(1 settembre 2021) Il Dipartimento per l ‘Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio ha reso noto che il periodo per l’invio della comunicazione per l’accesso al credito di imposta per gli investimenti pubblicitari (su radio e tv locali e nazionali e sulla carta stampata) per l’anno 2021 (c.d. “prenotazione”) da parte degli inserzionisti è stato posticipato al periodo dal 1° ottobre al 31 ottobre p.v. (in luogo del periodo originariamente fissato dal 1° settembre al 30 settembre 2021).
Ciò si è reso necessario a causa degli interventi di aggiornamento della piattaforma telematica di prenotazione, a seguito delle modifiche introdotte dall’articolo 67, comma 10, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito con modificazioni dalla Legge 23 luglio 2021, n. 106.
Ricordiamo che tale norma prevede, tra l’altro, quanto segue:
“10. All’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017 n. 96, il comma 1-quater e’ sostituito dal seguente: “1-quater. Limitatamente agli anni 2021 e 2022, il credito d’imposta di cui al comma 1 e’ concesso, ai medesimi soggetti ivi contemplati, nella misura unica del 50 per cento del valore degli investimenti effettuati, e in ogni caso nei limiti dei regolamenti dell’Unione europea richiamati al comma 1, entro il limite massimo di 90 milioni di euro che costituisce tetto di spesa per ciascuno degli anni 2021 e 2022. Il beneficio e’ concesso nel limite di 65 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, e nel limite di 25 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato. Alla copertura del relativo onere finanziario si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di cui all’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198. La predetta riduzione del Fondo e’ da imputare per 65 milioni di euro alla quota spettante alla Presidenza del Consiglio dei ministri e per 25 milioni di euro alla quota spettante al Ministero dello sviluppo economico. (…)”
Evidenziamo che sebbene la norma parli di credito di imposta riconosciuto “nella misura unica del 50 per cento del valore degli investimenti effettuati”, laddove le richieste siano superiori allo stanziamento previsto si va a riparto.
Per l’anno 2020, le domande presentate hanno generato un fabbisogno finanziario ampiamente superiore agli stanziamenti e, pertanto, agli inserzionisti pubblicitari su radio e televisioni (locali e nazionali) è stata riconosciuta una percentuale di riparto del 6,5 per cento.
Resta invariata la modalità per la presentazione del modello di comunicazione telematica, che deve essere inviato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (a questo link), attraverso l’apposita procedura disponibile nella sezione dell’area riservata “Servizi per” alla voce “Comunicare”, accessibile con Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE) o con le credenziali Entratel e Fisconline. (LB)