(20 novembre 2023) Lunedì 20 novembre è la data di avvio della WRC-23, la World Radiocommunication Conference 2023 della ITU, International Telecommunications Union, che si concluderà il 15 dicembre.
La WRC‑23 riunisce paesi di tutto il mondo e lo scopo della conferenza è quello di rivedere e aggiornare i ”Radio Regulations”, il trattato internazionale che disciplina l’uso dello spettro delle radiofrequenze e le orbite dei satelliti geostazionari e non geostazionari.
Organizzazioni, aziende ed esperti del settore delle radiocomunicazioni dell’ITU (ITU‑R) hanno fornito input tecnici e delineato le diverse posizioni nelle varie macroregioni del pianeta, attraverso incontri coordinati durante l’ultimo quadriennio.
Gruppo di studio 6
Il gruppo di studio 6 (SG 6) nel settore delle radiocomunicazioni dell’ITU (ITU–R) è quello responsabile della standardizzazione internazionale dei servizi di radiodiffusione, occupandosi della produzione dei programmi, degli scambi internazionali, della valutazione della qualità e della distribuzione al pubblico dei contenuti.
Il suo ambito di interesse include la gestione dello spettro per la protezione dei servizi di trasmissione a livello globale.
La radiodiffusione si evolve continuamente e l’utenza si aspetta sempre che le emittenti forniscano il servizio migliore, basato su tecnologie all’avanguardia. L’ITU-R ha standardizzato i primi sistemi di trasmissione televisiva digitale terrestre (DTTB) circa 25 anni fa.
I sistemi DTTB di prima e seconda generazione, e più recentemente i sistemi di trasmissione 5G, sono tutti specificati negli standard ITU–R, noti come “Recommendations”.
Le bande di frequenza, che vanno dalla bassa frequenza (LF) alla frequenza ultra alta (UHF), sono assegnate e utilizzate in tutto il mondo per radio, televisione e per la trasmissione multimediale terrestre. Sebbene da anni non venga assegnato più spettro alla radiodiffusione, la domanda di servizi, più numerosi e di sempre migliore qualità, continua a crescere.
Tuttavia porzioni delle bande di frequenza assegnate alla radiodiffusione continuano a essere minacciate da usi concorrenti, comprese le nuove tecnologie e i servizi nuovi ed emergenti delle telco. Diversi punti all’ordine del giorno della prossima WRC‑23 sono assai rilevanti per i futuri servizi di radiodiffusione terrestre in banda UHF.
Banda UHF
Il broadcasting si basa da molti anni sull’uso armonizzato a livello globale della banda UHF per la trasmissione della Tv terrestre, una modalità destinata a rimanere vitale per la distribuzione dei media di servizio pubblico e privato, in molti Paesi.
Oltre a garantire l’accesso universale ai media, una migliore efficienza dello spettro ha fornito un dividendo digitale, consentendo il rilascio di parte della banda UHF ai servizi mobili.
Il “dividendo digitale” è definito come il segmento superiore della banda UHF, compreso tra 694/698 e 862 MHz.
La banda UHF è di primario interesse anche per i servizi ausiliari alla radiodiffusione e alla realizzazione di programmi, incluso l’utilizzo di radiomicrofoni, dei sistemi di talkback e dei monitor in-ear; tutti strumenti essenziali per la produzione di contenuti audio.
I punti all’ordine del giorno sul tavolo di discussione della WRC-23 in merito a questa problematica includono varie questioni, con implicazioni per l’assegnazione dello spettro per la radiodiffusione.
Sia i servizi di radiodiffusione esistenti che quelli futuri, pertanto, devono essere protetti da ogni possibile interferenza in quella banda di frequenza.
Frequenze e Regioni
L’ Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), nei suoi Regolamenti, divide il mondo in tre regioni ITU ai fini della gestione dello spettro radio globale .
Ciascuna regione ha la propria serie di assegnazioni frequenziali:
– la Regione 1 comprende l’Europa, l’Africa, la Comunità degli Stati Indipendenti, la Mongolia e il Medio Oriente a ovest del Golfo Persico, compreso l’Iraq;
– la Regione 2 copre le Americhe, compresa la Groenlandia, e alcune isole del Pacifico orientale;
– la Regione 3 comprende la maggior parte dell’Asia non appartenente all’ex Unione Sovietica, a est dell’Iran compreso, e la maggior parte dell’Oceania.
Assegnazioni e rassetti
Attualmente parti della banda di frequenza 470–960 MHz sono assegnate alla radiodiffusione, ma anche ad altre tipologie di servizio: telefonia mobile, radioastronomia, radiolocalizzazione, servizi fissi e radionavigazione aeronautica.
Alcune amministrazioni nella Regione 1 indicano che la quantità di spettro nella banda 470–694 MHz attualmente assegnata al servizio di radiodiffusione è sufficiente e necessario e dunque intendono continuare con l’utilizzo attuale.
Altre hanno espresso interesse nel fornire una porzione aggiuntiva di spettro alle telecomunicazioni mobili internazionali (IMT), alla protezione civile e per i sistemi mobili terrestri non IMT, nella banda inferiore ai 694 MHz.
Sono stati effettuati svariati studi in merito alla possibilità di condivisione e alla compatibilità della coesistenza delle diverse tipologie di servizi su bande attigue. I risultati, però, variano ampiamente a seconda delle ipotesi contenute negli studi e mostrano diverse distanze di separazione necessarie per rispettare i criteri di protezione presupposti.
Alcuni studi suggeriscono che la coesistenza tra sistemi IMT e sistemi broadcast sia fattibile, mentre altri mostrano possibili difficoltà derivanti dalla condivisione dello spettro, in particolare laddove fossero necessarie grandi distanze di separazione, che vanno dalle decine alle centinaia di chilometri, per proteggere le trasmissioni televisive digitali terrestri o, viceversa, quelle IMT.
Queste sono le premesse dalle quali partiranno e si svilupperanno i lavori a Dubai, attraverso incontri e proposte, nell’arco delle prossime quattro settimane. (AR)
Vedi anche:
Da oggi al 17 novembre l’Assemblea delle Radiocomunicazioni 2023 a Dubai: è il prologo della WRC-23
WRC-23: la questione delle modifiche all’uso della banda 470-694 MHz.
Terza riunione plenaria Gruppo nazionale WRC-23.