(28 marzo 2023) Da qualche anno a questa parte il podcasting è di tendenza, ma non è una semplice ‘moda’. Attrae notevoli investimenti e vanta ulteriori prospettive di crescita. I numeri rivelano che si tratta di una forma di comunicazione audio digitale che ormai genera una quota di audience rilevante.
La radio ha il suo punto di forza nell’essere ascoltabile mentre si fa altro. Questo è vero, ma ovviamente è impossibile farlo mentre si ascolta un podcast! Il che evidenzia il fatto che radio e podcast siano a tutti gli effetti dei canali di comunicazione ‘in gara’ tra loro; in palio c’è il tempo d’ascolto del pubblico.
Se si ha a che fare con un competitor potente, la miglior strategia non è combatterlo, ma… allearsi. Quindi una stazione radio che abbia dei contenuti di senso per l’ascolto non lineare (on demand) la cosa migliore che può fare oggi è renderli fruibili anche in forma di podcast.
L’ambiente podcast
Secondo alcune ricerche pubblicate da TheB2BHouse gli ascoltatori trascorrono settimanalmente, in media, 6 ore ascoltando podcast. In Italia nel 2022 ben il 25% degli utenti di Internet ha ascoltato un podcast e la stima è che tale percentuale crescerà sino al 29,5% nel 2024. Parliamo di un mercato di poco inferiore ai 13 milioni di utenti, destinato ad aumentare di circa 2 milioni di unità nel prossimo biennio.
Come fare di una radio un podcaster?
La maggior parte dei programmi radio sono, per definizione, un’esperienza in diretta. Tuttavia ci sono spesso anche contenuti che si prestano a non deperire rapidamente e che se gli ascoltatori li perdono, possono comunque goderne grazie ad una versione podcast on demand.
Oltretutto trasformare i propri contenuti radio in podcast è possibile in modo ‘automatico’, poiché ci sono alcune soluzioni disponibili sul mercato che, una volta impostate, permettono di disseminare automaticamente un programma che si è trasmesso in forma di podcast sulle varie piattaforme, senza neppure bisogno dell’intervento umano. La promozione è ‘in house’ a costo zero e questo è un altro punto di forza.
Da audience a vero ascolto
C’è un ulteriore aspetto interessante da rimarcare. Il consumo passivo non è un bene, soprattutto volendo riuscire a fidelizzare gli ascoltatori al proprio marchio. I tempi di attenzione specifica oggi conoscono differenze abissali.
Sempre le ricerche pubblicate da TheB2BHouse ci dicono che la stessa persona dedica su Facebook dai 60 ai 90 secondi di attenzione ad un messaggio, su YouTube arriva a 4 minuti, ma con il podcast i tempi si dilatano ad un’ora e più. Il programma radio fattosi podcast ha più tempo per trasmettere il proprio messaggio e per farsi davvero sentire.
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