CS 99/99
COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO AER ANTI CORALLO |
Roma, 12 ottobre 1999
Coordinamento AER-ANTI-CORALLO: “La proposta del Governo di modifica al ddl sulla par condicio delude ancora le radio e tv locali. Bisogna garantire ai cittadini libera informazione nel periodo pre-elettorale e non continuare a cercare meccanismi per disincentivare l’emittenza locale dalla trasmissione di propaganda elettorale”.
L’avvocato Marco Rossignoli, coordinatore di Aer-Anti-Corallo (la federazione che rappresenta il maggior numero di emittenti radio e tv locali – in tutto 1.283) a seguito delle preannunciate modifiche al disegno di legge sulla par condicio (Atti Senato 4197) relative alla posizione delle radio e tv locali, ha dichiarato: “La regolamentazione specifica per l’emittenza locale ipotizzata nel disegno di legge sulla par condicio, anche dopo le preannunciate modifiche, non può essere una soluzione accettabile da parte delle imprese radiotelevisive locali. Infatti non sono state soppresse le limitazioni all’attività informativa dell’emittenza locale in campagna elettorale previsti dalla L. 515/93 (attuale normativa in materia di propaganda elettorale). E questo nonostante che l’emittenza locale per sua struttura e per i suoi numeri sia di per sé massima garanzia di ampio pluralismo”.
“Non meno deludente – ha proseguito Rossignoli- è la riformulazione dell’art. 4 dell’emendamento al disegno di legge, che continua a prevedere che un’emittente locale possa offrire spazi a pagamento per la trasmissione di messaggi di comunicazione politica, per una quota del tempo destinato dall’emittente alla trasmissione di propaganda elettorale gratuita. Il fatto che si dia la possibilità di vendere spazi a pagamento solo a fronte della preventiva trasmissione di spazi di propaganda elettorale gratuita è inaccettabile: semmai dovrebbe valere il principio contrario, per cui si dovrebbero prevedere spazi di propaganda gratuiti da assegnare a chi ha acquistato altri spazi. Diversamente non è pensabile che le emittenti debbano regalare spazi, sostenendo peraltro i rilevanti costi di produzione connessi, a fronte di una mera aspettativa (peraltro di difficile realizzazione) di una successiva vendita”.
“Purtroppo prendiamo atto di proposte – ha concluso Rossignoli- che configurano una sola ipotesi verosimile: che le emittenti locali non svolgano alcuna attività di informazione politica durante le campagne elettorali. Uno scenario forse da alcuni auspicato, ma certo gravemente lesivo del diritto dei cittadini ad essere informati sui candidati e sui loro programmi”.
(Per ulteriori informazioni: 0348.44.54.981)
Il Coordinamento Aer Anti Corallo rappresenta oggi 1300 imprese radiotelevisive italiane sulle circa 1750 operanti |