DOCUMENTAZIONE ILLUSTRATIVA DISTRIBUITA IN OCCASIONE DELL’INCONTRO DEL COORDINAMENTO AER – ANTI – CORALLO SVOLTOSI IL 16 OTTOBRE 1999 PRESSO IL SALONE IBTS DI MILANO |
Una stagione di grande impegno per il futuro del settore radiotelevisivo locale
Il Coordinamento Aer Anti Corallo (la federazione che rappresenta circa 1.300 imprese radiotelevisive locali sulle 1.750 attualmente operanti in Italia) sta promuovendo un’articolata serie di iniziative per la tutela dei diritti dell’emittenza radiofonica e televisiva locale e perché siano garantite al comparto adeguate opportunità di sviluppo.
Gli obiettivi a breve termine che il Coordinamento si prefigge sono:
- a) l’emanazione delle nuove norme per la imprese radiofoniche e televisive locali contenute nel Disegno di legge 1138 attualmente all’esame del Senato;
b) il blocco del meccanismo per il rilascio delle nuove concessioni televisive basato sull’attuale piano delle frequenze tv (I e II livello) e sulle graduatorie e il rilascio immediato di concessioni basate su requisiti soggettivi analoghi a quelli previsti dal Disegno di legge 1138;
c) il blocco dell’avvio dell’iter per la pianificazione delle frequenze radiofoniche; - l’esclusione dell’emittenza radiofonica e televisiva locale dalle norme sulla par condicio;
- il riconoscimento del diritto di cronaca sportiva per le emittenti radio e tv;
- la creazione delle condizioni politiche per l’effettivo accesso da parte dell’emittenza locale alle nuove tecnologie (DAB radiofonico e DVB televisivo; trasmissioni via internet; diffusione satellitare).
A seguire potrete trovare alcune schede riassuntive delle ragioni e delle problematiche di ciascuna delle questioni sopra esposte.
1) Disegno di legge 1138, piano frequenze e concessioni
Il Piano delle frequenze recentemente elaborato dall’Autorità per le comunicazioni non tiene in alcun conto la situazione radiotelevisiva esistente: tale piano non prevede infatti impianti sufficienti a garantire la prosecuzione d’esercizio a molte delle imprese televisive locali.
Se applicato dal Ministero, si provocherebbe la chiusura o un forte ridimensionamento di gran parte delle emittenti locali, prima tv e poi radio, il che si tradurrebbe nella perdita di centinaia di voci libere, ma anche nella perdita di migliaia di posti di lavoro.
Questa falcidie di emittenti locali è tanto più inutile se si pensa che il Governo stesso ha dichiarato che deve essere varata entro pochi mesi una nuova legge di riordino complessivo del sistema, che tenga conto anche delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia digitale.
Quello che viene chiesto è quindi il blocco del meccanismo per il rilascio delle nuove concessioni televisive e radiofoniche basato sulla logica astratta del piano frequenze e l’emanazione delle nuove norme per le imprese locali contenute nel Disegno di legge 1138, ora all’esame del Senato.
Si chiede quindi un Decreto Legge che preveda che le nuove concessioni vengano immediatamente rilasciate sulla base di requisiti soggettivi analoghi a quelli previsti dal Disegno di legge 1138. Solo in tal modo sarebbero garantite la dignità delle imprese e adeguate certezze per gli operatori del settore.
In ogni caso la mancata emanazione, ad oggi, del Disciplinare di gara, (necessario per conoscere i criteri di formazione delle graduatorie per il rilascio delle nuove concessioni) rende improponibile il rispetto del meccanismo procedimentale previsto dalla legge 78/99.
2) Par Condicio: escludere le emittenti radiofoniche e televisive locali.
Da tempo il Coordinamento Aer Anti Corallo si batte per l’esclusione dell’emittenza locale dalle inutili restrizioni previste dalla cosiddetta “par condicio”: le norme sulla par condicio applicate all’emittenza locale sono dannose e superflue.
Infatti per sua natura e varietà (1.750 imprese operanti sul territorio, rappresentative di tutte le istanze politiche e culturali), l’emittenza locale garantisce il massimo pluralismo della comunicazione politica e, semmai, aiuta il cittadino a conoscere i candidati per cui deve votare, senza rischio di discriminazioni.
Il dibattito politico sull’emittenza locale avvicina i cittadini alle istituzioni locali e nazionali: in tal modo si può oltretutto prevenire il disinteresse degli elettori per gli appuntamenti con il voto.
E anche l’ultima ipotesi fatta, quella di spot a pagamento, ma a fronte di una quota gratuita, non può essere accettata in quanto le emittenti radiofoniche e televisive locali vivono proprio con la vendita dei propri spazi.
Quello che il Coordinamento chiede dunque è l’esclusione integrale dell’emittenza radiofonica e televisiva locale dalle norme sulla par condicio.
Inoltre il Coordinamento chiede che siano soppressi i limiti all’attività informativa dell’emittenza locale in campagna elettorale contenuti nella L. 515/93 (attuale normativa in materia di propaganda elettorale).
