(21 maggio 2020) Le associazioni Aeranti-Corallo, Associazione TV Locali di Confindustria Radio TV ed Alpi, che rappresentano la quasi totalità del settore televisivo locale, esprimono soddisfazione per la cancellazione dell’articolo che tendeva ad azzerare gli indennizzi agli operatori locali che debbono riconsegnare le frequenze con moltissimi anni di anticipo rispetto a quanto previsto dai diritti d’uso loro rilasciati.
Tale inaccettabile ed impraticabile ipotesi era basata su criteri particolarmente complessi che prevedevano il calcolo degli indennizzi sulla base degli investimenti effettuati al netto degli ammortamenti.
Investimenti che, come è noto, nella maggior parte dei casi, sono stati effettuati dagli operatori di rete circa dieci anni orsono e di conseguenza completamente ammortizzati.
Con tale procedura la maggior parte degli operatori locali non avrebbe avuto diritto ad alcun indennizzo, ciò avrebbe probabilmente generato un ampio contenzioso mettendo a rischio l’intero processo di transizione.
Le associazioni di categoria, nello stigmatizzare tale procedura, chiedono al Mise che, come già avvenuto con precedenti provvedimenti, i criteri dell’indennizzo si basino sulla quantità della popolazione nelle aree relative al diritto d’uso indicati nei decreti ministeriali stessi, e auspicano che ora possa essere finalmente riaperto un confronto costruttivo e condiviso con il Mise su tale tematica vitale per gli operatori di rete locali che vengono privati di un asset strategico per le loro imprese.
Tali misure economiche non sono peraltro contributi, ma sono invece degli indennizzi finalizzati a risarcire la dismissione anticipata dei diritti d’uso pluriennali, sui quali gli operatori locali avevano predisposto i propri piani industriali.