Sono numerosi i dossier che attendono la “nuova” Agcom, il cui Consiglio dovrà essere nominato nelle prossime settimane dal Parlamento, subito dopo la fiducia al governo Conte-bis.
Tra gli altri, entro il 2019 l’Autorità dovrà avviare l’aggiornamento del Piano Lcn, come previsto dall’art. 1, comma 1035 della legge di bilancio 2018, come modificato dalla legge di bilancio 2019. Secondo tale norma, le numerazioni delle televisioni locali verranno assegnate per aree tecniche; inoltre, devono essere rispettati i principi di pluralismo dei mezzi di comunicazione, di trasparenza, equità, non discriminazione e di una razionale allocazione della numerazione.
Viene, inoltre, previsto che debbano essere riservati adeguati spazi all’interno dei primi archi di numerazione ai consorzi e alle intese tra tv locali (le c.d. “syndication”), come definite dall’art. 29 del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici (Tusmar).
L’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, evidenzia che quando lo schema di nuovo piano Lcn verrà sottoposto a consultazione pubblica, l’associazione proporrà, che le numerazioni previste per i consorzi e per le intese tra tv locali siano attribuite a soggetti che trasmettono in contemporanea per almeno 10 ore al giorno nella fascia oraria 12-24.
Inoltre, ha proseguito l’avv. Rossignoli, Aeranti-Corallo proporrà che venga sostanzialmente confermato il piano di numerazione Lcn di cui alla delibera Agcom n. 366/10/CONS, attualmente utilizzato in via transitoria (che prevede 39 numerazioni, tra le prime 100, destinate alle tv locali).
(Nella foto: il coordinatore Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli)