L’AI negli studi televisivi alleata preziosa

 

(7 giugno 2023) Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è andata sviluppandosi in tanti ambiti delle attività industriali e dei servizi. Anche le telecomunicazioni e il broadcasting sono stati interessati da una così rilevante novità tecnologica e nel mondo ci sono già stazioni televisive che hanno integrato l’AI nei propri flussi di lavoro.

Gli ambiti nei quali ha trovato spazio questa rivoluzionaria tecnologia informatica sono i più disparati e riguardano sia gli aspetti pratici tecnologici della gestione dell’emittente, sia quelli editoriali.

 

Self control

La gran parte delle emittenti si avvale di sistemi di Media Asset Management e ogni giorno, vanno acquisiti molti contributi video da fonti diverso. L’acquisizione video attualmente comporta una codifica manuale di ciascun  video con i relativi metadati. parliamo di decine di acquisizioni giornaliere.

L’AI è in grado di gestire questo tipo di attività, creando automaticamente i metadati, riconoscendo in autonomia persone e oggetti che compaiono nelle immagini, riscontrare la presenza di eventuali marchi soggetti a copyright o pubblicitariamente rilevanti.

Anche il successivo passaggio, dopo l’ingest del contenuto audiovisivo, l’intelligenza artificiale è in grado di supportare il giornalista o l’editor chiamati ad elaborare il contenuto per finalizzare l’editing.

 

Un occhio attento

In redazione spesso si perde molto tempo per cercare le tipiche ‘immagini a copertura’ che si utilizzano per i servizi dei Tg o per rubriche e speciali. Un giornalista si deve mettere al desktop e navigare nell’archivio. Per quanto supportato dalla ricerca grazie ai metadati, il tempo lavorativo richiesto non è poco.

L’AI può intervenire (e già lo fa nelle realtà televisive più evolute) al fine di trovare rapidamente le immagini giuste per ogni tema che lo richieda. All’origine, in fase di acquisizione in archivio, l’AI genera in autonomia metadati e tag in base alle immagini; in fase di ricerca, con grande velocità ed efficienza recupera tali contenuti e li rende disponibili al giornalista o all’editor che deve finalizzare il montaggio.

 

Un ghost writer sempre pronto

Qui tocchiamo un tema molto delicato, ma che pure è già realtà. L’AI è in grado di creare o di trovare contenuti originali o particolarmente efficaci per contribuire alla produzione di una trasmissione. Spesso si parla di “gamification” dei programmi informativi, attraverso la ricostruzione animata o recitata di scenari ed eventi reali (dei quali però non sono disponibili le immagini).

L’intelligenza artificiale è in grado, velocemente ed economicamente, di recuperare immagini e filmati su un certo tema o fatto, oltre che di riealborare una notizia in una logica di ‘sceneggiatura’ degli accadimenti. la stessa tecnologia che rende sempre più realistici i videogiochi può spettacolarizzare la narrazione della realtà.

Il massimo del risultato, in tal senso, oggi lo abbiamo durante gli eventi sportivi. Si pensi a tutte le produzioni prima e dopo l’evento, arricchite da grafiche spettacolari in studi virtuali dalla realtà aumentata, oppure in corso di evento con l’analisi degli accadimenti supportata da replay in super slowmotion e ricche grafiche in sovraimpressione.

Tutto ciò è ormai abitudine e l’intelligenza artificiale ‘in regia’ può velocizzare tutti i flussi di produzione: ricerca dei contributi in tempo reale, elaborazione di grafiche ad hoc e simili.

 

Amica o nemica?

Attualmente i costi di produzione dei programmi informativi sono mediamente assai elevati e molte emittenti trovano più conveniente realizzare talk show, dibattiti e altre situazioni da studio, piuttosto che produrre veri e propri reportage ed inchieste.

L’intelligenza artificiale può aiutare a ridurre sensibilmente questi costi, rendendo così possibile anche alle reti tv minori la raccolta di un maggior numero di vere e proprie notizie e recuperare quindi ore all’informazione in senso proprio. Parliamo di notizie che possono essere spettacolarizzate, senza essere banalizzate, grazie ad una più vivace narrazione visiva.

 

Bello e possibile

Realizzare accattivanti grafiche, infografiche e animazioni è bello a dirsi, ma oggi il limite è dato dal fatto che tali produzioni sono generalmente esternalizzate e costano care.

L’AI generativa è in grado di sopperire a questa necessità, creando dal nulla e in pochi secondi immagini e infografiche, scenari virtuali o animazioni, in base alla necessità specifica che viene indicata all’AI attraverso sintetiche descrizioni.

Si sta sperimentando anche la possibilità che l’intelligenza artificiale possa generare vere e proprie riprese video con tanto di animazioni di contorno.

 

Iper-informazione o disinformazione?

Oggi viviamo una realtà contradditoria. Grazie alla rete disponiamo di tanta informazione quanto mai prima era accaduto, ma al contempo siamo continuamente esposti al rischio di fake news e di manipolazioni delle notizie. L’intelligenza artificiale può aiutare a combattere la disinformazione, oppure diventarne una pericolosa alleata.

La vera garanzia di qualità di contenuti è data dall’editore broadcaster che ha precise responsabilità nell’ informare. La reputazione editoriale è tutto. Un’emittente che opera da decenni sul territorio ha una cultura editoriale ed è regolata da svariate normative relative alla modalità di diffusione e di commento di una notizia, rispetto a coloro che si limitano a svolgere attività di pubblicazione di post sui social.

Il problema è che i target giovanili tendono a guardare sempre meno la televisione tradizionale. Lo dicono i dati di audience a livello planetario. Preferendo le piattaforme social si espongono così più facilmente alla pseudo informazione.

L’intelligenza artificiale, con quel processo di ‘spettacolarizzazione’ dei contenuti informativi (fatta però senza tradire la verità dei fatti), può dunque aiutare ad attirare nuovamente i giovani davanti allo schermo televisivo e può farlo con costi editoriali sostenibili.

Usata a dovere, l’AI sarà anche sempre più in grado di discernere le fonti affidabili da quelle che non lo sono, le immagini reali da quelle artefatte. In questo rappresenterà una forte alleata delle redazioni giornalistiche. (AR)

 

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