(16 ottobre 2020) Si è svolto nella mattinata di oggi, 16 ottobre, presso l’aula del consiglio Regionale a Palazzo Pirelli, a Milano, il seminario, organizzato dal Corecom Lombardia, presieduto da Marianna Sala, sul futuro dell’emittenza locale di fronte all’introduzione del 5G.
Nel corso della mattinata è stata presentata la ricerca commissionata dal Corecom a Polis Lombardia e a CeRTA (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano) e che affronta i temi del cambiamento in atto.
La presidente Sala ha affermato, tra l’altro, che “l’avvento del 5G rappresenta una vera e propria rivoluzione tecnologica, che da un lato offre nuove opportunità per la nostra realtà sociale ed economica, ma dall’altro segna una ulteriore riconfigurazione del mercato dei media e degli audiovisivi, con interrogativi non certo secondari per il comparto che più ci sta a cuore, quello dell’emittenza televisiva locale“.
Tra i numerosi interventi, quello di Alessandro Morelli, già presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, ha evidenziato le risultanze dell’indagine conoscitiva svolta dalla sua Commissione su 5G e big data, che ha approfondito i temi dello sviluppo tecnologico legati alla tecnologia 5G, alle ricadute economiche, sociali ma anche di sicurezza e privacy.
Eva Spina, direttore generale della DGTCSI del Ministero dello Sviluppo economico, intervenuta in videoconferenza, ha ripercorso i vari passaggi che sono indicati dalla roadmap di cui al DM 19 giugno 2019.
Fabrizio Berrini, intervenuto per Aeranti-Corallo, ha messo l’accento sulle problematiche per l’emittenza televisiva locale correlate ai forti ritardi che si sono accumulati nel processo che dovrà portare tutto il sistema televisivo al DVbt-2 entro giugno 2022. In particolare, ha illustrato Berrini, non sono ancora stati emanati tutti i bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso ai nuovi operatori di rete e non è stato ancora emanato alcun bando per la selezione dei FSMA locali.
Inoltre, è già stata effettuata la dismissione obbligatoria dei canali 51 e 53 da parte delle tv locali nell’Area ristretta A (Liguria, parte della Toscana, parte del Lazio, parte della Sardegna), ed è in corso la dismissione obbligatoria di tali canali per l’Area ristretta B (corrispondente a parte del Piemonte, della Lombardia e della provincia di Bolzano).
Ancora, lo scorso 30 maggio si è chiuso il termine per l’eventuale dismissione volontaria anticipata degli altri canali eserciti dalle tv locali. Nonostante tutto ciò, non è ancora stato emanato dal Ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il cosiddetto “decreto indennizzi”.
Vi è, inoltre, ha aggiunto Berrini, la problematica della numerazione Lcn: l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (il cui nuovo Consiglio si è insediato nei giorni scorsi) dovrà emanare il nuovo Piano Lcn, ma il relativo procedimento di emanazione è complesso e richiederà un tempo lungo, dopodiché il Ministero dello Sviluppo economico dovrà emanare i relativi bandi regionali.
Insomma, ha concluso Berrini, l’emittenza televisiva locale è fortemente preoccupata e chiede una forte accelerazione di tutto il processo, per evitare che il settore, già fortemente colpito dalla crisi legata alla pandemia, si ritrovi nell’impossibilità di operare, togliendo una indispensabile voce al territorio. D’altra parte, il ruolo svolto dalle emittenti locali si è ben visto proprio nel periodo di lockdown, quando le tv locali hanno fatto registrare un forte incremento dei relativi ascolti. (FC)
(Nell’immagine: il tavolo di presidenza del convegno organizzato da Corecom Lombardia)