(5 agosto 2020) Il nuovo piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiofonia digitale Dab+ non potrà essere attuato prima di metà 2022, quando, cioè, terminerà il processo di refarming della banda 700 e di ricollocazione di tutte le frequenze televisive.
Peraltro, la stessa Agcom, che ad inizio 2019 (con la delibera n. 13/19/CONS) ha avviato il procedimento per l’adozione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze in banda Vhf-III per la radiodiffusione sonora in tecnica digitale Dab+, è in attesa della definizione del coordinamento delle frequenze sulla zona adriatica con i Paesi esteri confinanti, al fine di poter concretamente rendere disponibili risorse radioelettriche sufficienti alla radiofonia italiana, locale e nazionale.
Nel frattempo, in oltre due terzi del territorio italiano, l’emittenza locale non può ancora trasmettere in Dab+ a causa della mancanza della relativa pianificazione.
In un contesto nel quale l’emittenza nazionale ha da tempo avviato il processo di digitalizzazione, installando impianti di trasmissione in tutte le regioni italiane, l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo ritiene indispensabile che il Ministero dello Sviluppo economico rilasci all’emittenza locale autorizzazioni per l’attivazione sperimentale di impianti di trasmissione nelle aree non ancora servite.
Ciò al fine di evitare il consolidarsi di un incolmabile ritardo rispetto a coloro che già operano in digitale, con evidenti conseguenze sul pluralismo e sulla concorrenza nel comparto.
(FC)
Vedi anche:
Problematiche Dab: le discussioni europee sul coordinamento delle frequenze tra Paesi confinanti