(17 febbraio 2022) Nell’ambito della discussione in commissione (Commissioni riunite I e V della Camera dei Deputati) del DDL di conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228 (AC 3431), recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi (c.d. “Milleproroghe”) è stato approvato l’emendamento all’ art. 1 (emendamento 1.69, nuova formulazione, a firma Ubaldo Pagano e altri), di cui riportiamo qui di seguito il testo:
“ 11-quater. Nelle more dell’implementazione dello standard Dvbt2, al fine di prendere in esame le problematiche di maggiore impatto sul territorio italiano derivanti dalla liberazione della banda 700 MHz, è istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico un tavolo tecnico permanente al quale possono partecipare i soggetti coinvolti nel refarming delle frequenze, nonché i soggetti istituzionali competenti. Fermo restando il termine improrogabile del 30 giugno 2022 per la liberazione della banda 700 MHz, e i vincoli di coordinamento internazionale, nel caso di particolari criticità tecniche delle reti locali di primo livello su provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico, sentita l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in casi eccezionali si potranno valutare modalità alternative di applicazione dei vincoli interni della pianificazione di cui alla delibera AGCOM 39/19/cons, comunque salvaguardando in ogni caso i diritti acquisiti dai soggetti interessati”.
Tale emendamento è finalizzato a dare soluzione a particolari criticità tecniche delle reti locali di primo livello previste dal PNAF – Piano nazionale di assegnazione delle frequenze emanato dall’Agcom con delibera n. 39/19/CONS, destinate alla diffusione di contenuti di FSMA locali, laddove queste reti possano avere delle problematiche di copertura, ad esempio a causa di una diffusione del segnale da postazioni degli operatori di rete verso le quali non sono orientate le antenne di ricezione dell’utenza poste sui tetti degli edifici.
Evidenziamo che il Decreto Milleproroghe è tuttora in discussione presso le Commissioni riunite I e V della Camera. Dopo l’approvazione dell’Assemblea di Montecitorio, il provvedimento dovrà passare all’esame del Senato per la approvazione definitiva. (FC)