CS 129/99
COMUNICATO STAMPA |
Roma, 30 dicembre 1999
Il Coordinamento Aer Anti Corallo, in risposta alle dichiarazioni di ieri ai quotidiani del sottosegretario alle comunicazioni Vita: “La norma proposta dal Governo e contenuta nel DL 433/99 (approvato nei giorni scorsi dal Parlamento) è inaccettabile perché non è a sostegno di una categoria, ma nei fatti avvantaggia un solo soggetto, ai danni dell’intero comparto radiofonico”.
In merito alle dichiarazioni (riportate da organi di stampa il 29 dicembre) del Sottosegretario alle comunicazioni Vincenzo Vita, secondo cui la norma che permetterebbe l’accensione di nuove frequenze radiofoniche sull’intero territorio nazionale non riguarderebbe solo Radio Padania, bensì tutte le emittenti radiofoniche comunitarie (termine usato dalla Legge Mammì per definire le emittenti prive di scopo di lucro che sono espressione di particolari istanze politiche, religiose, culturali od etniche) e che tale norma sia posta a tutela del pluralismo, l’avvocato Marco Rossignoli, coordinatore Aer-Anti-Corallo (la federazione che rappresenta 1.283 emittenti locali – di cui 922 radio – pari all’83,81% del settore sul totale delle emittenti operanti) ha dichiarato: “Le affermazioni dell’On. Vita sono assolutamente inaccettabili, infatti l’articolo 2, comma 1.ter della legge di conversione del DL 433/99 (il cui testo è riportato in calce alla presente nota – NdR) non prevede l’assegnazione delle frequenze in questione a tutte le radio comunitarie, bensì alle sole radio titolari di concessione radiofonica comunitaria in ambito nazionale. Orbene: mentre le emittenti comunitarie locali (che non beneficiano della norma) sono centinaia, diversamente le radio titolari di concessione radiofonica comunitaria in ambito nazionale sono due; tuttavia solo una di queste non ha la copertura prevista dall’art. 3 comma 5 della L. 249/97 (che stabilisce che le concessioni radiofoniche nazionali devono consentire l’irradiazione del segnale in un’area geografica che comprenda almeno il 60% del territorio nazionale e tutti i capoluoghi di provincia) e questa emittente è Radio Padania.”.
“La norma in questione -ha proseguito Rossignoli – non è quindi inquadrata in una logica di tutela dell’emittenza comunitaria e di pluralismo. Quel che è più grave è che, introducendo la possibilità per un solo soggetto (negata a tutti gli altri soggetti, locali e nazionali, commerciali e comunitari) di accendere nuovi impianti, da una parte mette in discussione i principi cardine posti a tutela dell’equilibrio radioelettrico dell’intero sistema, dall’altra permette a quel soggetto di avere gratuitamente ciò che tutti gli altri hanno dovuto invece pagare (tutte le altre emittenti, per ampliare la propria area di copertura hanno dovuto acquistare impianti da altre emittenti, corrispondendo il relativo prezzo).
“Pertanto- ha concluso Rossignoli- le emittenti di Aer-Anti-Corallo impugneranno avanti la magistratura ogni eventuale provvedimento di assegnazione di frequenze basato su tale norma, sollevando in tale sede anche questione di costituzionalità della stessa “.
Il Coordinamento Aer-Anti-Corallo, dopo la pausa festiva, chiederà un incontro con il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, prof. Enzo Cheli, per evidenziare le conseguenze per il settore connesse all’applicazione della norma.
Di seguito la trascrizione integrale del testo della norma in oggetto:
Legge di conversione del DL 433/- art. 2, comma 1.ter
“1. ter In attesa dell’adozione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione sonora l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dispone, nei limiti delle risorse disponibili e su base non interferenziale con altri legittimi utilizzatori dello spettro radioelettrico, l’assegnazione di frequenze ai titolari di concessione radiofonica comunitaria in ambito nazionale al fine di raggiungere i requisiti di cui all’articolo 3, comma 5, della legge 31 luglio 1997, n. 249. In considerazione dell’elevato contenuto culturale e sociale e dell’attività non a fini di lucro, i titolari di concessioni di cui al presente comma nell’esercizio radiofonico possono avvalersi delle sponsorizzazioni”.
Il Coordinamento Aer Anti Corallo rappresenta oggi 1300 imprese radiotelevisive italiane sulle circa 1750 operanti |