Uno dei temi su cui l’Agcom si deve pronunciare è quello relativo all’aggiornamento del Regolamento per la radiofonia digitale Dab+.
Infatti, con delibera n. 223/19/CONS, l’Autorità ha recentemente avviato una consultazione pubblica, nella quale è intervenuta Aeranti-Corallo, relativa a modifiche e integrazioni al regolamento recante la nuova disciplina della fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale, di cui alla delibera n. 664/09/CONS e successive modificazioni.
In tale occasione, l’Agcom ha predisposto uno schema di modifiche a tale Regolamento, finalizzate a introdurre un obbligo di must carry a carico degli operatori di rete per destinare capacità trasmissiva degli stessi a fornitori indipendenti di contenuti radiofonici. In particolare, viene previsto l’obbligo per gli operatori di rete radiofonici in ambito nazionale di cedere una quota delle unità di capacità (CU) del blocco di diffusione (formato da 864 CU) a fornitori di contenuti radiofonici nazionali indipendenti nelle seguenti quantità: da parte della concessionaria del servizio pubblico Rai 216 CU; da parte di ciascun operatore di rete nazionale privato 144 CU.
Per quanto riguarda gli operatori di rete radiofonica in ambito locale, lo schema di provvedimento prevede che questi ultimi debbano rendere disponibile la capacità trasmissiva non utilizzata dai partecipanti alle società consortili, a fornitori di contenuti radiofonici in ambito locale autorizzati anche non facenti parte del capitale sociale delle medesime società.
Con riferimento allo schema di regolamento Agcom, il coordinatore Aeranti-Corallo, avv. Marco Rossignoli ha evidenziato che, nel momento in cui la stessa Agcom prevede nuove norme per incentivare la diffusione di contenuti attraverso la tecnologia radiofonica digitale Dab+, dovrebbe affrontare anche la problematica degli spazi frequenziali utilizzabili con tale tecnologia dall’emittenza locale. Infatti, in oltre due terzi del territorio italiano, l’emittenza locale non può ancora trasmettere in Dab+ a causa della mancanza di frequenze disponibili. In un contesto in cui il settore radiofonico sta avviando il processo di digitalizzazione delle trasmissioni, ha aggiunto Rossignoli, coloro che non potranno operare fin da subito, quantomeno in via sperimentale, con la nuova tecnologia, matureranno un incolmabile ritardo rispetto a coloro che già operano in digitale, con evidenti conseguenze sul pluralismo e la concorrenza nel comparto.
(Nella foto: il coordinatore Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli)