Intervento dell’avv. Marco Rossignoli, presidente AER e coordinatore delegato del Coordinamento AER – ANTI – CORALLO in apertura del Convegno presso il Cinema Metropolitan di Roma del 25 marzo 1998 sul tema “Emittenti locali : alziamo la voce! Con AER-ANTI-CORALLO per il funzionamento, la razionalizzazione e la riforma del settore”

INTERVENTO DELL’AVV. MARCO ROSSIGNOLI, PRESIDENTE AER E COORDINATORE DELEGATO DEL COORDINAMENTO AER – ANTI – CORALLO IN APERTURA DEL CONVEGNO PRESSO IL CINEMA METROPOLITAN DI ROMA DEL 25 MARZO 1998 SUL TEMA “EMITTENTI LOCALI : ALZIAMO LA VOCE ! CON AER-ANTI-CORALLO PER IL FUNZIONAMENTO, LA RAZIONALIZZAZIONE E LA RIFORMA DEL SETTORE”.

 

EMITTENTI LOCALI : ALZIAMO LA VOCE ! AER, ANTI e CORALLO hanno organizzato questo Convegno mentre al Senato sta per iniziare la discussione sul nuovo testo del Disegno di Legge Governativo n.1138 recante la riforma del settore radiotelevisivo, mentre il Ministero delle Comunicazioni ha avviato il procedimento di pianificazione delle frequenze per il settore televisivo e mentre l’Authority istituita dalla legge 249/97 sta per iniziare ad operare.

Obiettivo di questo Convegno è dunque quello di aprire un dibattito con il Governo, con il Parlamento e con le forze politiche su questi importanti appuntamenti che condizioneranno certamente il futuro del settore.

In particolare :

  1. AER, ANTI e CORALLO intendono affermare l’importanza del ruolo dell’emittenza locale nell’ambito del sistema radiotelevisivo. Un ruolo che la nuova normativa di settore deve valorizzare mettendo le imprese radiotelevisive locali in condizione di migliorare le proprie strutture tecniche, il proprio segnale e la propria ricezione, nonché di sviluppare nuove tecnologie.

  2. AER, ANTI e CORALLO chiedono precise garanzie circa il mantenimento di spazi radioelettrici adeguati (cioé circa il mantenimento di un numero adeguato di frequenze e canali di trasmissione) per l’emittenza locale.

    1. AER, ANTI, CORALLO chiedono la risoluzione immediata di una serie di problematiche di competenza della Direzione Generale Concessioni e Autorizzazioni del Ministero delle Comunicazioni e precisamente :

      – devono essere immediatamente rilasciati tutti i provvedimenti di conferma delle concessioni. Infatti dopo il rilascio delle concessioni tutte le imprese (ormai centinaia) che hanno mutato più del 10% del proprio assetto proprietario sono tenute ai sensi dell’art. 17, comma 5 della legge 223/90 a presentare domanda di conferma di concessione. Orbene ! Dal 1994 ad oggi, infatti, mentre sono state rilasciate conferme di concessione alle emittenti nazionali, non risultano essere state rilasciate conferme di concessione alle emittenti locali. Ciò può avere come gravissima conseguenza il blocco, per le emittenti interessate, della erogazione delle provvidenze previste dalla normativa sull’editoria ;

      – devono essere immediatamente rilasciati tutti i provvedimenti di modifica degli allegati tecnici ai decreti di concessione necessari a seguito delle autorizzazioni provvisorie alle modifiche tecniche degli impianti. Dal 1994 ad oggi non risulta infatti essere stato rilasciato alcun provvedimento in tal senso con la conseguenza che moltissime emittenti sono costrette ad operare in apparente difformità dal decreto di concessione ;

      – devono essere immediatamente rilasciate le autorizzazioni al trasferimento di ubicazione degli impianti in tutti i casi previsti dalla legge 422/93 (trasferimenti a seguito dei quali non venga ampliata l’originaria copertura dell’impianto). Tali autorizzazioni sono necessarie in caso di trasferimento di sede degli impianti, di compatibilizzazione radioelettrica, etc. ;

      – devono essere immediatamente attivate le procedure di coordinamento e di compatibilizzazione delle utilizzazioni radioelettriche previste dalla legge 422/93 ;

      – deve essere immediatamente riconosciuta la legittimità ai sensi della legge 249/97 dei ponti mobili e dei collegamenti temporanei per effettuare, senza dover corrispondere alcun canone aggiuntivo, collegamenti in diretta in occasione di avvenimenti di cronaca, politica, spettacolo, cultura, sport, attualità. Infatti, nonostante l’entrata in vigore della nuova legge 249/97 il Ministero delle Comunicazioni pretende di sottoporre i ponti mobili e i collegamenti temporanei ad autorizzazione preventiva e canoni aggiuntivi ;

      – deve essere immediatamente trovata una soluzione in ordine alla problematica delle frequenze degli impianti di collegamento. E’ infatti inaccettabile che il Ministero pretenda di allocare tali impianti in bande idonee solo per collegamenti con tratte molto brevi e per i quali peraltro necessitano apparati particolarmente onerosi ;

    2. AER, ANTI e CORALLO con riferimento al Disegno di Legge 1138 evidenziano che lo stesso, sebbene nel suo complesso sia molto migliorato rispetto alla formulazione originaria, rimanga comunque ancora insoddisfacente per molti aspetti e precisamente :

      – la suddivisione tra emittenti con licenza (che sostituirà la concessione) commerciale e licenza non commerciale (cui spetterebbero le provvidenze editoria e la pubblicità pubblica), sicuramente apprezzabile (perché permette alle imprese esclusivamente commerciali di poter coltivare a pieno la propria vocazione senza dover continuare a sostenere inutili oneri per strutture redazionali sostanzialmente inutili per la realizzazione del prodotto editoriale e allo stesso tempo introduce una forte valorizzazione per le imprese che intendono impegnarsi nel ruolo di informazione) viene però realizzata in modo inaccettabile.

