimenti in corso di emanazione
Il MIMIT ha determinato il contributo annuale per l’utilizzo delle frequenze tv nel 2022 e 2023. Il pagamento relativo all’anno 2022 deve avvenire entro l’8 settembre 2023

 

La Relazione Agcom 2023 al Parlamento

Si è svolta lo scorso 19 luglio, presso la Nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, la presentazione della Relazione annuale 2023 della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sull’attività svolta e sui programmi di lavoro.
Si tratta della terza Relazione annuale svolta dall’attuale Consiglio, presieduto da Giacomo Lasorella (qui il link al testo del discorso del Presidente) e composto dai Commissari Laura Aria, Massimiliano Capitanio, Antonello Giacomelli ed  Elisa Giomi. I lavori sono stati aperti dal Vicepresidente della Camera dei Deputati, on. Sergio Costa.
La relazione, che si articola in 188 pagine (il relativo documento è disponibile a questo link) è organizzata in una prefazione e in 5 capitoli (Le Comunicazioni Elettroniche; I Media; I servizi internet e le piattaforme online; I Servizi Postali; Le dimensioni istituzionali e organizzative dell’Autorità), oltre a una parte finale sulle linee strategiche e i programmi di lavoro.
Chiude il documento un glossario con le sigle e le abbreviazioni utilizzate. Fanno, inoltre, parte della Relazione l’Appendice di documentazione e l’Appendice statistica.

 

ULTERIORI CHIARIMENTI DELLA DGSCERP DEL MIMIT IN RELAZIONE AI BANDI IN CORSO PER L’ASSEGNAZIONE DEI DIRITTI D’USO DAB+

La Dgscerp del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato nei giorni scorsi, nel sito internet del Ministero, ulteriori chiarimenti ai quesiti n. 7 e n. 31  relativi alle procedure per la manifestazione di interesse all’assegnazione ad operatori di rete di diritti d’uso di frequenze per il servizio di radiodiffusione sonora terrestre in tecnica digitale, di cui al PNAF-DAB, in attuazione della disciplina stabilita dall’allegato A alla delibera n. 664/09/CONS, relativa ai bacini d’utenza n. 8 Emilia Romagna –  n. 11 Marche – n. 12 Lazio – n. 20 Sardegna.
A questo link gli ulteriori chiarimenti della Dgscerp del MIMIT.
Le risposte fornite dalla Dgscerp non paiono, tuttavia, esaustive rispetto alle problematiche oggetto delle richieste di chiarimento e rischiano, pertanto, di generare eventuali contenziosi, con evidenti ricadute sui procedimenti di assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze dab+ agli operatori di rete locale (come è avvenuto con riferimento alla assegnazione dei diritti d’uso agli operatori nazionali).
Ricordiamo che il termine per la presentazione delle domande da parte delle società consortili interessate scade venerdì 4 agosto 2023.

 

IL TAR LAZIO ANNULLA I PROVVEDIMENTI DI ASSEGNAZIONE DI DUE DELLE TRE RETI DAB+ DEGLI OPERATORI NAZIONALI. IN MATERIA DI RETI NAZIONALI DAB+ AVVIATA ANCHE CONSULTAZIONE PUBBLICA AGCOM SULL’OBBLIGO DI MUST CARRY SUL MUX RAI

Con sentenza n. 12281/2023, pubblicata in data 20 luglio 2023, la quarta sezione del Tar Lazio ha accolto il ricorso della Rai relativo ai provvedimenti di attribuzione della Rete 1 e della Rete 3 previste per gli operatori di rete nazionali dab+ dal Piano nazionale di assegnazione delle frequenze di cui alla delibera n. 286/22/CONS dell’Agcom. La decisione è stata motivata con la circostanza che essendovi due soggetti interessati all’assegnazione della Rete 3 (Rai e Eurodab), il Ministero avrebbe dovuto porre in essere una procedura competitiva e non limitarsi ad applicare il criterio cronologico delle domande presentate, peraltro esplicitandolo ex post.
Evidenziamo, inoltre, che in materia di operatori di rete nazionali dab+, con la delibera n. 184/23/CONS del 13 luglio 2023, pubblicata nel sito web dell’Agcom il 27 luglio 2023, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato una consultazione pubblica concernente la rideterminazione dell’obbligo di cessione di capacità trasmissiva sulla rete radiofonica DAB di cui all’art. 14, comma 3, lett. a), della delibera n. 664/09/CONS come modificata dalla delibera n. 455/19/CONS, nell’ambito del procedimento di cui alla delibera n. 99/23/CONS. L’Agcom, si legge nelle premesse alla consultazione, intende dare esecuzione alla sentenza del TAR Lazio n. 08574/2022, così come confermata dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 01980 del 27 febbraio 2023, che ha disposto il parziale annullamento della delibera n. 455/19/CONS del 27 novembre 2019, recante “Modifiche e integrazioni al Regolamento recante la nuova disciplina della fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale, di cui alla delibera n. 664/09/CONS, come modificata dalle delibere n. 567/13/CONS e n. 35/16/CONS”. La questione attiene alla disciplina dell’accesso alla capacità trasmissiva della rete di radiodiffusione sonora in tecnica digitale assegnata alla Società Rai-Radiotelevisione italiana S.p.a. da parte di fornitori di contenuti indipendenti nella fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale (Digital Audio Broadcasting, DAB), oggetto dell’art. 14, comma 3, lett. a), della delibera n. 664/09/CONS come da ultimo modificata dalla delibera n. 455/19/CONS. Nel documento di consultazione, l’Agcom, dopo una ampia serie di considerazioni tecniche, ritiene che la Rai, utilizzando una codifica dei propri programmi più efficiente (HE-AAC v2) rispetto a quella attualmente utilizzata, potrebbe liberare sufficiente capacità trasmissiva per veicolare contenuti indipendenti. L’ipotesi dell’Agcom sarebbe, dunque, quella di confermare l’obbligo di must carry in capo alla Rai, rideterminandolo tuttavia in 144 CU (in luogo delle precedenti 216 CU). Le comunicazioni di risposta alla consultazione pubblica dovranno essere inviate all’Agcom entro il termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione della delibera (e cioè entro il 25 settembre 2023). Qui il testo della delibera Agcom n. 184/23/CONS; qui il testo della consultazione pubblica (Allegato A alla delibera).

