Documento dell’8 marzo 2005 sull’immagine di minori stranieri


DOCUMENTO DELL’8 MARZO 2005 SULL’IMMAGINE DI MINORI STRANIERI

 

Comitato di applicazione
Codice di autoregolamentazione tv e minori

Documento dell’8 marzo 2005 sull’immagine di minori stranieri

 

La comunicazione di massa presenta oggi una serie di esigenze individuali e collettive talvolta di segno apparentemente opposto.
Da una parte esiste il diritto dei cittadini ad una informazione la piu’ ampia possibile e dall’altra questo stesso diritto richiede la definizione di limiti alla diffusione di notizie e immagini nel rispetto dei valori costituzionali e con particolare riferimento alla tutela dei soggetti deboli e dei minori.
Se infatti la normativa nazionale ed internazionale ha sancito il diritto del bambino a fare e ricevere comunicazione, ha altresì affermato il diritto dello stesso ad essere tutelato nella sua dignità come persona.
L’attuale contesto geopolitico internazionale così come la cronaca di fatti locali e nazionali, comportano spesso la trasmissione di immagini di forte impatto emotivo che purtroppo coinvolgono, direttamente o indirettamente, minori italiani e stranieri.
A questo proposito il Comitato per l’applicazione del Codice Tv e minori prende atto con soddisfazione che le emittenti televisive firmatarie del Codice di autoregolamentazione Tv e minori hanno dimostrato negli ultimi anni una crescente sensibilità nei confronti di questa tipologia di problematiche.
Tuttavia il Comitato avverte l’esigenza di porre all’attenzione delle emittenti il problema dell’uso diffuso, essenzialmente nei telegiornali, di immagini “in chiaro” di minori stranieri in servizi relativi a temi critici come lo sfruttamento sessuale di minori di paesi esotici, la violenza della guerra e del terrorismo. Tale esigenza è dettata dal rispetto di un evidente principio etico ed è rafforzata dall’evoluzione dei sistemi di comunicazione. Se, infatti, fino a qualche anno fa la possibilità per minori stranieri di essere riconosciuti era solo teorica, oggi, con le nuove tecniche di trasmissione tali immagini vengono diffuse e viste non solo in Italia, ma in un numero crescente di casi anche nei paesi di origine degli stessi minori, con il rischio concreto per loro di essere identificati e quindi di vedere violata la propria privacy il cui rispetto è sancito dalla normativa vigente, in particolare dalla legge 675/96 (legge sulla Privacy) e dal Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica (artt. 7, 8, 9) oltre che dallo stesso Codice di autoregolamentazione tv e minori (art. 2.3).
Il Comitato pertanto rivolge un pressante invito alle emittenti firmatarie del Codice affinché considerino sempre ogni bambino, quale che sia la sua condizione personale, sociale, religiosa o di appartenenza etnica e geografica, come uguale soggetto di diritti inviolabili e che pertanto nella diffusione di immagini dei minori, siano essi italiani o stranieri, si attengano con le stesse modalità a quelle regole che le stesse emittenti si sono volute dare con il Codice di autoregolamentazione Tv e minori.