(2 agosto 2023) Come noto, la legge di bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234), ha previsto, all’art. 1, comma 375 e seguenti, l’istituzione del c.d. “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria”. Tale fondo prevede una dotazione di 90 milioni di euro per l’anno 2022 e 140 milioni di euro per l’anno 2023.
Il Fondo è destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Il DPCM 28 settembre 2022, recante “Ripartizione del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria.” (pubblicato in G.U. n. n. 268 del 16 novembre 2022), definisce gli interventi per l’anno 2022 per il citato importo di 90 milioni di euro.
La parte relativa agli investimenti a fondo perduto in tecnologie innovative, effettuati – tra l’altro – da emittenti televisive e radiofoniche, era soggetta all’acquisizione da parte della Commissione europea della prescritta autorizzazione.
Tale autorizzazione è stata rilasciata nei giorni scorsi e, pertanto, si attende ora l’emanazione, da parte del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di uno specifico provvedimento che definisca le modalità di erogazione nonché i termini per la presentazione delle domande.
In particolare, per quanto riguarda il comparto dell’emittenza televisiva locale, il citato DPCM destina, con riferimento agli investimenti effettuati nell’anno 2022, una quota di dieci milioni di euro ai fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) operanti in ambito locale che, all’esito delle procedure adottate in attuazione dell’art. 1 comma 1034 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, abbiano avuto accesso alla capacità trasmissiva nelle aree tecniche di cui alla delibera AGCOM n. 39/19/CONS.
Inoltre, per quanto riguarda la radiofonia locale e nazionale, lo stesso DPCM destina, con riferimento agli investimenti effettuati nell’anno 2022, una quota di 7,5 milioni di euro ai titolari di concessioni radiofoniche, ai fornitori di contenuti radiofonici digitali e ai consorzi di imprese editoriali operanti in tecnica DAB, previsti dalla delibera AGCOM n. 664/09/CONS.
La norma specifica che i contributi soprariportati non sono cumulabili con altri benefici economici concessi per le medesime iniziative da leggi statali e regionali. Inoltre, gli investimenti realizzati con il contributo del Fondo non verranno valutati ai fini dell’applicazione del DPR n. 146/2017.
In caso di insufficienza delle risorse disponibili per ciascuna delle misure previste dal DPCM, in relazione alle istanze ammesse, si procede alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale al contributo spettante.
Evidenziamo, infine, che per l’anno 2023, dovrà essere emanato un analogo provvedimento, sempre finalizzato agli investimenti in tecnologie innovative.
Al riguardo, Aeranti-Corallo ha richiesto che l’importo dei contributi a favore dell’emittenza televisiva e dell’emittenza radiofonica locale (comprese le società consortili che effettuano investimenti per l’avvio delle trasmissioni digitali Dab+) venga aumentato, in considerazione del maggior stanziamento complessivo del Fondo straordinario in oggetto previsto per l’anno 2023. (FC)
Vedi anche