Relazione dell’avv. Marco Rossignoli, Presidente AERANTI e Coordinatore AERANTI-CORALLO,
al RadioTv Forum 2007 di AERANTI-CORALLO
svoltasi a Roma il 5-6 giugno 2007
► INTRODUZIONE
Dopo l’esito particolarmente positivo della prima edizione del Radiotv Forum svoltasi a Roma gli scorsi 4 e 5 luglio, Aeranti-Corallo ha ritenuto di dare all’evento una periodicità annuale.
Inoltre, considerato l’interesse emerso, Aeranti-Corallo ha ritenuto di ampliare l’area espositiva estendendola a quasi 60 stand nei quali molte delle principali aziende del broadcast, dell’audio e del video presentano soluzione tecnologiche e servizi per l’impresa radiofonica e televisiva e per l’attività di produzione e di post produzione .
Viene inoltre presentata una anteprima della mostra “30 anni di radio Fm” curata dalla Minerva Edizioni con la collaborazione di Aeranti-Corallo.
Il Radiotv Forum 2007 apre quindi con l’ambizione di rappresentare il punto di riferimento annuale nel quale gli operatori radiofonici e televisivi, terrestri e satellitari possano confrontarsi con le istituzioni, le forze politiche e gli esperti del settore sulle problematiche di attualità del comparto e, allo stesso tempo, possano approfondire le conoscenze sulle novità dell’industria e dei servizi per l’attività delle proprie imprese, al fine di affrontare nel miglior modo il vorticoso processo di trasformazione tecnologica che è in atto.
►IL DISEGNO LEGGE GENTILONI
Nel contesto di questo processo di trasformazione è evidente l’importanza decisiva di un intervento legislativo che svincoli il mercato televisivo dalla logica duopolistica alla quale lo stesso è da sempre sottoposto.
In questo mercato, caratterizzato da una situazione di assoluta dominanza da parte dei due principali operatori nazionali, le tv locali occupano una posizione marginale con una raccolta pubblicitaria annuale complessiva di circa 400 milioni di euro.
La sussistenza di tale sistema duopolistico, più volte rilevata dalla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nelle proprie relazioni annuali al Parlamento, ha come conseguenza l’assenza di pluralismo e di concorrenza nel settore televisivo.
Appare quindi evidente l’esigenza di un provvedimento legislativo finalizzato a rimuovere le posizioni dominanti oggi sussistenti nel mercato televisivo e delle relative fonti di finanziamento.
Aeranti-Corallo valuta pertanto positivamente lo spirito del Disegno di legge Gentiloni in quanto lo stesso si pone come obiettivo il contenimento della raccolta di risorse pubblicitarie nel settore televisivo in capo a ciascun soggetto entro limiti idonei a contrastare il mantenimento dell’attuale assetto duopolistico del settore stesso.
Aeranti-Corallo ritiene però necessario che vengano adottate anche specifiche disposizioni legislative finalizzate a favorire il riequilibrio delle risorse in capo agli altri soggetti del sistema e quindi alle imprese televisive locali.
Per questo Aeranti-Corallo propone che le televendite possano essere trasmesse esclusivamente da parte delle imprese televisive locali e che telepromozioni diffuse dalle stesse rientrino nei limiti di affollamento pubblicitario giornaliero e non in quello orario. Tali provvedimenti favorirebbero lo sviluppo qualitativo delle circa 580 imprese televisive locali operanti.
Tale numero, diversamente da come da taluni ritenuto, rappresenta una importante ricchezza per l’informazione nel nostro paese che, a parere di Aeranti-Corallo, deve essere adeguatamente valorizzata anche nei nuovi scenari digitali.
E’ infine importante che il Disegno di legge preveda, contestualmente al contenimento degli spazi pubblicitari del principale operatore privato, anche il contenimento degli spazi pubblicitari della concessionaria pubblica, in armonia con i principi espressi nelle linee guida per la riforma della Rai; diversamente rimarrebbe sostanzialmente inalterata la struttura duopolistica del mercato, in quanto le risorse pubblicitarie liberate dal principale operatore privato affluirebbero quasi esclusivamente alla concessionaria pubblica.
►IL DIGITALE TELEVISIVO
L’esigenza del riequilibrio delle risorse è fondamentale anche per permettere alle imprese televisive locali di affrontare gli investimenti per la transizione al digitale sia con riferimento alle infrastrutture, sia con riferimento ai contenuti da diffondere.
Aeranti-Corallo ritiene infatti che le tv locali debbano assumere, nei nuovi scenari digitali, il ruolo di operatori locali di rete senza rinunciare in alcun modo alla intera capacità trasmissiva di ogni frequenza, onde poter sviluppare tutte le opportunità offerte dalla nuova tecnologia.