3) Diritto di Cronaca: non spetta alla Lega Calcio definirlo e regolamentarlo.
Dura è stata la reazione del Coordinamento nei confronti della Lega Calcio Professionisti, che cerca di imporre un regolamento contenente norme restrittive del diritto di cronaca, in contrasto con la L. 422/93.
Una scelta netta è stata fatta per garantire i diritti delle radio e delle televisioni locali, giacché non spetta assolutamente alla Lega Calcio definire i termini di esercizio del diritto di cronaca, sancito come diritto costituzionale e dalla Legge 422/93. Per questo è anche stata posta la condizione per la prossima ripresa delle trattative, lunedì 18 ottobre p.v. presso la sede dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che preventivamente la Lega sospenda l’efficacia del Regolamento radio e del Regolamento tv, per tutta la durata della trattativa stessa.
In tal senso peraltro erano già venute le prese di posizione di svariati parlamentari, anche rappresentanti di Governo, e la Risoluzione n. 1 del 10.09.99 della Commissione per il riordino del sistema radiotelevisivo, presso il Ministero delle Comunicazioni (di cui fanno parte Aer Anti Corallo), che di seguito riportiamo integralmente:
“Udita la relazione del presidente e del Sottosegretario, uditi gli interventi dei rappresentanti delle associazioni di settore, ritenuto che le condizioni e le limitazioni di accesso agli stadi calcistici contenute nei regolamenti radiofonici e televisivi della Lega Calcio si pongono in contrasto con i principi costituzionali e con le norme della Legge 422/93, in quanto limitano l’esercizio del diritto all’informazione e del diritto di cronaca sugli eventi sportivi e calcistici;
Considerato che le suddette limitazioni non sono ammissibili sia nel quadro della normativa vigente che nella prospettiva della riforma, decide di invitare il Governo, il Ministro, i Sottosegretari, nonché l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ad intervenire con adeguati indirizzi perché la Lega Calcio elimini dai suoi regolamenti tutte le condizioni lesive del diritto di cronaca delle emittenti radiofoniche e televisive locali, con riguardo agli eventi calcistici”.
In ogni caso il Coordinamento ritiene che si debba trovare una soluzione definitiva della questione, in sede legislativa. Per questo Aer Anti Corallo hanno sollecitato il Governo affinché venga emanato al più presto un decreto legge risolutivo della problematica.
4) Le Nuove Tecnologie: Dab, Dvb e Internet
Gli operatori radiofonici e televisivi locali sono ben consapevoli della necessità di affrontare la fase di cambiamento attualmente in corso: una trasformazione che è al contempo tecnologica ed editoriale.
(Il Disegno di legge 1138 prevede il passaggio al DVB televisivo per l’anno 2006 e al DAB radiofonico per l’anno 2008).
Dal punto di vista dei contenuti ci si interroga sui nuovi linguaggi da adottare e da elaborare. Dal punto di vista della tecnologia i dubbi riguardano principalmente gli investimenti infrastrutturali da intraprendere e le eventuali alleanze da realizzare.
I due aspetti sono comunque le facce della stessa medaglia: è lo sviluppo della “convergenza” dei vari mezzi tra loro, in conseguenza dell’avvento delle tecnologie digitali. L’informatica nel mondo del broadcast e delle telecomunicazioni conduce alla trasformazione di ogni messaggio in bit e quindi lo rende indifferentemente trasmissibile tramite canali diversi.
Per tali considerazioni, è evidente che in questa congiuntura epocale sarebbe tanto un errore aggrapparsi alla tradizione con atteggiamento puramente conservativo, quanto negarla per avventurarsi repentinamente e senza garanzie nel complesso dominio dell’innovazione.
La strada più logica è quella che porta a realizzare una progressiva integrazione delle modalità tradizionali di trasmissione con supporti tecnologici e canali innovativi, sviluppando le occasioni offerte dalla tecnologia avanzata, ma senza trascurare le reali e concrete opportunità di risposta da parte del mercato.
Con questo spirito (proteso verso le nuove opportunità, ma concreto nella tutela degli interessi e della stabilità delle imprese), il Coordinamento Aer-Anti-Corallo intende promuovere tutte le iniziative necessarie per creare le condizioni politiche sia per lo sviluppo delle nuove tecnologie, sia per la previsione di un sistema che garantisca adeguati spazi per l’emittenza locale e che non rappresenti, diversamente (qualora non venissero risolte tutte le problematiche esistenti) un ulteriore modo per ridurre gli spazi della stessa.
In questo contesto molto importante sarà il ruolo del Comitato per lo sviluppo del digitale in Italia istituito presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del quale fanno parte Aer, Anti e Corallo.
Particolare attenzione dovrà essere prestata anche nei confronti di tutte le nuove opportunità offerte da Internet in quanto tale nuovo mezzo di comunicazione si sta rapidamente diffondendo tra gli utenti.