La presa di posizione di rai e lega calcio sulle trasmissioni radiofoniche calcistiche danneggia gli editori radiofonici privati

Cs62/2002

                                                 COMUNICATO STAMPA

                                                   AERANTI – CORALLO

                                 Le imprese radiotelevisive locali italiane                               


Roma, lì 06/09/2002

 

LA PRESA DI POSIZIONE DI RAI E LEGA CALCIO SULLE TRASMISSIONI RADIOFONICHE CALCISTICHE DANNEGGIA GLI EDITORI RADIOFONICI PRIVATI

 

Con riferimento ai chiarimenti di Paolo Francia, direttore di RAI SPORT e di Adriano Galliani, Presidente della LEGA CALCIO sulla problematica delle trasmissioni radiofoniche calcistiche da parte delle emittenti private conseguenti alle contestazioni di AERANTI-CORALLO in ordine alla presa di posizione di RAI e Lega Calcio (riportata da notizie di stampa) secondo le quali solo la concessionaria pubblica potrebbe effettuare trasmissioni radiofoniche in diretta dai campi di calcio, l’Avv. Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO (la federazione  di categoria, aderente a Confcommercio che rappresenta  1.046 imprese radiotelevisive private) ha dichiarato:

“Prendiamo atto dei doverosi chiarimenti di RAI e Lega Calcio che hanno precisato di non contestare in alcun modo sia i diritti di trasmissione acquisiti da alcune emittenti radiofoniche dalle rispettive squadre di calcio, sia il diritto di cronaca delle altre emittenti come previsto dal Regolamento del 29 novembre 1999.

Non è stato però chiarito – ha proseguito Rossignoli – perché si era affermato, in contrasto con i diritti di trasmissione e con il diritto di cronaca delle emittenti private, che RAI e Lega Calcio avrebbero agito nei confronti  di tutte le radio private che trasmettono in diretta dai campi. Né è stato chiarito – ha aggiunto Rossignoli – perché  RAI e Lega Calcio intendano realizzare un centro di monitoraggio per perseguire le emittenti radiofoniche private che violerebbero i diritti di trasmissione della RAI.

Se le emittenti radiofoniche private hanno diritto di effettuare le proprie trasmissioni o in base a precisi accordi contrattuali con le squadre di calcio o in base al diritto di cronaca (in questo caso secondo le modalità del Regolamento del 29 novembre 1999) non vi è alcuna esigenza  di monitorare alcunché.

Inoltre le emittenti possono certamente anche tra le 13.30 e le 22.30 delle giornate calcistiche svolgere attività  informativa trasmettendo prodotti editoriali di contenuto sportivo con aggiornamenti dei risultati, ospiti in studio, commenti sull’andamento del campionato, interviste realizzate al di fuori del contesto dell’incontro.

Sostenere il contrario – ha proseguito Rossignoli – significa  soltanto danneggiare gli editori radiofonici locali qualificando come illegittima un’attività di trasmissione che, al contrario è pienamente legittima.

Comprendiamo che la RAI – ha concluso Rossignoli – non gradisca  la concorrenza dell’emittenza privata, ma certamente le leggi e i regolamenti devono essere rispettati da tutti.

Per informazioni: 348 4454981

 

                                                                   AERANTI-CORALLO,

                                                         aderente alla Confcommercio,

                       rappresenta 1.046 imprese radiofoniche e televisive locali italiane