In tal modo le tv locali potranno svolgere, oltre all’attività tradizionale di diffusione dei propri contenuti audiovideo, compresa l’alta definizione, anche l’attività di veicolazione di contenuti per conto di terzi, nonché l’attività di trasmissione di dati e servizi.
Nell’attuale fase di transizione, tuttavia, le tv locali, pur possedendo, nel complesso, circa un terzo dei canali analogici, non dispongono, nella stragrande maggioranza dei casi, di canali ridondanti, cioè di canali doppi nelle diverse aree servite che permettano di diffondere i programmi simultaneamente in analogico e in digitale.
In tale situazione, per trasmettere fin da ora in digitale sarebbe necessario cessare le trasmissioni in analogico e iniziare contestualmente, sugli stessi canali, le trasmissioni in digitale.
Così facendo, tuttavia, le tv locali perderebbero tutti gli ascolti relativi alle trasmissioni analogiche, senza un contestuale recupero di tali ascolti, nell’ambito della diffusione digitale.
Infatti, il numero degli utenti digitali, come sappiamo, è ancora molto inferiore al numero degli utenti analogici.
Ecco quindi che le imprese televisive locali sono costrette, in questa fase, ad effettuare la sperimentazione digitale, per lo più, esclusivamente nelle ore notturne, sugli stessi canali che vengono eserciti in analogico nelle ore del giorno. In questo modo, infatti, la perdita di ascolti che interviene nelle ore notturne dedicate alla sperimentazione, non ha ricadute significative sulla raccolta pubblicitaria delle trasmissioni analogiche.
Così facendo, però, le tv locali non riescono ad ottenere alcun posizionamento nel mercato della tv digitale e quando la stessa decollerà rischieranno di essere marginalizzate.
La situazione non è diversa nelle cosiddette aree all digital, in quanto anche nelle stesse, allo stato, la ricezione televisiva continua ancora ad avvenire prevalentemente in tecnica analogica.
Occorre altresì rilevare che la soluzione ai problemi evidenziati non è, allo stato, rappresentata neppure dalla disciplina per l’accesso al 40 per cento della capacità trasmissiva dei principali operatori in quanto la recente delibera n. 109 del 2007 della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non permette tale accesso alla quasi totalità delle tv locali, e per questo, Aeranti-Corallo ha proposto ricorso al TAR Lazio chiedendo l’annullamento di tale delibera.
►LA RADIOFONIA
Passando alla radiofonia, Aeranti-Corallo evidenzia che l’emittenza radiofonica locale rappresenta una insostituibile realtà di informazione, di intrattenimento e di contatto diretto con il cittadino e come tale costituisce il mezzo di comunicazione più capillare e di immediata fruizione nel nostro paese.
Per questo Aeranti-Corallo chiede che la problematica della transizione al digitale radiofonico venga affrontata con particolare attenzione, al fine di individuare soluzioni che garantiscano pienamente il pluralismo e la concorrenza, permettendo a tutti gli attuali operatori analogici di passare al digitale.
Aeranti-Corallo ritiene infatti che la tecnologia digitale radiofonica prevista dalla normativa italiana, ovvero il T-DAB, sia assolutamente inidonea a consentire un passaggio al digitale di tutto l’attuale sistema radiofonico nazionale e locale, pubblico e privato.
Infatti, la stragrande maggioranza degli attuali soggetti operanti sarebbe destinato, stante la mancanza di una quantità di risorse frequenziali adeguata, a non poter effettuare la transizione al digitale.
Anche il T-DMB, tecnologia completamente diversa dal T-DAB, non è, a parere di Aeranti-Corallo, idoneo per il mercato italiano in quanto, per le relative caratteristiche trasmissive non è ugualmente in grado di permettere una transizione al digitale come naturale evoluzione dell’analogico.
Aeranti-Corallo ritiene pertanto che occorra approfondire, attraverso una sperimentazione, i vari aspetti di altre tecnologie che stanno emergendo (Drm, Iboc, Fm eXtra) che peraltro hanno tutte la caratteristiche di permettere la transizione sulle stesse frequenze oggi utilizzate per le trasmissioni analogiche.
In questo modo sarà possibile valutare se dette tecnologie siano o meno adatte alla realtà italiana.
►IL RUOLO DELL’EMITTENZA LOCALE SUL TERRITORIO
Aeranti-Corallo ritiene inoltre indispensabile che il futuro quadro normativo rafforzi il ruolo centrale dell’emittenza locale relativamente all’informazione sul territorio, sopprimendo le disposizioni normative che prevedono la stipula da parte della concessionaria del servizio pubblico di contratti di servizio regionali e ribadendo il divieto per gli enti locali di svolgere attività radiotelevisiva.