 

AGCOM: NUMEROSI I PROVVEDIMENTI IN CORSO DI EMANAZIONE

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella riunione di Consiglio di mercoledì 26 luglio (i cui lavori sono proseguiti anche giovedì 27 luglio), ha affrontato numerose problematiche direttamente afferenti il settore radiotelevisivo. In attesa dell’emanazione dei relativi provvedimenti, evidenziamo che tali problematiche riguardano la c.d. “prominence”, la par condicio e gli indici di ascolto radiofonici.

La “prominence”

All’ordine del giorno del Consiglio è stato inserito il punto “Esiti della consultazione pubblica avviata con delibera n. 14/23/CONS in materia di prominence dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale e del sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre”. Ricordiamo che sul tema Aeranti-Corallo ha prodotto un proprio documento di osservazioni ed è stata ascoltata in audizione davanti all’Agcom lo scorso 3 aprile. In tale occasione, l’associazione ha rimarcato la necessità che debba essere confermato l’obbligo rigoroso di installazione del sistema di numerazione LCN su ogni dispositivo idoneo alla ricezione del segnale televisivo digitale terrestre e che, su tutti i dispositivi connessi, debbano essere individuate anche ulteriori soluzioni tecniche che garantiscano adeguata accessibilità e visibilità ai contenuti dell’emittenza televisiva e radiofonica locale con la previsione contemporanea su ogni tipologia di dispositivo di svariate modalità  di fruizione di tali contenuti.
Infatti, secondo Aeranti-Corallo, le soluzioni ipotizzate dallo schema di provvedimento che l’Agcom ha sottoposto a consultazione pubblica non appaiono idonee ad evitare il rischio di marginalizzazione della emittenza televisiva locale rispetto a quella nazionale. Soluzioni tecniche adeguate devono, inoltre, essere individuate per l’accesso ai contenuti radiofonici a bordo delle autovetture dove l’ascolto di tali contenuti è particolarmente intenso. Aeranti-Corallo ha, altresì, evidenziato la necessità  che tutti i telecomandi dei dispositivi idonei alla ricezione del segnale televisivo digitale terrestre debbano essere obbligatoriamente dotati dei tasti numerici per l’accesso alla numerazione LCN e che tali tasti siano utilizzabili dall’utente in qualsiasi ambiente del dispositivo. Inoltre nessun telecomando dovrebbe contenere tasti per l’accesso diretto ai servizi a pagamento.

