(11 agosto 2023) Secondo un’indagine sui consumatori condotta nella primavera 2023 dalla statunitense Hub Entertainment Research, tra il 2022 e l’inizio del 2023 si è registrato un destacking, cioè un notevole calo del numero di fonti televisive e mediatiche utilizzate dagli spettatori.
Dalle interviste a 1.603 consumatori, tra 16 e 74 anni, è emersa una tendenza verso ciò che i ricercatori chiamano ‘de-stacking’, dove per ‘stacking’ si intende un ‘accumulo’ di contratti di abbonamento e quindi il ‘destacking’ indica la riduzione del numero di fornitori di contenuti audiovisivi a cui un consumatore è abbonato.
C’era stata una robusta crescita tra il ‘19 e il ‘22, con il numero medio di abbonamenti passati da 3,7 a 7,4 pro capite, ma il 2023 ha visto un calo relativo del 14%, con il numero di abbonamenti medio che è sceso a 6,4 per utente.
Perché gli abbonamenti calano?
Le ragioni principali di questo declino sembrano riguardare fattori economici, come l’inflazione, e la percezione negativa dei consumatori sull’economia.
I dati rivelano un calo sia degli abbonamenti tradizionali, sia di quelli in streaming. Gli spettatori televisivi con abbonamenti in streaming per servizi video on demand in abbonamento (SVOD) sono scesi dall’89% del 2022 all’82% del 2023 sul totale degli spettatori tv.
Anche la tv in abbonamento tradizionale è diminuita, passando dal 62% al 55% degli spettatori.
Il concetto di “de-stacking” è ulteriormente rafforzato dalla riduzione degli spettatori che hanno riferito di essere abbonati a tre o più dei cosiddetti ‘Big 5’: Netflix, Hulu, Amazon, HBO Max e Disney+.
Nel 2022 il 50% degli intervistati aveva riferito di avere tre o più abbonamenti di questi fornitori, ma nel 2023 questa cifra è scesa al 42%. Va detto che non è un calo per tutti.
Netflix lo scorso 23 maggio aveva lanciato il suo ‘password sharing crackdown’, per limitare la condivisione degli accessi da parte dei suoi abbonati e, almeno per ora, la scelta è risultata premiante: in base ai dati diffusi da Antenna Research Associates, dopo quella data il numero di abbonati è cresciuto di 73mila al giorno. (AR)
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