      Infatti viene reintrodotto l’obbligo di attività informativa per tutti i 365 giorni dell’anno (ad eccezione dell’informazione relativa ai telegiornali e radiogiornali) soppresso dalla legge 249/97.
      Manca inoltre ogni raccordo con la normativa sull’editoria, sicché, incredibilmente, in molti casi, le emittenti con obblighi di informazione, pur avendo diritto alle provvidenze editoria, di fatto, non avrebbero i requisiti per ottenerle ;

      – non vengono previste misure adeguate per sostenere l’emittenza non profit, che non potendo più diffondere pubblicità deve comunque avere mezzi di sostegno ;

      – non vengono previste norme per la regolamentazione delle procedure di coordinamento e di compatibilizzazione delle utilizzazioni radioelettriche che permettano di pervenire in tempi rapidissimi ad una ottimizzazione dell’uso delle frequenze ;

      – viene sostanzialmente riproposta la rete federale della RAI, cioé una rete della concessionaria pubblica ramificata e diversificata sul territorio. E’ evidente pertanto l’intendimento di sostenere il progetto di una rete pubblica (che sebbene priva di pubblicità) si ponga in aperta concorrenza sul piano del ruolo e degli ascolti con l’emittenza locale, con conseguente danno per il pluralismo e la libertà di impresa.

  3. E precisamente :

    – occorre contestare con decisione la pretesa di TMC di vedersi assegnare i canali dismessi da Telepiù 3 al 31/12/97 in base alle disposizioni di cui alla legge 249/97.

    Tali canali infatti spettano in primo luogo alle TV locali in quanto TMC è un soggetto che svolge attività di mera ripetizione di programmi esteri in Italia e peraltro ha già copertura nella maggior parte delle zone servite dai canali dismessi da Telepiù 3.
    D’altro canto se TMC vuole ampliare la propria copertura può fare come hanno fatto e stanno facendo tutte le imprese del settore : può acquistare impianti da altre emittenti ai sensi della legge 650/96.
    TMC non può pretendere di ottenere gratuitamente ciò che tutti gli altri hanno dovuto acquistare.

    AER, ANTI e CORALLO chiedono pertanto che la riassegnazione dei canali dismessi da Telepiù 3 avvenga sulla base di un apposito regolamento che definisca le priorità e i relativi criteri ;
    – devono inoltre essere immediatamente sospese le procedure di pianificazione delle frequenze televisive avviate dal Ministero delle Comunicazioni (che prevedono la soppressione di un elevatissimo numero di siti ove sono ubicati gli impianti di trasmissione delle emittenti private). Una siffatta pianificazione porterebbe infatti alla decimazione dell’emittenza televisiva locale.

    Pur non conoscendo nei dettagli i dati del progetto relativamente all’intero territorio nazionale, in considerazione che il Ministero non ha ad oggi ritenuto, nonostante le continue richieste, di sentire il parere delle associazioni del settore, possiamo comunque riferire nel dettaglio i dati della Lombardia.

    In tale regione sono state pianificate esclusivamente 18 postazioni televisive e precisamente :

    Aprica Belvedere ; Campo dei Fiori ; Como Falchetto ; Lecco ; Monte Barro ; Monte Creò ; Monte Granasca ; Monte Maddalena ; Monte Tre Croci ; Maresana ; Mottarone ; Pian Sciresa ; Porto Mantovano ; S. Zeno Monte Baldo ; Soresina ; Sulzano ; Valcava ; Vedetta.

    Sono state soppresse tra le altre le postazioni di Milano Pirelli, Milano Piazza Della Repubblica, Roncola, Como Brunate, Monte Calenzano, Monte Giarolo, Monte Penice, etc.
    In Abruzzo si parla della soppressione (tra le altre) delle postazioni di Maiella, S. Silvestro di Pescara, Campo Imperatore.

    Il Comitato Regionale per la Comunicazione e l’Informazione della Regione Piemonte con un comunicato stampa dell’11/3 u.s. ha denunciato che il Ministero ha “risposto a tutte le Regioni con piani di ridisegno dei siti tagliati con l’accetta….”.

    AER, ANTI, CORALLO chiedono che la pianificazione (sia quella radiofonica che quella televisiva) venga invece realizzata attraverso una seria compatibilizzazione tra gli impianti esistenti finalizzata a risolvere una volta per tutte le problematiche interferenziali in atto e a permettere a tutte le emittenti di servire in modo ottimale le proprie aree.

    La pianificazione radiofonica e televisiva attraverso la compatibilizzazione dell’esistente è l’unica strada percorribile dopo oltre venti anni di attività delle emittenti ; peraltro è l’unica logica conseguenza al processo di razionalizzazione del settore avviato dalle leggi 482/92, 422/93 e 650/96.

    AER, ANTI, CORALLO chiedono infine l’immediata emanazione del regolamento previsto dall’art. 10 della legge 422/93 in materia di incentivi a sostegno dell’emittenza.