Nota illustrativa del Coordinamento AER – ANTI – CORALLO relativa all’incontro svoltosi a Roma il 25 novembre 1999 sul tema “Radio locali: tecnologia DAB, il punto della situazione”

NOTA ILLUSTRATIVA  DEL COORDINAMENTO AER – ANTI – CORALLO RELATIVA ALL’INCONTRO SVOLTOSI A ROMA IL  25 NOVEMBRE 1999 SUL TEMA “RADIO LOCALI: TECNOLOGIA DAB, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE”


Il punto della situazione

Sono quasi 10 anni che è stata annunciata la possibile rivoluzione nel mondo della radio conseguente l’avvento della innovativa tecnologia Dab: Digital Audio Broadcasting. Tutta la catena audio si è ormai digitalizzata: dal brano musicale o dalla voce umana, registrati direttamente nell’Hd del computer, attraverso mixer e processori audio digitali, anche tramite ponti digitali satellitari, sino all’ingresso negli impianti di trasmissione. Qui però si ferma la catena digitale: l’emissione terrestre avviene ancora con mezzi tradizionali, così come la ricezione. La tecnologia Dab, che è stata completamente sviluppata in Europa, consente di digitalizzare anche quest’ultimo passaggio: con un segnale perfetto, senza più fruscii e interferenze, e con la possibilità di associare al segnale audio una moltitudine di servizi informativi.

Abbandonando progressivamente la tradizionale trasmissione analogica, la radiofonia – era stato detto alla nascita di questa nuova opportunità tecnologica – in un decennio potrà passare alla trasmissione di segnali digitali.
Dopo anni di sperimentazione, sono giunte a buon punto numerose esperienze di trasmissione Dab: soprattutto tedeschi, inglesi, francesi, scandinavi e olandesi hanno lavorato molto sul progetto di radio digitale. In Germania, in gran parte dei “lander”, sono attivi canali Dab e sono già stati distribuite svariate migliaia di ricevitori da auto. In Inghilterra sono già oggi trasmessi in Dab dalla Bbc e da canali privati svariati programmi radio, diffusi su circa il 50% della popolazione. In Svezia circa il 60% del territorio è servito dai segnali radiofonici digitali. In Francia la Tdf (società pubblica di radiotrasmissione) è partita nel 1997 con lo sviluppo di una rete nazionale di segnali Dab, che oggi serve una decina di grandi centri, tra cui naturalmente Parigi. In Danimarca e in Svizzera le “prove tecniche di trasmissione” sono ormai a ottimo punto. In Italia e in Spagna è ormai completata la fase sperimentale. Incredibilmente e forse per la prima volta, gli Usa sono un passo indietro: paradossalmente proprio il fatto che il mercato americano della radio sia il numero uno al mondo, cosi’ ben affermato negli standard tradizionali, è il freno alle logiche di rinnovamento.

A fronte di questo sviluppo nell’ambito tecnologico, fa però riscontro una carenza oggettiva in termini di qualità della programmazione in Dab e della quantità di utenza: da un lato i programmi Dab sono quasi sempre la pura trasposizione di quelli in Fm e/o Om (senza l’integrazione di reali servizi originali) e, contemporaneamente, mancano gli ascoltatori, cioè sono ancora decisamente troppo pochi gli apparati riceventi commercializzati. Le multinazionali dell’elettronica di consumo hanno costruito ricevitori Dab di dimensioni finalmente ragionevoli, ma ancora non sono realmente disponibili a costi limitati, condizione questa necessaria a garantire lo sviluppo di massa del mercato degli utenti, né sono stati effettuati significativi investimenti in promozione e pubblicità di tali apparati.

Il Coordinamento Aer-Anti-Corallo (che fa parte della Commissione per lo sviluppo del digitale in Italia, presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) vede lo sviluppo della tecnologia digitale Dab come occasione di evoluzione del settore, sia in termini di qualità dell’offerta, che di risparmio energetico e di prevenzione delle problematiche collegate ai campi elettromagnetici (in conseguenza della limitate delle potenze di trasmissione necessarie al Dab).
Ma proprio per la portata strategica di tale evoluzione, il Coordinamento Aer-Anti-Corallo esige che la svolta digitale sia gestita nel pieno rispetto del ruolo dell’emittenza locale e dei suoi diritti: in termini di opportunità d’accesso, di ruolo nella gestione dei sistemi e di rilevanza nei confronti degli ascoltatori.
Per queste ragioni è stata promossa una giornata di approfondimento sulla situazione del Dab in Italia e in Europa, specificamente dal punto di vista dell’emittenza radiofonica locale.