Crollo dell’affluenza alle urne, il coordinamento aer – anti – corallo ribadisce quanto detto giovedi’ 28 alla camera all’audizione sulla par condicio: “le norme restrittive dell’informazione politica per radio e tv locali sono del tutto inaccettabili. se non si garantisce ai cittadini libera informazione politica si ottiene solo di disincentivare la partecipazione dei cittadini stessi agli appuntamenti elettorali”

CS 118/99

                                  COMUNICATO STAMPA
                   COORDINAMENTO AER ANTI CORALLO                   

 

Roma, 28 novembre 1999

 

Crollo dell’affluenza alle urne, il Coordinamento Aer-Anti-Corallo ribadisce quanto detto giovedì 28 alla Camera all’audizione sulla par condicio: “Le norme restrittive dell’informazione politica per radio e tv locali sono del tutto inaccettabili. Se non si garantisce ai cittadini libera informazione politica si ottiene solo di disincentivare la partecipazione dei cittadini stessi agli appuntamenti elettorali”.


In merito al crollo dell’affluenza alle urne registrata oggi nelle città di Bologna, Firenze, Terni, Potenza e Pesaro e Urbino, il Coordinamento Aer-Anti-Corallo (la federazione che rappresenta il maggior numero di emittenti radio e tv locali – in tutto 1.283), ribadisce quanto detto giovedì scorso, 28 novembre, all’audizione presso la 1^ Commissione Affari Costituzionali della Camera sul disegno di legge della par condicio.

“Il testo del disegno di legge sulla par condicio, ma pure le norme attualmente in vigore limitative dell’attività di comunicazione politica – ha dichiarato l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aer Anti Corallo -, prevedono inaccettabili meccanismi per le emittenti radiotelevisive locali. Questo non solamente nei periodi di campagna elettorale, cosa che è già disciplinata dalla Legge 515/93 (di cui da tempo si chiede lo svincolo per l’emittenza locale), ma anche durante l’ordinaria programmazione per tutto l’anno. Inoltre la trasmissione di spot può essere effettuata a condizioni, modalità, costi e rischi di sanzione assolutamente inaccettabili. Da ciò risulta evidente che si continua a non comprendere la democraticità insita nel sistema radiotelevisivo locale che, per sua natura e per numero dei soggetti operanti, garantisce in ogni caso il massimo pluralismo della comunicazione”.

“Purtroppo prendiamo atto di norme – ha concluso Rossignoli- che configurano una sola possibilità: che le emittenti locali finiscano di svolgere qualsiasi attività di comunicazione politica. Uno scenario gravemente lesivo del diritto dei cittadini ad essere informati: e la disinformazione produce come conseguenza inevitabile l’allontanamento dei cittadini stessi dall’esercizio del diritto di voto”.

 

Per informazioni: 0348.44.54.981

 

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