Il decreto legge Rilancio non contiene più la contestata norma sugli indennizzi per la dismissione delle frequenze tv

(15 maggio 2020)   Il decreto legge “Rilancio”, di imminente pubblicazione, non dovrebbe più contenere la norma, particolarmente contestata da Aeranti-Corallo insieme alla Associazione Tv locali di Crtv e alla Alpi, finalizzata ad introdurre, nell’ambito del processo di rilascio della banda 700 e del passaggio al Dvbt-2, criteri di indennizzo delle frequenze dismesse diversi da quelli adottati con le precedenti procedure di cui al decreto ministeriale 23 gennaio 2012 (relativo alla dismissione della banda 800 MHz) e di cui al decreto ministeriale 17 aprile 2015 (relativo alla dismissione di ulteriori canali ritenuti interferenti con i Paesi esteri confinanti).

La suddetta norma, contestata da Aeranti-Corallo, si basava, invece, su criteri complessi, che presuppongono un lungo iter procedimentale che, come tali, non avrebbero permesso di conoscere immediatamente gli importi degli indennizzi per la dismissione delle frequenze e i relativi tempi di pagamento.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge “Rilancio” con la relativa conferma di quanto sopra, evidenziamo che, in ogni caso, si rende necessario che il Ministero dello Sviluppo Economico emani al più presto il decreto ministeriale per la definizione degli importi degli indennizzi, come previsto dalla vigente normativa, differendo ad almeno 60 giorni successivi all’emanazione di tale decreto la finestra temporale per la dismissione obbligatoria (relativa ai canali 51 e 53 Uhf) o volontaria (relativa a tutti i canali televisivi). (FC)

 

Vedi anche

Comunicato congiunto Aeranti-Corallo, Associazione Tv Locali, Associazione Alpi su Dismissione banda televisiva 700 e passaggio al Dvbt-2