La par condicio

Altro punto posto all’Ordine del giorno dell’ultimo Consiglio Agcom è stato quello in materia di par condicio “Segnalazione al Governo ai sensi dell’art. 1, comma 6, lett. c), n. 1 della legge 31 luglio 1997, n. 249 per la revisione della normativa politica in materia di comunicazione politica e di accesso ai mezzi di informazione.” Il tema è stato affrontato anche nella Relazione annuale Agcom al Parlamento.  In tale Relazione, il Presidente ha, infatti, affermato che: “L’Autorità, attraverso l’attività di monitoraggio radiotelevisivo, verifica il rispetto dei principi del pluralismo e della completezza dell’informazione, mediante il computo dei tempi di parola e di notizia dedicati ai diversi soggetti politici e istituzionali dalle 15 principali emittenti televisive e dalle 16 principali emittenti radiofoniche nazionali. Nei periodi non elettorali i risultati del monitoraggio sono analizzati con cadenza mensile, mentre durante le campagne elettorali, così come è accaduto, da ultimo, per le politiche del 2022, con cadenza settimanale. Questa intensa attività, incentrata sugli editori radiotelevisivi tradizionali, sconta tuttavia un limite ormai evidente, dal momento che nel panorama informativo odierno si sono aggiunti numerosi soggetti, tra i quali spiccano le testate informative online e i social network, non contemplati dalla legge n. 28 del 2000. A tal fine l’Autorità ha avviato una consultazione pubblica per sottoporre alle medesime regole della par condicio anche le sezioni televisive delle testate online. AGCOM si propone inoltre di inviare una segnalazione al Governo e al Parlamento per evidenziare come le trasformazioni dei modelli di creazione e di fruizione dell’offerta televisiva, nonché l’espansione dei social network, abbiano modificato profondamente la realtà fotografata e normata dalla legge del 2000 e come sia quindi necessario un aggiornamento delle regole vigenti per garantire un effettivo pluralismo informativo.”

 

Gli indici di ascolto radiofonici

Altro tema posto all’ordine del giorno del Consiglio Agcom del 26 luglio u.s. è un “Atto di indirizzo in materia di rilevazione degli indici di ascolto radiofonici alla luce del nuovo contesto digitale”.
Il tema è stato affrontato anche nella recente Relazione Agcom al Parlamento, svoltasi lo scorso 19 luglio.  In sintesi, ciò che è emerso dalla Relazione è che anche per il settore della radiofonia, l’indagine sulla rilevazione degli ascolti deve utilizzare il modello di governance c.d. “JIC (Joint Industry Committee). Tale impostazione avrà rilevanza anche sulla attuale ricerca, in quanto il TER – Tavolo Editori Radio è un “MOC” (Media Owners Commitee), dove la struttura societaria è costituita esclusivamente dai media (emittenti radiofoniche nazionali e associazioni di emittenti radiofoniche locali). Il JIC è, invece, costituito da tutte le componenti di mercato e deve comprendere, pertanto, oltre ai media radiofonici, anche gli investitori pubblicitari e i centri media (questi ultimi sono rispettivamente rappresentati da UPA – Utenti Pubblicità Associati e  UNA – Aziende della Comunicazione Unite).
Già a seguito della delibera Agcom n. 44/23/CONS, è stato avviato il confronto tra TER e le componenti del mercato finalizzato alla costituzione del JIC. In tale contesto, è in corso anche un confronto finalizzato all’individuazione di elementi innovativi della metodologia di rilevazione. Per quanto riguarda l’emittenza locale, Aeranti-Corallo ritiene fondamentale che l’indagine risponda sempre a criteri di correttezza metodologica, trasparenza e verificabilità; si basi sempre su un campione capace di rappresentare, adeguatamente, su base provinciale, gli ascolti dell’emittenza radiofonica locale (che ha, complessivamente, oltre 18 milioni di ascoltatori nel giorno medio ieri); abbia sempre costi di accesso sostenibili anche per l’emittenza locale.

 

IL MIMIT HA DETERMINATO IL CONTRIBUTO ANNUALE PER L’UTILIZZO DELLE FREQUENZE TV NEL 2022 E 2023.  IL PAGAMENTO, RELATIVO ALL’ANNO 2022, DEVE AVVENIRE ENTRO L’8 SETTEMBRE 2023

Con decreto in data 17 aprile 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 10 luglio 2023, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha determinato gli importi dei contributi per i diritti di uso delle frequenze televisive in tecnica digitale terrestre dovuti per gli anni 2022 e 2023 dai soggetti che hanno svolto l’attività di operatore di rete in ambito locale e nazionale in questi due ultimi anni. Il precedente decreto 24 marzo 2022 disciplinava, infatti, solo i contributi annuali relativi agli anni 2020 e 2021. I contributi dovuti per l’anno 2022 devono essere corrisposti entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento (e, quindi, entro l’8 settembre 2023). I contributi relativi all’anno 2023, dovranno, invece, essere corrisposti entro il 30 settembre 2024.
Per quanto riguarda l’anno 2022, il provvedimento riguarda sia le tv locali che hanno svolto (per alcuni mesi del 2022) l’attività di operatore di rete (sino alla data di switch off delle relative aree tecniche), sia i nuovi operatori di rete che hanno, nel corso del 2022, attivato le nuove reti a seguito del refarming delle frequenze conseguente alla liberazione della banda 700.
Per l’anno 2023 il provvedimento riguarda invece, solo i nuovi operatori di rete in quanto tutte le tv locali che esercivano frequenze di trasmissione le hanno dismesse non oltre l’anno 2022.
Le imprese associate hanno ricevuto, nei giorni scorsi ampia informativa sulla problematica.
Qui il testo del decreto ministeriale 17 aprile 2023.