►CONTRIBUTI STATALI E PROVVIDENZE EDITORIA
Un altro tema di particolare interesse per il settore è quello dei contributi statali e delle provvidenze editoria.
La legge finanziaria per il 2007 ha incrementato in modo significativo i contributi statali per l’emittenza televisiva e radiofonica locale.
Il contributo è ora previsto nelle misure dell’85 per cento per le tv locali e del 15 per cento per la radiofonia. Tale scelta ha permesso di coniugare un rilevante aumento delle misure di sostegno televisive, con un significativo incremento anche delle misure previste per il comparto radiofonico.
Diviene a questo punto necessario trovare soluzioni immediate per ovviare ai ritardi maturati nel riconoscimento e nel conseguente pagamento di tali contributi.
Il Ministero delle Comunicazioni, nel corso di un incontro con Aeranti-Corallo svoltosi nei giorni scorsi ha, al riguardo, annunciato che, per quanto riguarda le tv locali, sono state risolte le problematiche che hanno ritardato l’erogazione dei contributi per l’anno 2006 e che è imminente la pubblicazione del bando per il riconoscimento dei contributi per l’anno 2007.
Per quanto riguarda il comparto radiofonico, il Ministero ha inoltre annunciato che è in corso la pubblicazione degli elenchi e delle graduatorie relativi ai contributi per l’anno 2005.
Nel settore radio resta comunque l’esigenza di definire al più presto le domande per l’anno 2006 e di provvedere al pagamento dei contributi per l’anno 2003, andati in perenzione, mentre per l’anno 2004 i pagamenti sono in corso.
Il Ministero ha infine annunciato l’avvio di un tavolo di confronto per individuare soluzioni regolamentari finalizzate ad evitare analoghi ritardi nei prossimi anni.
Per quanto riguarda le provvidenze editoria, di cui è attualmente in corso il dibattito sulle modalità di riforma, Aeranti-Corallo ritiene che debba essere integralmente confermato, con alcuni aggiustamenti tecnici, il sistema delle provvidenze alle emittenti locali, in quanto lo stesso ha fortemente contribuito, negli anni, allo sviluppo di una informazione di qualità e all’occupazione giornalistica nel comparto, attualmente disciplinata dal Contratto Collettivo tra Aeranti-Corallo e FNSI – Federazione Nazionale della Stampa, stipulato nell’ottobre 2000 e rinnovato nel dicembre 2005.
Si ritiene inoltre opportuno che vengano previste ulteriori specifiche forme di sostegno per i soggetti particolarmente impegnati nell’attività informativa.
Infine è necessario un intervento regolamentare per disciplinare molte problematiche emerse a seguito degli ultimi interventi normativi in materia.
►INDAGINI DI ASCOLTO
Passando al tema delle indagini di ascolto, occorre evidenziare che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con delibera n. 84/05/CSP ha emanato un atto di indirizzo sulla rilevazione degli indici di ascolto e di diffusione dei mezzi di comunicazione, ove viene tra l’altro previsto, come da tempo richiesto da Aeranti-Corallo, che i soggetti realizzatori delle indagini di ascolto assicurino una equa ripartizione del proprio capitale sociale ed ispirino alla massima rappresentatività la compagine dei propri organi di gestione.
A seguito di tale delibera Aeranti-Corallo ha comunicato ad Auditel e ad Audiradio di essere interessata ad acquisire una quota di partecipazione nelle rispettive società, nonché ad avere rappresentanti nei relativi consigli di amministrazione e nei relativi comitati tecnici; ciò al fine di poter rappresentare in tali sedi le proposte metodologiche di interesse del comparto radiotelevisivo locale.
Ad oggi, sia Auditel che Audiradio non hanno avviato alcun confronto con Aeranti-Corallo, sicché si rende necessario un intervento immediato della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni finalizzato ad ottenere il rispetto della propria delibera n. 84/05/CSP e della successiva delibera n. 55/07/CSP.
E’ auspicabile anche un intervento normativo in materia.
►CONCLUSIONI
In conclusione, le scelte legislative e regolamentari che verranno assunte sui temi richiamati, condizioneranno sicuramente tutti i futuri scenari del comparto radiotelevisivo.
Per questo, se da parte del Parlamento, del Governo e della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ognuno per quanto di propria competenza, si ritiene che l’emittenza locale debba continuare ad avere un ruolo nel nostro sistema radiotelevisivo, è necessario che vengano assunte scelte nette e chiare, scelte che permettano alle nostre imprese televisive e radiofoniche di poter effettivamente competere nell’attuale mercato e nei futuri scenari digitali.