(16 febbraio 2020) Nell’ambito dei lavori del RSPG (Radio Spectrum Policy Group), l’organismo che, nell’ambito della Commissione europea (Direzione generale per le reti di comunicazione, contenuti e tecnologia), si occupa di problematiche relative allo spettro radioelettrico, si è riunito nei giorni scorsi a Roma il sottogruppo “Good offices” che si occupa precipuamente di coordinamento transfrontaliero.
Tra i numerosi argomenti trattati, si legge nel report, con riferimento al T-Dab, che la possibilità per Agcom di emanare un piano di assegnazione delle frequenze pienamente conforme con i diritti internazionali dell’Italia (corrispondenti alle frequenze coordinate con il piano di Ginevra 06 e agli accordi bilaterali e multilaterali di coordinamento) dipende dal successo dei risultati relativi alle trattative in corso, finalizzate a ottimizzare l’iniziale piano GE-06 tenendo conto che tale pianificazione è stata a volte basata sugli allotment e sul Dvb e non sul Dab.
Una volta sviluppato il piano, l’Italia sarà in grado di spostare le attuali utilizzazioni Dab – che non rispettano i diritti internazionali – sulle frequenze assegnate a livello internazionale al nostro Paese. Ciò dovrebbe, tra l’altro, consentire di risolvere le interferenze lamentate da Slovenia e Croazia.
Nella riunione è stato rilevato che i negoziati sul fronte adriatico non stanno procedendo con la dovuta rapidità ed è stato, a tal fine, proposto di prevedere u incontro con i Paesi affacciati sul Mare Adriatico il più presto possibile – possibilmente entro la fine del corrente mese di febbraio.
Nella precedente riunione del gruppo di lavoro “Good offices” era stato fatto il punto sui lavori di Agcom e sulla possibilità che l’Autorità italiana preveda un piano con 3 blocchi t-dab nazionali e 3 blocchi t-dab locali (questi ultimi diversificati tra regioni confinanti, al fine di evitare reciproche interferenze). (FC)
Vedi anche:
10/7/19 – Radiofonia. Oggi due audizioni di Aeranti-Corallo in Agcom